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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono...

Come da tradizione, torna anche quest’anno il nostro meraviglioso concorso letterario! Scrivete anche voi una letterina e partecipate a "Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono..."!!! Per partecipare bisogna seguire queste semplicissime regole: v     Inviate le vostre letterine a thepinkred@gmail.com scrivendo nell'oggetto "Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono..." o in pm alla pagina facebook de La Rassegna Stronza; v      La letterina deve contenere il titolo del concorso ("Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono...") in un qualsiasi punto del testo; v      Potete inviare le letterine entro le 24:00 del 20 dicembre 2015; v      Non esiste un limite di lunghezza; v      E' ammesso qualsiasi genere di richiesta a Babbo Natale; v      La grammatica è importante per realizzare i propri desideri; v      Vale ogni forma di ironia ma che scriva chi ama il Natale e non chi non lo sopporta; v     

150 Anni nel Paese delle Meraviglie!!!

Era il 26 novembre 1865 il giorno in cui venne pubblicata la Prima Edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie. Oggi, come allora, spiriti bimbi si incantano attraverso i suoi occhi e sognano di vivere un'avventura reale in quel mondo fantastico... o era un'avventura fantastica in quel mondo reale? Mah! Comunque sia, la Rassegna Stronza non può non festeggiare la ricorrenza e lo fa riproponendo un'illustrazione di Salvador Dalì e il Prologo poetico, da molti dimenticato, del famosissimo romanzo. Buon Compleanno Alice! Buon Compleanno al Paese delle Meraviglie tutto!!! Nel pomeriggio dorato tranquilli scivoliamo; poiché entrambi i remi, con scarsa perizia da piccole braccia sono maneggiati, mentre piccole mani fan vana pretesa di guidare i nostri vagabondaggi. Ah, crudele terzetto! In una tale ora, in un tempo così languido, chiedere una favola a un sospiro troppo lieve da muovere la più minuscola foglia! Eppure, che può una povera voce con

L'Appartamento tedesco. Tutti i colori di una cronaca tedesca

L’Appartamento tedesco. Tutti i colori di una cronaca tedesca – Limited Edition – A tavola: Maultauscehn! Dal tedesco del XVI secolo “sberla”, perché ricordano una guancia gonfia a causa di un bel ceffone, la “borsa del muso” è un raviolone di ca. 8-12 cm originario della Svevia. Di solito è ripiena di carne tritata, spinaci, mollica di pane e cipolle e condita di spezie. Tre sono i modi per cucinare la sberla: fritta con uova e cipolle, dopo essere stato tagliata a fette, il mio preferito; bollita, in brodo, per niente; “allo strutto”, con burro in sostituzione dell’originario strutto e cipolle, molto buona. Tuttavia ognuno a casa se le può cucinare come meglio preferisce ed esiste pure la versione vegetariana, ma è un sacrilegio. Una volta ne ho comprato una confezione al supermercato e le ho preparate “all’italiana” con beata ignoranza. Mettete a bollire tanta acqua, quando bolle gettate sale e le Maultauschen. Separatamente a fuoco leggero sugo al pomodoro secondo la

Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

Le domeniche della festa nazionale Eccomi qua a commentare altre due domeniche in un solo post, abbiate pazienza. Questo novembre inizia con qualche strano evento che congiura contro di noi: ero libera il sabato pomeriggio e il Cagliari giocava il lunedì. Ero libera il lunedì sera e il Cagliari giocava il sabato. Ma che scherzetto è? Qui c’è qualche brutta cugurra che cerca di tenermi lontana dal mio Casteddu, visto che l’ultima volta che mi sono distratta il Novara, lampu, ha fatto quel che ha fatto. Ma io mi sono impegnata e sono stata concentratissima, e ho messo in atto tutti gli scongiuri scaramantici che mi sono venuti in mente e ancora uno di più. E i risultati si son visti, tanto che ora stazioniamo in meritata solitudine in cima alla classifica. Quanto al Tonara dovremo inventarci qualcosa di nuovo: nonna Nenna ha continuato a mettere la maglietta della Promozione ogni domenica, ma sembra che coperta da un maglione il suo effetto venga azzerato… e non va bene! Ma

Il Velo e la Presenza

Quassù, dalle steppe di Moab, allungo lo sguardo all'orizzonte. Sono molto avanti negli anni, ma il vigore non è venuto meno e gli occhi non si sono spenti. Allungo lo sguardo. E guardo, e vedo. Vedo la Terra Promessa, quella che il Signore, il Dio dei nostri padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, ci ha dato in eredità. La vedo dall'alto, ma non ci entrerò. Così ha deciso Colui che tutto sa. È sacra la Terra che abbraccio con lo sguardo, che percorro col desiderio. Per questo ho sollevato il velo bianco e azzurro, quello della mia tribù, dalle spalle, e l'ho posto sul capo, in segno di rispetto. È così che vuole il Signore. È così che mi ordinò la prima volta che lo incontrai. Pascolavo il gregge di Ietro, mio suocero, alle pendici dell'Oreb, il monte di Dio, quando una fiamma scese su un roveto. Il roveto ardeva, ma non si consumava. Mi tolsi i sandali e mi velai il capo e il viso, perché avevo paura di guardare verso Dio. Ma Egli venne, lasciò ch