SIGLA!!!
Sole: A Cagliari (lat.
39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il sole sorge
alle 7:32 e tramonta alle 17:00.
Luna: Luna gibbosa calante. Ultimo quarto il 18 di dicembre alle 00:40:48.
Onomastici:
Auguri
alle Lucia, alle Giovanna e ai Giovanni, ai Valeriano, alle Adelaide,
ai Lazzaro, ai Graziano e ai Flamiano.
Il
Santo: Il
17 di dicembre la Chiesa ricorda san Lazzaro
di Betania, fratello di Marta e di Maria, risuscitato da Gesù. Patrono degli
ammalati, dei necrofori, dei lebbrosi (da qui il termine “lazzaretto”) e di
Castelnuovo di Ceva. Lo si invoca contro la lebbra.
Compleanni
storici: Tanti
auguri Fiona May, nata il 12 dicembre 1969 e ad Ave Ninchi, nata il 14 dicembre
1915.
Questa
settimana accadde:
Il 17 dicembre 1860 venne sciolta la Camera dei Deputati del Regno di Sardegna,
primo passo che permise di indire le elezioni del primo Parlamento italiano.
Feste,
ricorrenze e Curiosità: La leggenda popolare ha colorato di poesia la notte di s. Lucia: la santa scende con
un asinello a portare i doni ai bambini buoni. Bisogna far trovare sotto la
cappa del camino, da cui scende, della paglia per nutrire l’asinello; e poi
chiudere presto al sonno gli occhi curiosi, perché la santa non vuol farsi
scorgere. Infatti, alcuni dicono che ai bambini disubbidienti, ancora svegli
per cercare di vederla, s. Lucia getti cenere negli occhi, e passi oltre senza
lasciare doni. La notte tra il 12 e il 13
dicembre vi è ancora l’usanza di appendere alle finestre dei mazzetti di
carote, per ingolosire l’asinello di s. Lucia e invogliarlo a lasciare più doni
ai bambini. Un’altra usanza antica era mettere fuori dalla finestra uno zoccolo
di legno chiuso davanti, con dentro un po’ di crusca per l’asinello, e un
bicchiere di legno pieno d’acqua, per dissetare s. Lucia. Accanto a tutto ciò
veniva posto un lumino acceso, per illuminare la finestra e indicare la
presenza di bambini.
Il Lama
racconta: La
bambina stava preparando il suo pacco di Natale. Avvolgeva una scatola con
costosissima carta dorata. Impiegava una quantità sproporzionata di carta e
fiocchi e nastro colorato. “Cosa fai?”, la rimproverò il padre. “Stai sprecando
tutta la carta! Hai idea di quanto costa?”. La bambina con gli occhi pieni di
lacrime si rifugiò in un angolo stringendo al cuore la sua scatola. La sera della
vigilia di Natale, con i suoi passettini da uccellino, si avvicinò al papà
ancora seduto a tavola e gli porse la scatola avvolta con la preziosa carta da
regalo. “È per te, papi”, mormorò. Il padre si intenerì. Forse era stato troppo
duro. Dopo tutto quel dono era per lui. Sciolse lentamente il nastro,
sgrovigliò con pazienza la carta dorata e aprì la scatola. Era vuota! La
sorpresa sgradita riacutizzò la sua irritazione ed esplose: “E tu hai sprecato
tutta questa carta e tutto questo nastro per avvolgere una scatola vuota!?”.
Mentre le lacrime tornavano a far capolino nei suoi grandi occhi, la bambina
disse: “Ma dentro ci ho messo un milione di bacini!”. Per questo, oggi c’è un
uomo che in ufficio tiene sulla scrivania una scatola da scarpe. “Ma è vuota”,
dicono tutti. “No. È piena dell’amore della mia bambina”, risponde lui. (Bruno Ferrero)
Così
parlò zio Gecob: L’amore
sa aspettare, aspettare a lungo, aspettare fino all’estremo. Non diventa mai
impaziente, non mette fretta a nessuno e non impone nulla. Conta su tempi
lunghi.
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