Caro Babbo Natale,
sono diversi anni
che non mi vieni più a trovare e mi chiedo perchè.
Quando ero piccola ti
scrivevo la letterina in tempo utile perchè tu la ricevessi. Mi impegnavo anche
parecchio, sai, sceglievo quelle carine, con la neve fatta con i brillantini e
lo sfondo azzurro con le nuvolette. Prima provavo a scriverle in brutta copia,
poi le copiavo piano piano, perchè se mi sbagliavo non potevo correggere nulla
(la cancellina non c'era ancora). Tutti gli anni ti chiedevo di portarmi un
regalo, lo stesso ogni anno: i soldatini uguali a quelli di Ginetto. Mi
piacevano i suoi soldatini, tanto, e mi piaceva giocare con lui sul terrazzo di
casa, ma quando la mamma mi chiamava il gioco era finito perchè io i soldatini
non li avevo. Arrivava Natale, ricordi? Ti lasciavo i biscotti e il latte sul
tavolo, il giorno dopo, quando mi alzavo, il piatto e il bicchiere erano
vuoti, quindi ti piacevano, giusto? Poi andavo ad aprire i regali e cosa
trovavo? Bambole, i servizi di piattini con le tazzine, il kit per il ricamo, i
pupazzi di pezza; mai e poi mai ho trovato i soldatini! Mia mamma mi spiegava
che siccome ero una femmina i soldatini non me li portavi. A me non sembrava
giusto che tu mi trattassi così, in fondo ero stata brava tutto l'anno, cosa ti
costava portarmeli? E così sono cresciuta e ho maturato una convinzione: tu,
caro Babbo Natale, sei un maschilista! E la cosa ci starebbe anche, visto che
non sei proprio nato ieri, vivi in Lapponia (che non è proprio molto
frequentata) circondato da renne e da elfi. Non so neanche se sei sposato, ma
non credo. Quale donna accetterebbe di stare con un uomo che sparisce tutte le
vigilie di Natale con la scusa di avere un impegno? Adesso vorrei spiegarti che
le cose sono cambiate: le donne si sono emancipate, hanno diritto al voto,
lavorano, guidano, vanno nello spazio (non con la slitta), studiano e fanno
sport anche maschili. Proprio così, caro Babbo Natale, non stiamo più solo in
casa a rammendare le calze e a fare torte, a soffiare il naso ai bambini e a
pulire. O meglio, facciamo anche quello, ma in più lavoriamo proprio come gli
uomini. Ora, veniamo a noi. Non sono più una bambina, ho avuto due figli che
hanno scritto per diversi anni le loro letterine e ti hanno lasciato, tutte le
notti del 24 dicembre, un piatto con i biscotti e un bicchiere di latte. Però
non ti ho lasciato decidere a te completamente, lo confesso. Quando Donatella
ti ha chiesto la casa delle Barbie e le tartarughe ninja, beh, quelle gliele ho
comprate io. Tanto lo sapevo che non gliele avresti portate perchè erano da
maschi. Ho fatto un bel pacchetto e l'ho messo in mezzo ai tuoi. Lei non ha mai
avuto dubbi, non lo sa che tu non porti giochi da maschi alle bambine. Adesso,
caro Babbo Natale, ho altri tre bambini, sono i miei nipotini. Due maschietti e
una femmina. Ora che ti ho spiegato come vanno le cose nel 2013, non fare
scherzi strani e, se Noemi dovesse chiederti la spada di Jack il pirata, fai in
modo di fargliela avere anche se è una femmina. Se poi avessi un po' di tempo
da dedicarmi, lo so che sono cresciuta e non dovrei più credere che esisti, ma
siccome ogni Natale mi ritrovo con il naso all'insù a cercare la tua slitta tra
le stelle, e siccome, caro Babbo Natale, quest'anno sono stata buona, ma
proprio tanto buona, se ti ricordi fammi avere quella scatola di soldatini che
volevo, quelli uguali a quelli di Ginetto.
Con affetto, da una nonna che crede
ancora che tu esisti.
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