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Le Storie del bosco dalla tana del Ghiro

Rubrica dell'Almanacco a cura di Violet


Colonna Sonora...

Un giorno nella fattoria di Violet, al confine con il “boschetto della sua fantasia”, arrivò un nuovo ospite: una bestiola piccola piccola, ma con un caratterino niente male; a suo modo un vero personaggino!
Con i suoi occhietti furbi e vispi scrutò l’ambiente, con il suo musetto dal naso appuntito annusò in ogni angolo e decise che gli piaceva assai, si sentiva a casa. Così vi s’installò.
Ve lo presento: si tratta di un piccolo ghiro, della specie autoctona sarda, il Glis melonii, dal pelo bruno e la coda lunga e folta. È ancora un cucciolo e approfitta di ciò per farsi perdonare gli innumerevoli pasticci che combina ogni giorno e per farsi coccolare da tutti. In particolare gli piacciono i bacini sulla punta del musetto. È curioso, mette bocca in ogni disputa e si appassiona ad ogni questione. È cocciuto (sarà per le sue origini sarde?) e la vuol sempre vinta. È molto goloso, il più goloso della fattoria, e assaggia volentieri qualunque leccornia, ma a volte gli vien male al pancino e sono guai. Sbadiglia spesso, e questo è normale per il ghiro, ma non ricorda quasi mai di mettere la zampa davanti alla bocca! Dorme di notte e rompe di giorno, e questo invece è assai particolare per un animale crepuscolare e notturno. È ipercinetico, se fosse un bimbo i pediatri potrebbero dire alla mamma che è iperattivo, ma voi non credeteci: ha solo una grande energia e una gran voglia di essere notato e considerato. Così da marzo a novembre è sempre in movimento e fa venire le vertigini e il mal di testa a tutti. Gli piacciono le storie: le ascolta volentieri se gliele raccontano, le legge sui libri e, poiché è vanesio e perfettino e gli piace essere il primo della classe, ne inventa di sue e le racconta a tutta la fattoria riunita. Quando arriva il freddo va’ in letargo, ma si annoia a dormire sempre e poi tra un sonnellino e l’altro gli viene una gran fame. Per questo organizza, in autunno e inverno, delle megagalattiche merende nella sua tana, a base di frutta secca, biscotti e ciambelloni al cioccolato, the bollente, cioccolata calda e altre mille leccornie, condite e accompagnate dalle storie più strane, inventate, sognate, captate chissà dove, a cui invita tutti i suoi pazienti amici. E ha pensato di condividere questo suo rito anche con i lettori della Rassegna Stronza e, in particolare con gli estimatori dell’Almanacco di Volet.
Ecco a voi una delle sue tipiche storielle:
Nel primo anno del nuovo tempo il mondo venne messo in ordine. La prima neve che cadde era soffice e non era fredda. Era anzi un eccellente nutrimento, perché con essa si potevano cucinare delle buone focacce. Però Coyote un giorno aveva sete e così mise la neve in un vaso e la fece sciogliere sopra il fuoco. Da allora, la neve diventa acqua se la si mette a scaldare e fu per questo che la Prima Donna si arrabbiò: il buon alimento era stato guastato e lei ne era privata. Allora Coyote le disse: “Donna, non hai compreso che d’ora innanzi in primavera la neve si scioglierà sempre e scenderà giù dai pendii e così farà crescere nuova erba per gli animali? Essa, poi, irrigherà i campi affinché il mais e i fagioli diano frutti e sarà di nutrimento agli uomini senza le fatiche della caccia e della coltivazione dei campi. Dunque non lamentarti!”. E fu così che Coyote andò nel Quarto Mondo a prendere i semi di tutte le piante commestibili e li distribuì tra la gente. (Leggenda Dineh, Navaho)

Il Ghiro:

Ordine: Roditori
Famiglia: Gliridi
Genere: Glis
Specie: Glis glis.

È il più grande dei rappresentanti dei Myoxus glis, è lungo circa trenta centimetri, di cui tredici di coda. Possiede una pelliccia di colore grigio o castano sul dorso e bianco-gialla sul ventre. La mascella superiore è dotata di un solo paio di incisivi e in totale è dotato di venti denti. Ha una vita della durata massima di circa sei anni. I suoi nemici sono i rapaci notturni, le faine e le martore. È diffuso in Europa, ma non nella penisola iberica e in Europa orientale, e si trova anche in molte regioni dell’Asia. È di attività crepuscolare e notturna, dormendo di giorno nelle cavità degli alberi, nei nidi artificiali abbandonati dagli uccelli, nelle fessure dei muri o delle rocce. Si ciba di foglie, cortecce, frutti con o senza guscio, ma anche di uova e piccoli uccelli. Durante il periodo autunnale prepara la tana, dove accumula provviste vegetali che consuma nei brevi risvegli che interrompono il letargo invernale. La variante sarda è una sottospecie del Ghiro europeo, il Glis glis melonii. Si pensava estinto alla fine degli anni ’80, ma dal 2008 in poi ne sono stati avvistati e studiati diversi esemplari dagli studiosi del dipartimento di Zoologia della facoltà Biologia e Scienze Naturali dell’Università di Cagliari. 

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