Caro
Babbo Natale,
tu
vedi e sai tutto quindi… è inutile
che ti dica che, questo 2013, è
per me un anno da dimenticare.
L'anno
scorso, ti ricorderai, ti avevo chiesto una pozione magica. Ti avevo
anche dato delle indicazioni in merito alla composizione ma, o ho
sbagliato io a chiedere, o tu, con tutte le richieste che hai
ricevuto, ti devi essere confuso.
Mi
hai dato la pazienza di un monaco tibetano, che forse era un tantino
eccessiva; magari se fosse stata un po' di meno, o se io ne avessi
persa un po', soprattutto in certe occasioni, forse alcuni eventi
avrebbero preso una piega diversa. Chissà...
Mi
hai dato la fede, che fortunatamente non è mai venuta meno,
nonostante tutti gli episodi in cui è stata messa, veramente, a dura
prova.
Un
pochino di forza, ma proprio pochino pochino. Ché se me ne avessi
dato solo un po' di più, magari non avrei dato fondo a tutte le mie
difese immunitarie.
E
non mi hai fatto mancare nemmeno l'ironia.
Ma
quanto a serenità, lasciatelo dire Babbo Natale, sei stato proprio
tirchio. Io capisco che, di questi tempi, le richieste devono essere
state numerose e che la fila per avere la serenità doveva essere più
lunga della Muraglia Cinese, però, almeno un pochino pochissimo... E
va bene, compenserò con gli altri doni che mi hai portato durante
l'anno ma non pensare che mi arrenda! Perciò, ricominciamo:
Caro Babbo Natale,
quest'anno
sono stata buona, anzi, ti dirò, senza falsa modestia, buonissima!
Ho
affrontato con coraggio le “corse ad ostacoli” che mi sono
capitate (pssss, detto fra noi, in confidenza, sono state vere e
proprie “sfighe”). Non ti faccio l'elenco perché sarebbe troppo
lungo; tanto, sai benissimo di cosa sto parlando. Ti scrivo per tempo, inizio a prendere il numeretto come alle Poste, e ti faccio una sola richiesta, così magari non corro il rischio che ti possa confondere.
Io vorrei la giusta dose di serenità. Non poca, non molta, quella che tu ritieni che io possa meritare. Perché sai, caro Babbo, credo che ne avrò davvero bisogno da qui in avanti. Il futuro che mi si prospetta non è roseo, ci saranno cambiamenti importanti che dovrò affrontare, nel lavoro e nella vita familiare, e devo ammettere di essere agitata e spaventata. Perciò, non per essere petulante o capricciosa, credo che sarebbe meglio che tu me ne portassi una dose abbondante, diciamo “formato famiglia”, come la scatola del “Moment” da 36. Non si sa mai che rimanga senza!
Come già ti dissi lo scorso anno, non ho preferenze riguardo il metodo di somministrazione. Sciroppo, compresse effervescenti o masticabili, aerosol, quello che trovi per me va bene. Vorrei solo ricordarti l'ultima, ma non per questo meno importante, cosa: sono intollerante al lattosio e al sorbitolo. Sai com'è, non vorrei dover smaltire dosi eccessive di serenità con il mal di pancia.
Cyan
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