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Ritratto di Signora: Madonna by Pink


 Da leggersi ascoltando Like a virgin

Impossibile oggi non parlare di lei: è il suo compleanno! Ma anche se non lo fosse per me sarebbe impossibile pensare ad una donna della musica e non pensare alla regina assoluta del pop: Madonna. Ecco, se c'è un personaggio famoso che io giudico il mio mito completo e assoluto è lei: Miss Madonna Louise Veronica Ciccone. Cominciamo col dire che Madonna non è un nome d'arte, si chiama proprio così, Madonna, come sua madre. Non si è inventata niente di blasfemo, l'hanno proprio battezzata così. Quello che di lei mi stupì leggendo la sua biografia fu l'assoluta determinazione che mise in tutta la sua vita, la certezza che ce l'avrebbe fatta, l'abnegazione che mise nello studiare danza, nel volersi imporre con una personalità eccentrica. Non c'è dubbio che su di lei influì moltissimo la famiglia, la morte prematura, molto prematura, della madre e un rapporto che non era idilliaco col padre e la matrigna. Si trovò un po' a fare da seconda madre ai suoi fratellini minori e visse quegli anni nel ricordo e nel culto della madre. Ma chi è Madonna? Come classificarla? Impresa più impossibile che ardua. Non è possibile classificare Madonna in una categoria. Musicalmente è pop, questo si, ma io intendo il pop “alla Morgan”, ovvero come un'etichetta a posteriori, nel senso che se domani la “Pastorale” di Beethoven diventasse prima in classifica, e ci restasse, diventerebbe pop, cioè popolare, e che Madonna sia popolare questo è fuor di dubbio. D'altronde è nel Guinness dei primati per essere la star più chiacchierata dai giornali inglesi, mica poco. Madonna è camaleontica, tutto quello che lei fa diventa una notizia, ogni suo stile fa tendenza, ogni canzone schizza in classifica, ogni concerto è uno show, ogni film fa discutere. Ma lei è lì, sulla cresta dell'onda dal 1983, quando uscì “Madonna, the first album”. Quello che però forse tutti non sanno è che a credere in lei come artista fu il mitico Patrick Hernandez, noto al grandissimo pubblico per aver scritto e cantato una delle canzoni più ballate della storia: “Born to be alive”. Madonna fu scelta tra le coriste che accompagnarono Hernandez in tour e lui si accorse dello straordinario talento di lei, che comunque non era molto entusiasta di intraprendere una carriera da cantante. E infatti lo mollò... Ma questo non le impedì di diventare una star, o meglio di diventare Madonna. Si può diventare una star, ma non si può diventare Madonna e questo lo si vede dalle continue emuli che spuntano fuori, non ultima Lady GaGa. Non posso dire che Lady GaGa non mi piaccia, ma non sopporto quando diventa la paladina dell'innovazione. Ma di Madonna coi video censurati (“What it feels like for a girl”, dove si schiantava a velocità folle con la macchina contro un palo dopo aver commesso una ventina di reati misti), dell'autostop nuda (con la foto sul libro “Sex”), del bacio alla statua del santo che si anima e delle croci che prendono fuoco (nel video di “Like a prayer”), di questo ci siamo tutti dimenticati davanti ad “Alejandro”. Io dico questo: se Miss Germanotta tra 28 anni sarà ancora sulla cresta dell'onda, ancora di tendenza, ancora all'avanguardia musicale, ancora un “caso”, beh allora forse sarà come Madonna, ma prima non lo si potrà sapere. Per me è stata una “rivelazione” quasi spirituale fin dall'infanzia. Ero troppo piccola nel '83 per il primo album, ma già da “Like a virgin” mi colpì veramente alla grandissima. Mia sorella si vestiva come lei, il video girato a Venezia era spettacolare. Poi arrivò il concerto in Italia, con quel mitico “Siete caaaaldiiiiiiii?” e io bambina davanti alla tv con gli occhi sbarrati dallo stupore per uno squarcio nella tela musicale della mia infanzia fatta di Cristina D'Avena e Zecchino d'Oro. Per non parlare dei film. Lo ammetto, Madonna come attrice non è granché, ma io adoro la sua Evita, lo studio e la passione che ci mise per entrare in un personaggio che riteneva tanto simile a lei. Per questo l'interpretazione per me è diventata relativa, e poi, caspita, sogno di mettermi al bancone e cantare “Don't cry for me Argentina” con quel mitico tailleur, quello chignon biondo come ha fatto lei. Ha personalità, gusto, orecchio, talento da vendere e dove non ce l'ha ci mette il suo per arrivarci. Se potessi essere qualcuno di diverso da me, sceglierei lei, non per i soldi ma per il carattere, per la forza d'animo, per la capacità di reinventarsi ogni volta in un modo sempre nuovo e sempre di successo.
Auguri Miss Ciccone, oggi è il tuo compleanno. Il mio augurio per te è di continuare ad accompagnarmi come hai fatto finora, e di reinventarti ancora, ogni volta in maniera più incredibile e di successo. 100 di questi successi, Madge!

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