Ogni
tanto capitano alcune botte di culo, piccole ma intense. Così è
accaduto alla sorella di Pink, omonima di Red, la quale in data 11
settembre informa la sorella minore di avere due accrediti per la
tappa cagliaritana del “Enlarge your penis tour” di Elio e Le
Storie Tese. Pink chiaramente coinvolge la sua socia e insieme si
preparano per l'ultimo concerto della stagione estiva. Entrambe sono
memori del celeberrimo concerto che si svolse nell'aprile del 2000
alla passeggiata coperta del Bastione, anno in cui Pink era di
maturità e Red volteggiava già nel meraviglioso mondo
dell'università. Insieme ricordano due cose: la prima è la
precarietà della location, che difatti poi fu chiusa a questo genere
di eventi per pericolo di crolli e cedimenti strutturali; la seconda
è il pacco enorme di Fonzie's che Elio ricevette in piena faccia
dopo aver eseguito il celebre verso di Tapparella “Chiedo Fonzie's
e mi danno avanzi, Cristo, perché???” e che poi sparse sulle teste
della prima fila. Le cronache raccontano che poi le pareti del
Bastione di Saint Remy tremarono sotto il peso del pogo e delle urla
“Forza Panino!”. A dire il vero più che le cronache lo racconta il fantasma dei Fonzie's che ancora si aggira furtivo per le pareti della passeggiata coperta. D'altronde quello era il tour del primo album
senza Feiez e le nostre, pur non conoscendosi ancora, ne soffrivano
come pazze e tutt'oggi si commuovono al sentire quella canzone e
quelle grida. Il giorno del concerto le nostre si rendono conto di
essere un po' meno supergiovani di quanto non lo fossero le 2000. Red
infatti sfoggia il tipico abbigliamento da concerto, con canotta
d'ordinanza color senape, ma, uscendo di casa, prende la borsetta
(oggetto vietatissimo ai concerti d'adolescente perché non si sapeva
mai dove metterla), si guarda allo specchio e si dice: “Manca un
accessorio”, così indossa una collana (di legno, ma pur sempre una
collana). Pink, anch'essa con jeans, polo rosa e Converse All Star in
tinta da teenager, esce di casa dopo aver fatto largo uso del
piegaciglia e aver preso una sciarpa. Improvvisamente si diffonde
l'idea malsana di essere troppo poco giovani in un concerto di molto
giovani: possibile? No, grazie al cielo. Addentando la cena da
concerto (consistente in panino salsiccia-cipolla del caddozzone +
birra) notano gruppetti di “ex-supergiovani” molto più ex di
loro e questo le rasserena. Le rasserena meno lo scoprire che esiste
una platea. Sedute ai loro posti, orripilate dall'idea di dover
passare quel concerto come se fossero alla prima della Bohéme, Pink
dice: “Un tempo a questo concerto sarei venuta con la kefia... Ora
ho la sciarpa di lana...”, Red tasta la sciarpa e, con occhio
clinico, risponde: “Lana e seta! Questa non è tutta lana...”.
Intorno inizia ad arrivare la gente e ci sono persone di ogni età:
famiglie di più generazioni, gruppi di esperti, nonne coi nipoti che
conoscono Elio da X Factor e che non hanno mai sentito una canzone, e
il sospetto diventa certezza. Si potrà ballare molto poco. Di fianco
alle nostre eroine ci sono una coppia di fidanzati uscita da “Servi
della gleba” e la famigliola nonni+nipoti-fan-di-XFactor il cui
elemento più vitale è proprio la nonna. Il concerto parte col botto
vintage: John Holmes!!! S'inizia alla grande e le nostre iniziano ad
urlare come pazze scellerate, cosa che continueranno a fare per tutto
il concerto. Segue “burattino senza fichi” che nell'articolo
dell'Unione Sarda del 18/09/2012 è chiamata semplicemente
“Pinocchio”, perché? Elio è vestito dello stesso colore di un
Solero Algida, ma non importa! Tra pezzi vecchi e nuovi le nostre
notano che Mangoni interpretando la bestia del Rock'n'Roll è vestito
di rosso, mentre nei panni della bestia della Discomousic è vestito
di rosa e questo piace assai, le rispecchia, e si convincono che la scelta sia un malcelato omaggio alla Rassegna Stronza. Di tanto in tanto dalla folla sale
l'urlo “Forza Panino” e la gente intorno alla fila Y inizia a
chiedersi “Ma cos'è, il titolo di una canzone??” Le nostre,
sconvolte, meditano di abbandonare i loro posti non appena riescano
ad individuare un luogo in cui si possa ballare in santissima pace,
ma niente... Intorno a loro sembra esserci un pubblico di zombie,
salvo delle piccole eccezioni sparse un po' tra platea e gradinate.
Mangoni è uno spettacolo costante, specialmente nella parte della
vittima del rock'n'roll che ci fa scassare dalle risate. Due momenti
di spettacolo puro sono quelli di “Omosessualità” in versione
blues e in english, nonché la canzone dedicata agli Area di Demetrio
Stratos che gela il pubblico pagante che si guarda stupito e si
chiede “Chiiiiiiiiiiii?”.
Poi
ad un certo esplode l'invocatissima “(Evviva) La visione” e a
questo punto fuck a chi sta dietro: Red e Pink iniziano a ballare
come invasate e ad urlare tutta la canzone sotto lo sguardo schifato
della ragazzina seduta di fianco a Red (Ragazzina che, fa notare
Pink, sembra uscita da una canzone di Baglioni: “La ragazzina
sembra appesa a un palloncino e sulle guance in fiamme le si
accendono domande”). In tutto questo c'è ancora la star del
concerto che non è stata citata: il POLLO!!! Qui bisogna far partire
la petizione “Vogliamo POLLO ad Xfactor” perché il pollo di
gomma, utilizzato da Elio sia come strumento musicale sia per
picchiare Mangoni, è molto più talentuoso di certi individui
passati per il programma. D'altronde lo stesso Elio sostiene che
abbia un bellissimo vibrato.
Nel
bis (in cui Pink almeno si aspettava di sentire proprio “Bis”,
tautologia...) le nostre scappano fin sotto il palco insieme ad un
altri gruppo di facinorosi imploranti “Panino” ed è grandiosa
Paola Folli che intona Elton John, ma soprattutto POLLO che intona
l'Inno nazionale coperto dai fischi dei soliti idioti. Ed è proprio
alla fine che finalmente le nostre vengono accontentate:
“Tapparella”!!! Ed è un uragano di vere emozioni che le porta
sull'orlo delle lacrime a ricordare Feiez e a ricordarsi di loro
stesse supergiovani al Bastione. Dopo un chilometrico coro “Forza
Panino” il concerto si chiude, il gruppo saluta e Pink riesce a
toccare la mano di Elio, mano che in uno slancio tardoadolescenziale
non verrà mai più lavata. Red annuisce due passi più in là e si
inchina davanti a Rocco Tanica. No dice Red: ci guardiamo negli occhi, io sorrido e scandisco un grazie e lui si inchina!
Ecco,
la musica è finita, gli amici se ne vanno... Insomma il concerto è
andato e con lui la voce delle nostre che sentono la gola grattare.
Ma ne è valsa la pena... Sono un po' mancati certi pezzi storici,
come “Servi della gleba” o “Supergiovane”, ma è stato
bellissimo poter sentire altri brani come “Pilipino rock”.
Insomma questo biglietto non pagato è arrivato proprio per un grande
concerto!
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