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Visualizzazione dei post da 2015

Storie Mute - La Madonna Benois

Vi è mai capitato di rimanere muti di fronte a un quadro? Di rimanere ipnotizzati da uno sguardo dipinto che sembra raccontare mille storie e mille vite? Di avvicinarvi tanto da far suonare l’allarme per vedere, nitide, le pennellate, i colpi di spatola o gli schizzi di colore e ripercorrere attraverso la tecnica i gesti e i pensieri con i quali un artista ha creato la sua opera? A me si, è capitato, anzi, capita quasi sempre. Questa rubrica parla di questo, di storie suggerite dai soggetti dei quadri ai miei occhi e alla mia fantasia. Storie di donne, per mia scelta. Ma anche storie degli artisti che li hanno dipinti. Questo è il fil rouge che lega i racconti di questa nuova rubrica: sono storie di donne, di uomini e storia dell’arte: storie mute che provo a tradurre in parole. Sperando di non essere troppo pretenziosa nel… Ecco a voi  Madonna che porge un fiore al Bambino (Madonna Benois) Quando ti guardo mi dimentico tutto. Dimentico che la tua vita non sarà facile,

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono... Il Podio!

Ecco a voi la "letterina" a nostro insindacabile giudizio terza classificata. Grazie ancora, di vero cuore, a tutti coloro che hanno scritto a Babbo Natale attraverso il nostro piccolo, semplice, spazio colorato. Grazie! Oggi mi va di raccontarti una cosa accadutami qualche giorno fa, Caro Babbo, vivida ancora nella mia mente. Vago un po’ stordita tra i corridoi di un centro commerciale. Sarà l’aria artificiale, le luci, il via vai. Non so cosa sia ma mi viene sempre un certo mal di mare. Soprattutto in questo periodo. Avanzo un po’ ondeggiante, con una concentrazione inesistente ed una specie di brezza sibilante che dalle orecchie mi attraversa il cervello. Tento di guadagnare l’uscita. All’improvviso qualcosa fuori dalla portata del mio sguardo mi tocca una gamba. Sussulto, non per il contatto, ma per il timore di aver travolto qualcuno. E infatti. Una bimbetta mi guarda. Cammina con parecchie incertezze. Penso subito che sia una neofita della posizione e

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono... Il Podio

Cari amici... è ancora Natale! Anche quest'anno, dopo la letterina vincitrice vi proponiamo alcune letterine che, secondo noi, meritano attenzione: sono modi diversi di vedere questo tempo, di parlare con il Vecchino dalla barba bianca e dal vestito rosso, con affetto e confidenza che si rinnovano di anno in anno... Caro Babbo Natale , quest’anno sono stato buono…… Lo so che stai ridendo, vecchio sciamano, nella tua yurta di pelli di renna, unte di grasso di foca perché restino morbide e impermeabili. “Tutti gli anni quel pigrone d’orso mediterraneo si fa sentire con qualcuna delle sue storie! Sempre quando sono più incas..ehm, indaffarato a preparare doni, incanti, pozioni, a fare su e gù tra Sotto e Sopramondo per parlare con gli Spiriti degli Elementi, per imparare cosa fare e come farlo, per i mille postulanti che si affollano attorno alla mia radura….” So che leggerai comunque, vecchio amico. Le tue vesti rosse e bianche profumano sempre dei fumi delle Sette E

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono... Il VINCITORE!

Siamo arrivati alla vigilia e Babbo Natale ha letto tutte le vostre letterine Noi, suoi stronzi folletti, riuniti in singolar consesso, abbiamo con mirabile arbitrarietà decretato i suoi vincitori... non è stato facile, così troverete due letterine, quelle che più di tutte hanno interpretato il senso del Natale e soprattutto toccato il cuore del Vecchio Babbo che pensa sempre alla felicità dei più piccini! Grazie a tutti coloro che hanno partecipato... nei prossimi giorni sorprese a non finire con menzioni speciali e tanto altro... Buon Natale! Ohohoh! Caro Babbo Natale, Quest’anno sono stata buona, anzi buonissima te lo posso assicurare! Siccome tutti mi dicevano che non esistevi, che eri una favola per bambini ho tirato fuori i soldatini che mi hai portato per regalo e li ho messi sulla libreria, in salotto. E poi, se qualcuno mi prende in giro perché credo che tu esisti, glieli faccio vedere così lo zittisco subito. Sai Babbo Natale, sono veramente diventata g

L'appartamento tedesco. Tutti i colori di una cronaca tedesca

L’Appartamento tedesco. Tutti i colori di una cronaca tedesca – Limited Edition – C o r i a n d o li …e giacch é quest’anno sono stato un bambino cattivo, Caro Babbo Natale, non por t armi n u lla in dono, ma regala A chi non h a mai un sorriso, dita impertinenti sotto la pianta dei piedi. Anzi, una risa t a profonda dall’io… A chi ha il fiato pesante, un a l ito di vento che faccia volare. Anzi, un passo lieve per non farsi sentire dagli altri… A chi ha il cuore indurito, un ammorbidente. A nzi, il candore di un viso dolce… A chi è solo, un abbraccio forte da far male. Anzi, due braccia forti per sollevare pic c oli e gran d i pesi… A chi è giù, un a s censore. Anzi, no. Il potere di v olare… A chi non è p iù lo stesso, uno specchio per risplendere. Anzi, una voce che rimbomba dall’interno… E allora tutto sarà bellissimo…e tu, caro Ba b bo, per d erai il tuo lavoro sta g ionale. Sappiamo che tu non te ne dolerai. F inalmente potrai smettere di inforcare i tuoi

Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica di Gigia C’era una volta una graziosa orsacchiotta blu, con un elegante fiocco rosso sulla testolina. La piccina viveva insieme ai suoi amici, dentro una cesta di vimini in una vetrina di via Sonnino, a Cagliari. L’orsacchiotta blu con fiocchetto rosso voleva tanto girare il mondo, così faceva gli occhi dolci a tutti i passanti, perché la portassero via con loro. Un giorno davanti alla vetrina passarono Red e Violet. Fu amore a prima vista: “guarda che bella, è rossoblù! È perfetta per il compleanno di Nonna Nenna!”. Fu così che l’orsacchiotta fu portata in casa Stronza, impacchettata e donata per il suo compleanno a Nonna Nenna. Quando l’orsacchiotta e Nonna Nenna si guardarono negli occhi capirono subito che erano fatte l’una per l’altra; si riconobbero dal colore: erano entrambe rossoblù fino al midollo! Quando fu il momento di decidere il suo nome successe una cosa strana: l’orsetta rideva felice al solo sentire la parola Gigia, mentre era molto triste quando le

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stata buona - by Red

Caro Babbo Natale, è qualche giorno che ti penso, ma ho trovato solo adesso il tempo per fermarmi a scrivere, spero non sia troppo tardi! E così, davanti alla fiammella della stufa e sotto la mia fida copertina rossa mi è passato un pensiero per la testa: ma le tue renne fanno come i piccioni? Caro Babbo, dai, ma non sarebbe bello? No, non ti volevo chiedere se anche le tue renne hanno i pidocchi, ci mancherebbe, lo vedo bene che sono lucide, curate e profumate! Quel che ti volevo chiedere è… la fanno la cacca quando volano? Se sì, avrei qualche idea e magari rideresti un po’ anche tu nel fare qualche scherzetto tra un dono e l’altro. Ce lo meritiamo un po’ di divertimento, no? Caro Babbo Natale, quest’anno sono stata buona! Sì, renne cagone a parte, sono stata buona davvero! Ho cercato di essere paziente e comprensiva, ho provato ad essere sorridente e gentile con tutti e a portare sempre a spasso con me un po’ d’allegria per rendere le giornate migliori. Sono stata buona, ne sono

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stata buona... by Violet 2015

Caro Babbo Natale, scriverti è sempre bellissimo! È parlare a cuore a cuore con il Tempo, è sognare con una penna in mano, è vivere alcuni minuti immersa nel Desiderio, disperso tra le Stelle... per questo e per altri mille e mille motivi, mio buon Vecchio, sono qui e scrivo. Caro Babbo Natale, quest'anno sono stata buona. Buona come gli impegni presi e portati avanti, buona come i sacrifici fatti. Buona come le scelte dolorose, ma necessarie. Buona come il pane del dono, che ho provato ad essere, e come il vino, perché anche io invecchio e si vede da tante cose. Buona come il sapore delle storie e il calore degli abbracci. Caro Babbo Natale, quest'anno sono stata buona, così, come ti ho spiegato. O almeno ci ho provato, perché non è stato un anno facile, no no. E non lo so se basti essere buona così, perché i segnali che mi giungono di rimando non sono sempre univoci e concordi. Però, se non sono stata abbastanza buona, poco importa di fronte a te, p

Stiletto sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica della lacrimuccia Vi ho lasciati agli albori di una serata di Coppa Italia e ricomincio a scrivere così, nel pomeriggio di un martedì da batticuore. Volevo chiudere la pratica di un disastro per affrontare il nostro primo test stagionale di serie A con la giusta concentrazione e senza brutti pensieri. Ero tutta felice di vedere finalmente in televisione una partita de su Casteddu meu, così ho cenato di fretta e mi sono sistemata con Violet ai posti di combattimento. Direte: finalmente Red farà una cronaca puntuale e precisa di quanto accaduto! Vi dirò, non l’hanno fatta neanche i cronisti! Le informazioni più precise di quanto accadeva in campo erano tipo “dalla posizione del tiro il giocatore potrebbe essere Floro Flores” o “recupero di… potrebbe essere Colombatto”. Si intuivano giusto le sagome di undici bianchi fantasmini rossoblù, che si stagliavano morbide e luminose a portare un po’ di Mediterraneo in val Padana. Il Sassuolo, che con quel verde nero è mimet

L'Eco delle Parole

Immagine da web Narra la leggenda che in una terra lontana, sperduta tra le montagne, viveva e vive ancora oggi un popolo forte e antico. Un popolo che sa aspettare, sa ascoltare, sa imparare dalla storia e dagli eventi. Un popolo che sa narrare e sa cantare. C'era un giorno un giovane pastore che aveva molta fame, perché aveva finito le provviste e casa era ancora lontana. Si fermò a dissetarsi ad un torrente dalle acque fresche e cristalline quando, alzando gli occhi, vide una mela rossa e tonda, trasportata a valle dalla corrente. Allungò la mano, prese la mela e la mangiò con gusto. Il pastore era un giovane onesto e decise di ripagare di quel dono benedetto il padrone del melo che lo aveva nutrito col suo frutto. Non fu facile scalare la montagna, seguendo il torrente verso la sorgente, ma alla fine giunse ad uno splendido frutteto, nel quale c'erano alberi di tutte le specie, dai rami rigogliosi e carichi di frutti profumati e succulenti. Chiese chi era il p

Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica di “una rondine non fa primavera” Premessa E dire che a me il Brescia stava pure simpatico. Perché quando ero un'incantevole fanciulla i Timoria cantavano e suonavano divinamente. Ciccio Renga non aveva ancora intrapreso il sodalizio con Non è la Rai e Omar Pedrini non si era ancora tagliato i capelli. Era bello come il sole, Omar, con i capelli lunghi, e quando il Brescia vinceva lui era tanto felice! A me, a dirla tutta, vedere Omar Pedrini contento faceva piacere. Poi venne Mazzone, il nostro incomparabile Carletto, al quale sempre andrà il mio incondizionato amore e gratitudine; così le rondinelle crebbero ancora un po’ di stima nel mio cuore, anche perché poi le rondinelle sono animaletti graziosi, molto più di aquilacce, bisce e bestiacce varie di cotal tenore incastonate in stendardi, sciarpe e gagliardetti. Mi stava simpatico, il Brescia, dicevo: errori di gioventù, provare simpatia per una squadra solo perché uno suona bene la chitarra e scrive canzoni.

Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono...

Come da tradizione, torna anche quest’anno il nostro meraviglioso concorso letterario! Scrivete anche voi una letterina e partecipate a "Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono..."!!! Per partecipare bisogna seguire queste semplicissime regole: v     Inviate le vostre letterine a thepinkred@gmail.com scrivendo nell'oggetto "Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono..." o in pm alla pagina facebook de La Rassegna Stronza; v      La letterina deve contenere il titolo del concorso ("Caro Babbo Natale, quest'anno sono stato buono...") in un qualsiasi punto del testo; v      Potete inviare le letterine entro le 24:00 del 20 dicembre 2015; v      Non esiste un limite di lunghezza; v      E' ammesso qualsiasi genere di richiesta a Babbo Natale; v      La grammatica è importante per realizzare i propri desideri; v      Vale ogni forma di ironia ma che scriva chi ama il Natale e non chi non lo sopporta; v     

150 Anni nel Paese delle Meraviglie!!!

Era il 26 novembre 1865 il giorno in cui venne pubblicata la Prima Edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie. Oggi, come allora, spiriti bimbi si incantano attraverso i suoi occhi e sognano di vivere un'avventura reale in quel mondo fantastico... o era un'avventura fantastica in quel mondo reale? Mah! Comunque sia, la Rassegna Stronza non può non festeggiare la ricorrenza e lo fa riproponendo un'illustrazione di Salvador Dalì e il Prologo poetico, da molti dimenticato, del famosissimo romanzo. Buon Compleanno Alice! Buon Compleanno al Paese delle Meraviglie tutto!!! Nel pomeriggio dorato tranquilli scivoliamo; poiché entrambi i remi, con scarsa perizia da piccole braccia sono maneggiati, mentre piccole mani fan vana pretesa di guidare i nostri vagabondaggi. Ah, crudele terzetto! In una tale ora, in un tempo così languido, chiedere una favola a un sospiro troppo lieve da muovere la più minuscola foglia! Eppure, che può una povera voce con