SIGLA!!!
Sole: A Cagliari (lat.
39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il sole sorge
alle 7:35 e tramonta alle 17:01.
Luna: La luna è crescente.
Terminerà il suo primo quarto il 20
di dicembre.
Onomastici: Tanti auguri a tutte coloro e tutti coloro che portano
il nome di: Adelaide, Adone, Macario (16 dicembre); Anania,
Azaria e Misaele, Cristoforo (di
Collegano), Floriano, Modesto, Olimpia (17 dicembre); Flamiano,
Graziano, Malachia (18 dicembre); Anastasio
(I papa), Berardo, Dario, Zosimo, Paolo e Secondo (di Nicea),
Fausta (19 dicembre), Domenico (di Silos), Filogonio, Liberato, Zeffirino (20
dicembre); Pietro (Canisio), Glicerio, Michea (21 dicembre); Demetrio,
Onorato e Floro (di Ostia), Flaviano,
Ungero (22 dicembre); Dagoberto, Ivo, Servolo (23
dicembre).
Il Santo: Il 21 di dicembre la Chiesa ricorda Michea, settimo dei profeti
minori, contemporaneo di Isaia o di Osea, autore di uno dei libri dell’Antico
Testamento.
Compleanni storici: Auguri a Luisella
Costamagna, nata il 16 dicembre 1968. Per la Rassegna sarà sempre, con
simpatia, stima e benevolenza, la “schicchera”! Buon compleanno!!!
Questa settimana accadde: Il 23 dicembre 1966 venne proiettato per
la prima volta IL FILM. Red giubila e
ringrazia. Violet altrettanto e commossa cerca di ricordare la prima e l’ultima
volta che ne gustò l’arte, ma è difficile, ché la pellicola allietò diverse serate della loro allegra famigliola.
Oh, scusate, parlavamo de Il buono, il
brutto e il cattivo. Grazie ancora a Sergio
Leone, Ennio Morricone, Clint Eastwood, Eli Wallach, Lee Van Cleef
e a nostro babbo!
La notizia del giorno… un anno dopo: Al processo le capre diventano
pecore (Unione sarda, Edizione del 21 dicembre 2011, p. 25).
Ricorrenze: Il Solstizio
d’Inverno del 2012 sarà il 21 dicembre alle 11h11m18s UTC. In quell’istante
secondo le teorie apocalittiche che prendono spunto dal calendario Maya ci sarà
la fine del mondo. Più probabilmente, il sole entrerà nel segno del Capricorno e ci regalerà un mese di
nuovi nati meravigliosamente testardi e solidi.
Curiosità: Oggi ha inizio la Novena
del Santo Natale. Essa fu cantata per la prima volta nel 1720 nella chiesa
dell’Immacolata di Torino. Questa chiesa si trovava a fianco del Convitto
Ecclesiastico per la formazione del clero, gestito dai missionari vincenziani,
che con le loro missioni popolari diffusero la pratica della Novena in tutto il
Piemonte e poi in tutta Italia. I canti e i testi sono attribuiti a padre Vacchetta.
Le buone maniere di ieri e di oggi: Tempo di malanni di stagione,
cioè tempo in cui qualcuno dei nostri amici, parenti, conoscenti si ammala.
Come comportarci secondo i dettami del bon ton? Che ne dite di far recapitare
un bel mazzo di fiori e un biglietto con i quali augurare una pronta
guarigione? Nel caso la persona malata sia una signora, direi che vi dovreste
comportare proprio così! Naturalmente, lo stesso augurio sarà gradito anche se
recapitato tramite posta, posta elettronica, breve messaggio di testo, o, se siete
in confidenza, con una brevissima telefonata. Se poi sapete che la persona
malata vivesse da sola, potete offrirvi di fare per lei la spesa, passare in
farmacia a ritirare le medicine, accompagnarla dal medico. Ricordate che i gesti
e i pensieri, per quanto piccoli, dicono chi siamo. E trasmettono a chi li
riceve un senso di presenza, di protezione, di affetto che, proprio quando si
ha bisogno, diventa indispensabile. Violet è certa che i suoi lettori
applichino già queste regole, ma nel remoto caso che le avessero, per un
momento, dimenticate sapranno fare tesoro, per l’avvenire, dei suoi semplici
consigli.
Il Lama racconta: Alla grotta di Betlemme arrivarono anche due
asinelli. Erano stanchi e macilenti. Le loro groppe erano spelacchiate e
piagate dai pesanti sacchi che il mugnaio, loro padrone, caricava
quotidianamente e dai colpi di bastone che non risparmiava. Avevano sentito
parlare del Re dei Re venuto dal cielo ed erano accorsi anche loro. Rimasero un
attimo a contemplare il Bambino. Lo adorarono e pregarono. All’uscita li
attendeva lo spietato mugnaio. I due asinelli ripartirono a testa bassa, con il
pesante basto sulla groppa. “Non serve a niente”, disse uno. “Ho pregato il
Messia che mi togliesse il peso e non l’ha fatto…”. “Io, invece”, ribattè
l’altro, che trotterellava con un certo vigore, “gli ho chiesto di darmi la
forza di portarlo…”.
Se qualcuno ti dice: “La vita è
dura”, chiedigli: “In confronto a che cosa?”. (Bruno Ferrero)
Così parlò
zio Gecob: Tutti i dolori sono
sopportabili se li si fa entrare in una storia, o se si può raccontare una
storia su di essi.
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