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Intervista a Pink By Red



R - Quando hai scoperto di essere “Pink”?
P - Relativamente da poco. Ho passato diversi anni vedendo la vita in maniera molto più nera, poi complice una t-shirt rosa ho capito che vedere le cose anche in un modo un pochetto più "frivolo" mi avrebbe fatto bene al fegato e al cuore, e avrebbe fatto bene anche a chi mi stava intorno. La cosa sconcertante è che tutti giudicano questo troppo da "bambina", io invece trovo che il fucsia sia un pensiero di vita molto più adulto. Il rosa confetto sta alle bimbe, il fucsia è ormai il colore di chi vive la vita con naturalezza, ironia e un tocco di cinismo.

R - Di quale arte vorresti essere esperta?
P - Credo dell'arte della pazienza: mi scaldo e mi gonfio con la stessa velocità del latte, e nella stessa velocità mi sgonfio. Il problema è che a volte non è assolutamente necessario che mi scaldi così. 

R - Elimina il cigno nero, perché è troppo facile, di che balletto saresti l’etoile nel mondo dei sogni?
P - Sicuramente Myrta di "Giselle". 

R - Ringrazi di essere zia per giocare a quale gioco senza dare troppo nell’occhio?
P - Con la pista delle macchinine. Ce ne sono troppo poche in giro e questo è un danno, ma con quelle che vedo non riesco a trattenermi, le adoro e non ne ho mai avuto una, così sfrutto i nipotini per giocarci anche un po' io!

R - Sei quasi arrivata a trent’anni, cosa ti appresti a capire della vita?
P - Non credo molto a chi dice che la vita è una puttana e va "spupazzata" fino in fondo. La vita è un bene preziosissimo, che va goduto e indirizzato nel modo giusto. A volte basta semplicemente lasciare che la nostra stessa vita ci travolga un po', non incanalarla per forza dove non vuole andare.

R - Che consiglio daresti a Red?
P - Una punta di egoismo in più, specialmente parlando di sentimenti, non le farebbe male. Per il resto è una grande così com'è!

R - Che personaggio della letteratura vorresti essere?
P - Mi dicono che somiglio ad Hermione Granger della saga di "Harry Potter", ma se potessi scegliere per me direi Elizabeth Bennet di "Orgoglio e Pregiudizio".

R - Che poesia vorresti che fosse stata scritta per te?
P - Il carme V di Catullo, per sempre! 

R - Se in questo istante potessi fare una magia quale sarebbe?
P - Oddio!!! Pigra come sono mi specializzerei negli incantesimi di Appello (ndr. Nella saga di Harry Potter sono gli incantesimi per richiamare gli oggetti), ma visto che si parla di questo preciso istante, direi che la mia vita adesso è notevolmente magica da sé. 

R - Qual è il regalo che vorresti fare e quale ricevere?
P - Sul regalo che vorrei fare non saprei, mi piace regalare cose che piacciono a chi le sto regalando. Tra pochi giorni sarà il compleanno di Black e le ho preso una cosa che so per certo che le piace. Su quello che vorrei ricevere beh... Un bel solitario con diamante! 

R - Qual è la parola più difficile che conosci?
P - E' una bella sfida tra paraninfo, psicopompo e transverberare. 
R - Quale musicista potrebbe rappresentare la tua vita in una sinfonia?
P - A parimerito Gershwin e Čajkovskij.

R - Cosa ti fa più ridere di te?
P - I momenti di totale e completo "attropellio", ovvero quando cerco di fare millemila cose e mi incarto e incasino malamente.

R - Il tuo rapporto con Black in una parola.
P - Follia!

R - Cosa ti fa infuriare in meno di cinque secondi?
P - I ritardi. Non riesco a sopportarli perché io stessa sono una persona ritardataria e so che è molto maleducato far aspettare le persone.

R - Cosa ti fa addolcire in meno di cinque secondi?
P - Una frase, una parola tenera che non mi aspetto.
 
R - Che film avresti voluto recitare?   
P - Senza dubbio in "Via col Vento"! Ma attenzione, non avrei mai voluto interpretare quella smorfiosa pupattola di Melania Hamilton, mi sarebbe bastato anche fare un comodino. 
R - Che libro avresti voluto scrivere?
P - Tanti in realtà, invidio moltissimo chi ha la capacità di mettere su carta sensazioni e concetti con tanta sapienza. Penso che però avrei voluto scrivere "Il nome della rosa" di Umberto Eco, perché unisce il romanzo alla storia in maniera sublime!

R - Hai mai avuto la sensazione di avere davanti il tuo uomo ideale?
P - Eeeeh, un sacco di volte! Anche adesso (non proprio letterariamente parlando), e francamente spero davvero che sia lui!

R - Una citazione colta per chiudere l’intervista.
P - "Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere", Baudelaire. Riassume molto di me!

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