Passa ai contenuti principali

Le storie del Bosco dalla tana del Ghiro

La falena bianca


Continuava a fare un gran caldo quell’estate e, come vi avevamo accennato la volta scorsa, nei pressi della tana del Ghiro gli incontri più belli avvenivano sempre sul far della sera.
Quel giorno il nostro piccolo amico si era dato un gran da fare ad accumulare provviste per l’inverno ed era davvero molto stanco. Già al primo sbadiglio, dal ramo più alto dell’albero di fronte, si era sentita alzare la vocetta del Pipistrellino (non rosa, per favore, che poi se ne ha a male): «Ehi, ma la tua mamma non ti ha proprio spiegato niente? Non si sbadiglia in pubblico. E, soprattutto, non lo si fa senza mettere la zampa davanti alla bocca!». Il Ghiro non fece in tempo a rispondere (come sapete è permalosetto e non permette a nessuno di avere l’ultima parola). Ma ecco che aveva di nuovo la bocca aperta. Questa volta, però, non si trattava di uno sbadiglio, ma di una “visione”. Che sarà mai stato ad attirare così tanto la sua attenzione?
Era passata una falena. «Una falena?» direte voi, «Che c’è di strano in una falena che vola in un bosco all’imbrunire?». Niente! E, in effetti, la pensava così anche Pipistrellino, prontamente informato dal Ghiro del motivo di tanto stupore. Se non che, il Ghiro sosteneva non fosse una falena come tutte le altre, ma una falena bianca. «È bellissima! È particolare! Non ne avevo mai visto una così…».
«Certo che non ne hai mai viste così», disse Pipistrellino. «Non esistono! Ah, già, dimenticavo: la tua mamma non ti ha insegnato niente…». E se ne andò a fare un giretto di perlustrazione nei dintorni.
Se qualcuno di voi pensa che il Ghiro si arrese o credette di aver sognato, sappia che si sbaglia. Si era rizzato sulle zampette, si era sistemato di vedetta, aveva chiamato a raccolta tutti gli amici. La missione era una sola: avvistare la “falena bianca”. Neanche fosse Acab alla ricerca di Moby Dick!
In realtà non ci misero molto, perché lei, nei suoi giri di quella sera, aveva preso come punto di riferimento l’albero del Ghiro. Presto ripassò di lì. Era molto bella. Candida. Quasi lattea. E suscitò lo stupore e l’ammirazione di tutti i nostri amici. Essi pensavano che la cosa si concludesse con l’avvistamento. Ma non per il Ghiro! «Dove vive? Ha delle sorelline bianche come lei? Cosa fa tutto il giorno? Dobbiamo assolutamente scoprirlo! Chi viene con me?». Gli amici non se la sentirono di mandarlo da solo e, Pipistrellino, al ritorno dal suo giretto li trovò in partenza per la missione falena. «Se prometti di non mangiare mai una falena bianca, puoi venire anche tu», propose il Ghiro. «Certo che non le mangio… Non esistono!». E partirono tutti insieme.
Su suggerimento del Gufo si diressero verso il castello ai confini del bosco. Andavano spesso a curiosare, conoscevano bene la strada e i pericoli. In breve arrivarono. Il Ghiro alzò il testolino e vide sporgere, dal muro di cinta, un ramo verde dalle foglioline piccole e regolari. E subito gridò: «Eccola! Anzi no, eccole! Sono tantissime… quella è la loro casa». Il Gufo, spiegò che non si trattava di falene, ma di un ramo di gelsomino. Quelli bianchi erano i suoi piccoli fiori. «Ha un profumo meraviglioso. Avviciniamoci a sentirlo», propose. Tutti corsero verso il gelsomino. Rimase indietro il Ghiro, dispiaciuto di non aver trovato la sua amica falena. Procedeva piano, a testa bassa, col musetto fuori. Quand’ecco che Pauleddu, arrivato tra i primi al muretto disse: «È qui! Non ci sono solo i fiori: ci sono anche le falene!». Con tutta quella confusione però esse si alzarono in volo e andararono dall’altra parte del muro. Sembravano una nuvola di latte!
Arrivati sotto il muretto i nostri amici si resero conto che c’era anche un altro abitante: un geco. Li salutò educatamente e si presentò. Si chiamava zio Gecob, viveva lì da tanto tempo. E, sì: le falene del gelsomino erano tutte color del latte. E, no: erano così belle che lui non le mangiava. Le guardava volare e posarsi. Gli facevano molta compagnia.
«Vi piacciono le storie?», chiese zio Gecob. «Se vi fermate per cena, ve ne racconto una». Così fecero. Il Gufo si mise di vedetta in cima al muretto. Gli amici del bosco si sedettero sull’erba ai piedi del muro, tirarono fuori dai loro fagotti le provviste che avevano preparato per la spedizione e si prepararono ad ascoltare. Zio Gecob scese un po’ più vicino. E, pian piano, a sentire quella allegra compagnia, anche le falene tornarono a popolare il loro gelsomino, con la loro lattea eleganza. Il Ghiro si guardò attorno compiaciuto. Era davvero una notte perfetta!

Commenti

Post popolari in questo blog

L'Almanacco di Violet

Sole A Cagliari (lat. 39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il Sole sorge alle 6:51 e tramonta alle 19:53. Luna La Luna è calante. Luna Nuova il 4 settembre. Cielo del Mese, i Pianeti Giove è l’astro più luminoso della seconda parte della notte. Appare ad oriente e già prima del sorgere del Sole è già molto alto in cielo a Sud-Est . Il pianeta si trova nella costellazione dei Gemelli . Degni di nota i suoi quattro satelliti, Io , Europa , Ganimede e Callisto , che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore, creando spettacolari configurazioni. I Santi 2 settembre: san Zenone e figli 3 settembre: san Gregorio Magno 4 settembre: santa Rosalia 5 settembre: beata Madre Teresa di Calcutta 6 settembre: sant’Umberto 7 settembre: san Grato 8 settembre: Natività della Beata Maria Vergine La Notizia del Giorno… un Anno Dopo Avventure spaziali nelle grotte sarde (L’Unione Sarda, Ediz

Stiletto Sport - Ritratto di campione

Il campione del giorno è: Enrico Albertosi . Quando la nazionale italiana era rossoblù. Indubbiamente uno dei portieri migliori che l'Italia calcistica abbia mai avuto. Cresciuto nella Fiorentina, passa poi al Cagliari nel 1968. Due anni dopo vincerà lo scudetto stabilento il record del minr numero di reti subite in una stagione. Con la nazionale vince l'Europeo del 1968, dove però a causa di un infortunio deve cedere il posto a Zoff nella fase finale. Sarà tra i protagonisti del Mondiale del 1970, dove sarà lui a difendere la porta dell'Italia nella celeberrima semifinale Italia-Germania 4-3.

Stiletto Sport (il calcio visto dai tacchi a spillo)

  HULK Amici… Giulini ci ha letto, ne siamo sicure! No? Non è così?   Ribadiamo. Giulini la settimana scorsa ha letto il nostro Stiletto e ha preso spunto per uscire da questa complicata situazione. Prova ne è che, pur non avendo ancora aderito alla nostra affermazione più importante, “ il calcio è degli sfigati ”, ha capito che a guidare la reazione di orgoglio, la risposta di carattere, la svolta della stagione di questa nostra meravigliosa e scarcagnata banda di supersfigati chiamati ad essere eroi, non poteva che far arrivare lui. Uno che sfigato lo sembra davvero e proprio per questo nasconde, ma non troppo, dentro di sé un autentico, incontenibile, inarrestabile, imponderabile supereroe! Semplice, no? Semplici!!!   Notte funesta su Cagliari quella tra domenica 21 e lunedì 22 febbraio 2021. Le urla roboanti dello scirocco si erano impossessate della Città del Maestrale. Il mare mordeva furibondo la riva, un cielo apocalittico incombeva plumbeo sulla Sella del Diavol