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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

Stiletto Sport - Il calcio visto dai Tacchi a spillo

La domenica del cuoricino spezzato che esulta Ci vuole cuore per giocare a calcio, ci vuole cuore per amarlo, seguirlo, tifarlo. Ci vuol cuore perché il sangue arrivi presto a tutti i muscoli per farli scattare veloci, ci vuole cuore per ossigenare il cervello e lasciargli decidere in una frazione di secondo se è meglio un colpo di tacco, di piatto o di collo del piede, ci vuole cuore per non prendersi un infarto sugli spalti, o attaccati alla tv, alla radio o al cellulare per carpire qualche preziosa notizia della propria squadra. Serve cuore perché il cervello serve fino a un certo punto per dare tutta questa importanza a una cosa che in reltà non importa per nulla, che è solo un gioco. Ci vuol cuore, e ad avercelo un cuore a volte si spezza, e una parte festeggia e una rimane delusa delusa delusa… ma va bene così, ed è pure divertente, se si sa vincere e perdere, così. Quando io ero bambina (anche se nell’81, quando sono nata, il Cagliari era in serie A, al sesto posto in c

La scuola buona di una prof a tempo perso - by Red

Ci sto pensando tanto alla buona scuola in questi giorni. Un po’ perché è tema all’ordine del giorno, un po’ perché un anno fa di questi tempi mi accingevo ad affrontare una delle esperienze di vita e lavoro più intense ed appaganti della mia vita: stavo per conoscere i miei ragazzi. Sì, perché è così, diventano nostri, i ragazzi: arrivi lì, fai una supplenza di due giorni, una settimana, un mese… e decine di occhi e sorrisi ti si scolpiscono indelebili nell’anima. Perché noi supplenti con tutte le nostre graduatorie saremo anche un problema tra i più spinosi e urgenti da sopprimere della scuola, ma in fondo siamo brave persone e ai ragazzi vogliamo bene, anche troppo! Erano particolari i miei ragazzi, o forse no. Erano ragazzi antichi, ragazzi di frontiera. Ragazzi che alle superiori faticavano a leggere, a scrivere, a esprimersi in italiano, con tutti i problemi di apprendimento possibili e immaginabili, con tutte le povertà possibili e immaginabili. Alcuni di loro arrivavano a