Quando la fidanzata squittisce, ovvero
“poveri amici nostri”.
A tutti noi è capitato di avere degli
amici, di quelli in gamba. Bravi ragazzi di una volta, col cuore
grande ma dal carattere un po’ ruvido, che passano le ore a
prendere in giro gli amici innamorati che comprano i baci a san
Valentino o voi, quando in un momento di romanticismo siete state
sorprese a sospirare davanti a un cielo stellato. Questi
ragazzi, o uomini che siano (si sa, non cambia molto), hanno il
difetto di sentirsi forti e immortali, accompagnato dal grande pregio
di esser buoni e di sapersi fare in quattro per le persone. Ma,
essendo uomini, sbagliano spesso nella valutazione della gravità dei
problemi che in versione tra spider super e medio man si accingono a
risolvere con grande forza di volontà. Proprio loro, che vorremmo
vedere felici accanto a una donna con la D maiuscola, vengono spesso
accalappiati dalle donne criceto.
Le donne criceto hanno la forza di uno
tzunami, ma fingono di essere flebili come uno zeffiro. Si
riconoscono dal simpatico “tczao bellissima” con cui salutano le
amiche, sussurrato con voce acuta ma strozzata come per un finto
raffreddore (simile a quella di un topino), accompagnato da sorrisi a
trecento denti e baci ostentati dati all’aria il cui suono è
“muà”. Basterebbe prestare attenzione a questi piccoli
particolari per salvarsi e scappare lontano, ma i nostri eroi di
giornata, non ci badano. Trovano la raucedine finta una cosa sexy e
oltre tutto pensano che sia vera, così come i colpi di sole e gli
occhi blu. Si fanno ipnotizzare da quel modo un po’ infantile di
salutare e sognano delle Lolite, pensano che in gruppo non dicano una
parola per timidezza, si sentono utili e importanti a scarrozzare,
correre, risolvere problemi, e di fronte a un po’ di svenevolezza
iniziano a cucinare, lavare i piatti, fare le lavatrici e finiscono
per innamorarsi il giorno in cui la piccola e indifesa criceta
insegnerà loro a passare la cera, impresa già miseramente fallita
da mamme e coinquiline ma che fino ad allora sarebbe stata
impossibile anche per la più inflessibile signora Rottermayer.
I nostri eroi pian piano smettono di
notare i baci perugina altrui, nella speranza che passino inosservati
i pacchetti di caramelle di Hallo Kitty che ormai regalano alla loro
dolce metà, ma il giorno in cui si trovano a passeggiare in centro
città portando in spalla una piccolissima e sbrilluccicantissima
borsina Guess rosa, che tanto pesava al loro tesoro, iniziano a
rendersi conto che c’è qualcosa di strano. Un bel giorno la
criceta confesserà loro, tra lacrimucce luccicanti, che il silenzio
a cena non era dovuto a timidezza, ma ad una forte idiosincrasia nei
confronti di quei “bruti” dei loro amici, e scopriranno che la
Lolita dei loro sogni vive in realtà in uno stato di perenne mal di
testa notturno. Sarà tardi, perché ormai sono innamorati e nemmeno
sentono più gli amici compagni di goliardate che al loro arrivo
fanno partire “servi della gleba” come fosse una sigla. E noi,
che vogliamo bene al nostro amico speriamo nella redenzione prima
delle nozze o, in alternativa, nella eterna e miracolosa felicità
della coppia.
Ora il nostro consiglio agli uomini è
questo: non sopravvalutatevi troppo, date retta al nostro sesto senso
prima che il rispetto per i vostri sentimenti ci obblighi a
imbavagliarlo e nasconderlo… e occhio alle cricete, è facile
riconoscerle: fanno squit!
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