Passa ai contenuti principali

Stiletto Sport: il calcio visto dai tacchi a spillo


Le Paludi della Tristezza – The NeverEnding Story



Ogni Regno della Fantasia, si sa, prima o poi è minacciato dal Nulla. Ogni Grande Avventura che si rispetti, ogni Viaggio dell’Eroe, prima o poi, deve subire le sue prove, scontrarsi con quella strana entità che le persone serie, coloro che conoscono il mondo, che sanno come si fa, come si vive (o come dovrebbero vivere gli altri), chiamano la realtà.
Vale per tutto: per le storie, per i libri, per la vita… e sì, cari ragazzi, vale anche per il Calcio.

È così che i nostri eroi, che correvano spediti in groppa a un bianco destriero nutrito dalla gioia dei 29 punti, a 4 partite dalla fine del girone d’andata, senza sapere come né perché, rallentati dall’ultimo pareggio nella bassa piana di Sassuolo, ascoltano le voci che mormorano: “non ce la farai…” “la favola è finita…” “la fine non è lieta…”. E in men che non si dica, dalla bassa pianura si ritrovano con i piedi immersi nelle sabbie mobili.
Aspettate un momento, prendo dallo scaffale polveroso del Tempo il Libro della Storia Infinita dello Sport più bello del mondo: accarezzo la copertina di cuoio cucita a mano, come un vecchio pallone che ha rimbalzato in molti campi polverosi, lo apro, cerco il capitolo del Campionato 2019-2020, quello del Centenario, del Cinquantesimo del mitico Scudetto, e leggo così:

Il Cagliari, rivestito dei Colori della sua Storia, aveva già perlustrato le montagne d’argento della Lazio, il deserto delle speranze infrante di Udine e la valle delle torri di cristallo Bianconere, ma senza alcun risultato. Gli era rimasta una sola possibilità: trovare il Saggio, il più vecchio di tutto il Regno della Sport, che aveva la sua dimora su di un alto Monte sperduto nelle Paludi Rossonere della Tristezza. L’unico che gli possa indicare la via verso l’Oracolo del Sud… attraversare le sue porte e ritrovare la luce della Vittoria.

Le paludi non sono un bel posto, cari lettori: nelle paludi si perde la forza nelle gambe, si smarrisce l’entusiasmo. Non ci sono punti di riferimento, spesso si affonda nel fango fino al ginocchio e si fa fatica ad uscirne. Le paludi sono fredde, umide, scure. Si può essere invasi dalla paura, o peggio dalla tristezza. Nelle paludi tutto è lento. Si vaga per giorni e settimane e, a volte, si perdono gli amici. O i sostenitori e i tifosi.

È allora che bisogna essere forti. Bisogna ricordare chi siamo e da dove veniamo. È allora che il Libro della Storia, con i suoi simboli, con i suoi eroi, con le imprese di chi ha attraversato le glorie e le fatiche di un lungo campionato, diventa la mappa sulla quale orientarsi. Perché, se ti volti indietro in una buia palude, trovi solo il fango e dietro altro fango e ancora dietro il Nulla. Ma se guardi dentro di te e ricordi chi sei, e qual è il tuo compito, la tua missione, il tuo traguardo, riscopri la forza per guardare in alto e vedere la Montagna del Saggio.
Dal libro della Storia, in questi giorni, è arrivato fino a noi un intreccio di segni rossi e blu, un di-segno, un segno da portare addosso e nel cuore, il segno dell’eroe che farà sì che il vecchio Saggio lo riconosca e lo aiuti a ritrovare la strada. E noi, amici, noi che leggiamo il libro che cosa possiamo fare? Noi possiamo riprendere a incitare l’eroe, perché non si perda d’animo… e urlare forte, con tutta la voce che abbiamo, perché il vecchio Saggio si svegli dal sonno del Tempo e lo senta arrivare.

Dopo un lungo vagare nelle Paludi della Tristezza, il Cagliari arrivò davanti al Grande Saggio. Gli mostrò l’intreccio di segni rossi e blu su sfondo bianco di cui era rivestito. E gli chiese: “Lo riconosci questo?”.
“Noi non vedevamo questi gloriosi colori da lungo tempo”.
“Come posso ritrovare la via della Vittoria e salvare questo fantastico campionato dall’avanzare del Nulla?”
“Noi non lo sappiamo, ma tu puoi chiederlo all’Oracolo del Sud, che si trova a diecimila miglia da qui… non puoi trovarlo.

Vedete cari amici, possiamo scoraggiarci o possiamo continuare a sognare. Possiamo credere tutti insieme che mentre vaghiamo senza speranza per uscire dalle Paludi della Tristezza e dirigerci verso l’Oracolo del Sud venga a salvarci un bianco drago alato che percorre diecimila miglia in un solo battere di ciglia. Possiamo credere che anche se arriviamo davanti all’Oracolo egli ci ucciderà perché non riusciamo a sciogliere il suo enigma, o possiamo credere che noi che leggiamo il libro gridiamo tutti insieme la risposta e il nostro eroe la sentirà e forte del nostro grido continuerà il viaggio. Possiamo credere che tutto sia perduto o che alla fine, invece, si salverà un ultimo punticino, piccolo come un granello di sabbia, e brillante come un granello di sabbia che riflette il sole, e da quello ricominceremo a scrivere la storia di questa squadra e di questi colori.

Noi? Ma noi siamo solo spettatori. Noi stiamo solo leggendo un vecchio libro polveroso, dalla copertina di cuoio, che tu Violet hai afferrato da un vecchio scaffale. E diciamolo, cara Violet, non sei mai stata una cima di concretezza, una paladina della realtà… sei piuttosto una accanita sognatrice.
Forse è vero, forse avete ragione. Forse.

Ma il Libro della Storia Infinita dello sport più bello del mondo, è un libro magico. La storia che vi è scritta l’hanno fatta gli eroi di un tempo, ma non è finita. La storia di quel libro la fanno i nostri eroi, ogni giorno, ogni allenamento, ogni passaggio e ogni azione di ogni singola partita. E la facciamo noi, ogni sogno, ogni grido, ogni sventolare di bandiere, ogni incrociar di dita e ogni sospiro…
Tutto sta a continuare a leggere e a partecipare, a correre e a tifare… fino all’ultima pagina del libro e all’ultimo triplice fischio del 24 maggio e oltre e poi, chissà… se il sogno di andare in Europa resterà un sogno o si trasformerà in realtà


Commenti

Post popolari in questo blog

L'Almanacco di Violet

Sole A Cagliari (lat. 39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il Sole sorge alle 6:51 e tramonta alle 19:53. Luna La Luna è calante. Luna Nuova il 4 settembre. Cielo del Mese, i Pianeti Giove è l’astro più luminoso della seconda parte della notte. Appare ad oriente e già prima del sorgere del Sole è già molto alto in cielo a Sud-Est . Il pianeta si trova nella costellazione dei Gemelli . Degni di nota i suoi quattro satelliti, Io , Europa , Ganimede e Callisto , che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore, creando spettacolari configurazioni. I Santi 2 settembre: san Zenone e figli 3 settembre: san Gregorio Magno 4 settembre: santa Rosalia 5 settembre: beata Madre Teresa di Calcutta 6 settembre: sant’Umberto 7 settembre: san Grato 8 settembre: Natività della Beata Maria Vergine La Notizia del Giorno… un Anno Dopo Avventure spaziali nelle grotte sarde (L’Unione Sarda, Ediz...

Stiletto Sport - Ritratto di campione

Il campione del giorno è: Enrico Albertosi . Quando la nazionale italiana era rossoblù. Indubbiamente uno dei portieri migliori che l'Italia calcistica abbia mai avuto. Cresciuto nella Fiorentina, passa poi al Cagliari nel 1968. Due anni dopo vincerà lo scudetto stabilento il record del minr numero di reti subite in una stagione. Con la nazionale vince l'Europeo del 1968, dove però a causa di un infortunio deve cedere il posto a Zoff nella fase finale. Sarà tra i protagonisti del Mondiale del 1970, dove sarà lui a difendere la porta dell'Italia nella celeberrima semifinale Italia-Germania 4-3.

Stiletto sport - il calcio visto dai tacchi a spillo

RITORNI Settembre… Andiamo… È tempo… È tempo? Tempo di cosa? Nel calore di questo pomeriggio di metà settembre a Violet sembra di essere diventata Red, che crede di essere Alice e… tra le note di un orrendo tormentone estivo, si sente la voce di un Coniglio! Di un Coniglio? Perché i conigli parlano? Sì? E da quando? È tardi, è tardi, è tardiii!!! Non aspettano che me… Ecco… è vero… non aspettavamo che il Campionato, e voi non aspettavate che il nostro ritorno per raccontarlo alla rovescia come nessun altro fa, ma in un soffio è già tardi: la terza giornata si è già giocata, e anche la prima pausa Nazionale; la prima vittoria è arrivata… le cugurre sono già passate di qua; abbiamo già indossato la terza maglia, la più brutta da quando l’alluvione non ci aveva lasciato che quella arancione e vincente che per scaramanzia divenne l’unica per lungo tempo; abbiamo già dato spalle, ginocchia e muscoli dei nostri migliori campioni, e già resuscitato alcuni sempre in panchina de...