Da leggere col sorriso della speranza più grande che si ha nel cuore...
Cara Babbo Natale...
Si avete letto giusto,
non è un refuso.
La mia letterina inizia così.
Cara Babbo Natale,
quest'anno ho deciso che vorrei un grande regalo.
Una casetta di legno ( 80 mq ) per vivere in campagna tra le viti e gli ulivi con l'amore della mia vita.
All'orto, alla mucca e alla capretta ci penso io.
Non chiedo molto, solo una casa.
E' da una vita che non mi fermo, ho sempre cambiato troppe pareti da riempire, troppi letti in cui sognare, troppi oggetti da buttare. Ogni volta che si trasloca, qualcosa la devi lasciare.
Cambi casa e cambi vita. Si sente sempre dire che non c'è bisogno di oggetti per vivere bene, è importante l'amore, la famiglia, i tuoi amici.
E' vero.
Ma è forse meno importante o ha meno valore il desiderio di volere entrare in una casa che mi fa pensare di essere dentro ad un albero? Di avere una cucina in cui cenare con gli amici?
Forse in questo pazzo, pazzo Mondo i nostri desideri devono assumere forma per essere in ogni modo sentiti.
Con la nostra mente possiamo immaginarci qualsiasi cosa, anche gli odori.
Ma quanta differenza c'è tra immaginare un mandarino e metterti lo spicchio frizzante in bocca?
Cara Babbo Natale, siccome io ti immagino come una grassa mamma di Botero, voglio parlare con te di questo desiderio, perché le donne sono una Casa e hanno dentro il potere di far nascere non solo i bambini, ma anche le situazioni, gli amori, e tutte le cose della vita.
Quindi ti prego, dopo 30 anni di pellegrinaggi...
fammi trovare la mia casa.
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