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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica della grammatica del calcio Oh, ma guarda chi si rivede! Ce ne eravamo liberati, e ora sono tutte in gran spolvero a piangere crisi, sconfitta e delusione per questa retrocessione in C, ops, scusate, Lega Pro, che ormai sembra inevitabile, a cinque punti dalla vetta della classifica. Dai, tornate a guardarvi il calcio che conta, lasciateci in pace che portate evidentemente sfiga, portate il vostro disfattismo fuori dal sant’Elia: è contagioso. La situazione delle ultime settimane non è entusiasmante neanche un po’, è vero, ma all’inizio di settembre ce l’eravamo detto, o no? “Il campionato di B è lungo e difficile, ci sono squadre affamate e agguerrite, è impossibile concluderlo senza aver passato momenti difficili, e noi in allora saremo con la squadra ancor più che nelle vittorie. Ogni punto è prezioso, perché se arriveranno periodi di calo, e arriveranno, sarà importante avere un vantaggio da parte e ancor più sarà importante il sostegno dei tifosi che ci sospin

La Grande Orsa

Illustrazione originale Nicola Pisano A primavera, ai confini dell'immensa prateria, quando la Notte stendeva il suo manto stellato, sembrava che in cielo si aprisse la danza della vita. Era allora che l'Anziana della tribù radunava i bambini, fuori dai tepee , di fronte al Cielo stellato, per insegnare loro le cose della Terra, le vicende della Vita. E cominciava a narrare. Per l' Anziana donna tutti i cuccioli della tribù erano i suoi nipotini, ma una bimba era speciale nel suo cuore, perché era la figlia di sua figlia. Era una bambina minuta, particolare, riflessiva e solitaria, e sapeva ascoltare. La chiamavano Luna Piccola Bocca , perché emanava una luce pura e parlava da sola, nella prateria, come se il Vento potesse udirla. Quando gli altri bambini rientravano nei tepee per la notte, Luna Piccola Bocca si avvicinava alla nonna, metteva la sua piccola mano morbida in quella grinzosa dell'Anziana e le chiedeva: “Nonna, raccontami della Grande Orsa

La Fanciulla dal Sorriso di Luna - by White

La signora Lea Per undici mesi e mezzo dell'anno la signora Lea risparmiava fino al centesimo, facendo anche qualche piccolo imbroglio sulle spese domestiche, per lasciarsi a sua volta rapinare, una volta tanto, dal sarto e dalla modista. Sarto di grande stile, modista elegantissima, celebre per le sue creazioni, che, secondo la sua espressione, donavano alle sue clienti. Uno solo era il vestito, uno il cappello; ma di quelli che veramente avrebbero donato leggiadria e giovinezza a qualsiasi donna, non alla povera signora Lea, già grigia e curva, sebbene non brutta, anzi con un colore di rosa appassita sul viso fine e dolce, e un pallore di gemme sbiadite per mancanza d'uso, negli occhi azzurri e nei denti fra le labbra stanche. …. Per il viaggio, …ella intanto indossò il vestito dell'anno scorso, anche per non far vedere il nuovo al marito…Nulla aveva dimenticato, di quello che voleva portare con sé: e d'altronde il treno partiva subito…: treno fatto ap