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Speciale stiletto sport - Red e Pink allo stadio


Come vi avevamo anticipato Red e Pink, ovvero le Giggi's angels che poi siamo sempre noi, sono andate domenica allo stadio per assistere a Cagliari – Napoli. Quello che leggerete in seguito è la cronaca fedele di quanto è accaduto sugli spalti della tribuna laterale nord dello Stadio Sant'Elia. 
Mentre entrano allo stadio Red avverte Pink che si lascerà andare a diversi tipi di smadonnamenti e parolacce, ma Pink la rassicura che la cosa non la turba minimamente, anzi. Arrivate sugli spalti ci rendiamo conto di essere circondate da uomini: forse c'erano due altre rappresentati del gentil sesso, ma pazienza, possiamo sopravvivere circondate da uomini. Fischio d'inizio sommerso dai fischi delle curve, c'è il Napoli mica una squadra qualunque! Alla prima palla toccata dal Cagliari parte lo smadonnamento di Red, che urlerà per tutto il seguito della partita, interrompendosi in poche circostanze per riprendere fiato, ridere, arricciare le labbra per i commenti di altri tifosi. Tocca la palla Cavani, Pink urla: “Sei 'n accrocchio de' cromosomi a forma de rincojonito!!!”. A fine match l'uruguaiano risulterà essere il peggiore della squadra partenopea, ma questo non è assolutamente imputabile a "is lagrimas" gettate da noi. Al 21' del primo tempo avviene il fattaccio: fallo da arresto di Lavezzi su Davide Astori. Il cagliaritano rimane urlante a terra e l'arbitro nemmeno fischia. Questo è troppo anche per persone democratiche. Red e Pink invitano l'arbitro a rifarsi il corso da arbitro e a controllare, assieme ai guardalinee, la fedeltà coniugale delle proprie compagne (o compagni). Siamo nemmeno a metà del primo tempo e Red e Pink iniziano ad avere mal di gola per le urla. Allo stadio non si può fumare e Pink desidera le sigarette. Nené (il cui nuovo nome è Gianluca) sbaglia un gol e non entra in partita, Red lo manda affettuosamente a cagare più e più volte, mentre Pink si chiede come mai il Cagliari giochi in 10 e non lo sostituiscano, Red intona "se adesso te ne vai, mi sembra un'ingiustizia, ma visto che vai giù mi scendi l'immondizia", ma non basta ad evocare il cambio. Il signore alla destra di Pink sbianca ogni volta che la palla arriva nei pressi di Agazzi, ma noi siamo coscienti che peggio di Agazzi c'è solo Victor Valdes del Barcellona. L'arbitro non nota i falli dei napoletani, che sono ruvidi come la carta vetrata a grana grossa e che sono già costati un perone ad Astori, quante ossa vogliamo lasciare sul campo? Pink induce Red a pensare che in realtà il Sant'Elia sia un enorme campo fiorito di windows e che i giocatori non riescano a non prendere le mine. Nené sbaglia ancora sotto porta, il Napoli è salvato da Morgan de Sanctis. Pink chiede a gran voce che venga sostituito da Morgan che in passato aveva espresso questo desiderio (“Giuravo che avrei fatto il portiere, era l'unico a differenziarsi, credevo che non fosse della squadra, era vestito meglio e stava fermo!”, Sono=sono, NdR). Finisce così il primo tempo e lo magistrato di tenzone invita tutti a prendere un calido teaceo infuso. Il signore con la maglia pervinca seduto davanti a Red si gira e tra lo scocciato e il divertito si chiede come mai due signore siano lì. Pink lo gela con “Allo stadio non esistono le signore” e Red lo informa che forse sappiamo noi più di calcio che lui. Pausa pipì e siamo pronte per riprendere. L'arbitro fischia e noi fischiamo l'arbitro. Red constata che non solo dovrebbe farsi nuovamente il corso da arbitro ma anche quello da merda, perché anche come merda non è uscito benissimo. Fioccano le polemiche non solo sull'arbitraggio ma anche sul fatto che Ficcadenti non leva dal campo quella “puliga colossale” (almeno per questa partita) di Nené. La curva omaggia l'attaccante rossoblù chiamandolo per nome e mostrandogli il dito medio (“Neh-Neh!!!” NdR.), ma lui non crediamo abbia colto. Red gli urla “Dai cazzo Gianlucaaaaa!”, Pink ribatte: “Nené io ti guardo e vedo il capolinea della tattica calcistica!”. Ci ricordiamo improvvisamente che il nostro mitico fans, Bruno, dovrebbe essere in curva sud assieme ai tifosi napoletani e lo chiamiamo urlando ma lui ovviamente non ci sente, nemmeno quando intoniamo il pezzo di Ennio Morricone a lui dedicato. Peccato, sarebbe stato scenograficamente bello vedere tutta la tribuna laterale nord agitare la manina a mò di Regina Elisabetta mugolando questo pezzo. Ma la partita sotto di noi va avanti. Partono i primi cartellini e, cacchio, sono per il Cagliari!!! Noi iniziamo a chiederci quando abbia sborsato De Laurentiis per l'onorario dell'arbitro e intanto arriva il quasi-fisiologico cartellino per Daniele Conti. Lavezzi intanto si “indispone pacatamente” con Mazzarri per la sostituzione con Hamsik e lancia parastinchi ovunque come fossero le lame rotanti di Goldrake. La partita regala ancora qualche frastimmo e qualche lacrima copiosa da parte nostra ma nessun gol, a parte quelli mangiati sotto porta che però non contano. In campo se le danno di santa ragione e arrivano due cartellini gialli anche per i colerosi napoletani, con buona pace di Red e Pink che stavano iniziando a far scendere qualche santo, la mamma e “li meglio muorti e chi te stramuort'” all'arbitro. La partita finisce sullo 0 a 0, i tifosi napoletani tentano di invadere la tribuna centrale ma erano in dieci ed erano feroci come l'abbaiare di una noce di cocco. Uscendo dallo stadio ci chiediamo come mai non abbiamo ancora fatto l'abbonamento e ci ripromettiamo di farcelo per il prossimo anno per poter commentare in diretta tutte le partite. Siamo  anche alla ricerca di uno sponsor, un collegamento con “Quelli che il calcio”, Radiolina, Radio Sintony, Radio Press o qualsiasi altra emittente voglia darci spazio per commentare le partite con competenza, professionalità e pacatezza come fatto domenica. Male che vada, secondo Red, il signore in pervinca sarà disposto a pagarci il biglietto, purchè sia nei posti dietro al suo.

P.S.: Pink ci tiene comunque a tranquillizzare parenti e amici tutti ricordando che il suo cuore è comunque bianconero e sempre lo sarà, con buona pace di Red. Gli scontri diretti sono gli unici che, forse, non vedranno assieme. 
Red sottolinea il forse come Mina sottolineava il se, e ci tiene a precisare che, nonostante tutto, nessuno dal cielo è stato chiamato in causa, fatta eccezione per li mortacci dell'arbitro.

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