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Caro Babbo Natale, quest'anno sono stata buona - By Red



Caro Babbo Natale 
Quest’anno sono stata…
Quest’anno. Quale? Questo. E’ stato lungo come dodici vite e breve come un battito d’ali! Che anno strano Babbo. Sono stata buona? Chi lo sa. Ci ho provato tanto, questo lo so. L’ho voluto, ma poi non lo so. Ho fatto tanto bene e tanto male, ho provocato felicità e dolore, ho fatto sorridere e piangere. 
E ridere, anche, molto.
Caro Babbo, son confusa. Non è mica facile pensare a un anno così in cinque minuti, per valutare se meriterò o no i tuoi doni… che pasticcio Babbo! Senti… me lo passi Gesù Bambino?

Caro Gesù Bambino
Eccoci come ogni anno.
Quest’anno ho provato ad esser buona e bella. Ho provato anche a non dire parolacce. Diciamo che le ho ridotte, ma non ho vinto al cento per cento: ci proverò anche il prossimo anno.
Caro Gesù Bambino, per Natale avrei proprio bisogno di te: solo un bambino piccino e bello come te può portare i sorrisi che vorrei per me e per tutti quelli che incontro.
Abbi pazienza, ho tante richieste da farti quest’anno. 
E’ che non chiedo mai niente, ma forse sbaglio. Perché quest’anno ho imparato che a volte chiedere è il primo passo per realizzare i desideri. E allora ti chiedo.
Ti chiedo il permesso di rifare l’albero di Natale in estate, perché quest’anno avrei tanto voluto festeggiare il Natale con una persona che ora non può venire proprio a riempirmi di baci di persona. Posso fare un anno con due Natali? Non ti dispiace, vero?
Poi ti chiedo un giorno perfetto, è una richiesta a cui tengo molto: solo un giorno, ma che sia bellissimo. Un giorno che si debba raccontare ai nipoti e ai pronipoti, un giorno in cui tutte le persone che amo siano felici, con gli occhi che brillano. Un giorno con un tramonto rosso rosso per me e per Violet, perché io il mio giorno perfetto lo vorrei finire guardando un tramonto di fuoco con lei, come sono finiti tanti giorni imperfetti di questo anno infinito. Ecco Gesù Bambino, vorrei un giorno perfetto con un tramonto perfetto a cui cantare tutta la felicità che esce dagli occhi.
Per gli altri 364 giorni non desidero perfezione, ma tante piccole cose che mi facciano sorridere si. Allora io ti dico cosa mi piacerebbe avere, e poi fai tu!
Vorrei ancora un po’ di cardi selvatici, poi vorrei asparagi, poi papaveri rossissimi. E poi le pere piccole piccole, ma prima che diventino troppo dolci, lo sai che non mi piacciono nere, e poi more in quantità, uva rubata dai tralci, il profumo del mosto, un po’ di porcini, per poi finire l’anno con altri cardi selvatici, corbezzoli e il profumo del mirto che mi riempie i polmoni.
Vorrei qualche paio di scarpe. Ho visto un paio di stivali neri con il tacco basso, un bottoncino e una striscina rossa verticale, son deliziosi… se proprio non vuoi mettermeli sotto l’albero almeno trattienine un paio numero 35 in negozio fino ai saldi!
Vorrei la maglia del Cagliari, quella bianca con la striscia trasversale rosso blu. E’ vero, costa troppo, ma è così bella! E poi vorrei un pallone da calcio con tutti gli autografi dei miei beniamini, chi lo sa mai, io chiedo!
Vorrei qualche viaggio, uno scavo (due o tre idee ce le ho, oh, Gesù Bambino, se andassero in porto!), vorrei tempo da regalare a chi ne ha bisogno ed energia in abbondanza.
Vorrei incontrare persone interessanti, affascinanti, curiose, divertenti, vorrei scambiare idee, conoscenze, storie, avventure.
Vorrei che le partenze e i distacchi siano lievi e non creino lontananza, per nessuno.
Vorrei un paio di scarpe antinfortunistiche rosse: tu lo sai se esistono?
Vorrei dei cappellini, mazzi di girasoli, borsette, cioccolatini, birra, lettere, bigliettini, quadri di Caravaggio, di Klimt, di Kandinskij.
Vorrei un gatto nero, e tornare a coccolare quel cagnolino spaventato, quello di Monte Sirai, hai presente? Magari anche portarmelo via con me!
Vorrei qualche cenetta da Pomata, qualcuna da Petza, qualche scorpacciata di delizie santadesi… vino buono.
Vorrei l’infuso al gelsomino che non sono più riuscita a trovare.
Vorrei essere buona, molto buona, buonissima. Vorrei essere l’opposto della rabbia e della violenza, vorrei riuscire a intercettarla e a spegnerla, vorrei essere grazia e dolcezza.
Vorrei una vestaglia da camera in seta e le pantofole con pon pon e tacco a spillo.
Vorrei incontrare tutti gli amici che non vedo da tanto e che mi mancano.
Vorrei andare a qualche bel concerto, e magari mettermi il mio bellissimo vestito da sera rosso, quello lungo.
Vorrei non perdere nemmeno un amico in tutto l’anno.
Vorrei… Vorrei… tantissime sorprese!
Senti Gesù Bambino, non prendermi per pretenziosa, vedi tu cosa portarmi e cosa no. Non tutto dopodomani, sarei per un Natale diffuso, con richiamo estivo, te l’ho già spiegato perché!
Ma soprattutto portami altri desideri, mantienimi bambina. Come te.
A presto Gesù Bambino, ci vediamo prestissimo, nel presepe. E poi in giro, ovunque… e... 
Buon compleanno!


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