Un anno in HD (e senza occhialetti)
E' passato ormai un anno da quando sono sbarcato, accompagnato da tanti interrogativi e curiosità e senza valigia di cartone, a Heidelberg. Prima per adempiere le procedure di iscrizione, poi per conoscere un po' la città e, infine, (soprav)viverci un pochetto.
Bisogna confessare che altre mete sarebbero potute essere la location dell'Appartamento tedesco: Berlin, Mȕnchen o, addirittura, Tȕbingen.
HD era, però, la prima scelta, il primo contatto e l'unica università di cui i docenti mi avevano dato una risposta positiva non solo nei contenuti ma soprattutto nei toni e nei comportamenti. Tuttavia, è vero, la trasferta nella capitale mi aveva fatto prendere una sbandata per Berlin ma il destino ha deciso per me.
Si decide, però, il destino ogni giorno con la propria condotta così come un contadino rende fertile con il lavoro quotidiano una superficie incolta che si inerpica per una montagna. Può sembrare una fatica senza senso ma chissà che sorga, un giorno, una carina città bagnata da un fiume e sede di un'importante università...
Per tanto se ho preso la decisione di trasferirmi in un'altra città e in un altro ambiente (inteso pure come clima) è stato perchè avevo il desiderio di fare qualcosa di diverso. Di diverso rispetto a quello che avevo fatto fino ad allora e al modo di come si fa, di solito, per iniziare un'esperienza di studio e/o di vita corrispondente a questa. Anche se, si deve ammettere, ha somiglianze con tante altre. In ogni modo non si riduce, però, a prendere un pezzo di carta da esibire in salotto o in qualche concorso universitario pilotato, visto pure che non è scritto da nessuna parte che raggiunga con successo l'obiettivo finale e poi intraprenda una carriera accademica.
Si può quasi paragonarla a un salto nel buio che rivela soltanto alla fine dove si atterra (o precipita). C'è molto più gusto. Ed è molto più sicuro del bungee jumping.
Certo è che tale esperienza non sarebbe possibile se non ci fossero persone amichevoli e generose che sostengono questa scelta. E sostenere non vuol dire soltanto mettere le mani in tasca ma pure spingere a fare e a non accantonare o gettare via quanto, magari poco, di buono fatto e che è parte di sé.
E' autunno e cadono le foglie.
In verità qui cadono quasi sempre tant'è che molti alberi presentano di già chiome parecchio diradate, mentre altri spruzzi di giallo e rossiccio. E la settimana prossima si festeggerà l'evento, l'autunno (che perdura quasi per tutto l'anno), bande, sfilate, concerti, mercatini delle pulci, mostre, mangia e bevi...
Paul_Blau_Vierzig
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