Armatevi di pazienza e mantenete
la calma: è arrivata la primavera!
Non esistono più le mezze
stagioni? “magara!” (cit. Carletto Mazzone). Se le mezze stagioni non
esistessero più io stamattina avrei saputo come vestirmi, e invece no. Infatti
la definizione più calzante per la parola “primavera” è: periodo dell’anno in
cui il quotidiano dilemma mattutino “cosa mi metto?” diventa l’unica vera
domanda esistenziale. Perché se si sbaglia la risposta si rischia la vita, per
una broncopolmonite o per un’insolazione, fate voi. La primavera è così: tutti
la dipingono lieve e gentile, la verità è che è un susseguirsi di carognate,
acquazzoni improvvisi, maestralate epocali, soleggiate traditrici e cambi d’umore
repentini. Però sa farsi perdonare. Perché lascia con noncuranza un papavero
sul ciglio della strada, solo per te, dipinge di rosa i fiori di pesco e illumina
i mandorli di bianco e tu, nonostante sia impegnata a pensare a “cosa mi
metterò domani”, non puoi non perdonarla. Anche se non è affatto facile, né perdonarla,
né sopravvivere.
Ci vogliono spirito di
adattamento, costanza e nervi saldi.
Mettete in borsa ombrello e
costume da bagno, e magari uno scialletto che faccia sia da copri – spalla – sciarpetta
– per – non – far – venire – mal – di – gola che da pareo. Siate rapidi,
mutevoli, coglietela in castagna prima che a fregarvi sia lei. Uscite di casa
senza palesare i vostri programmi e zac! piombate all’improvviso nel luogo più
opportuno manco foste l’uomo ragno. Se dovete uscire tra amici scegliete un
posto dove siano bravi a fare tanto la cioccolata quanto il mojito. Insomma
adattatevi alla primavera, ma non datele retta, o vi farà impazzire.
Diventate voi stessi primavera.
Vestitevi di colori,
alleggeritevi di tutto quello che vi rende pesanti, alla prima giornata buona
camminate scalzi. Accarezzate i fiori, raccogliete una margherita e mettetela
tra i vostri capelli, regalate mazzi di fresie alle amiche. Guardate i
tramonti, mangiate fragole, aspettate le ciliegie e quando è freddo godetevi
con voluttà gli ultimi pomeriggi da divano e coperta della stagione. Ridete e
piangete senza ritegno, tanto la primavera è fatta per la follia, e non darete
troppo nell’occhio. Salutate i merli e i pettirossi, affidateli a un viaggio
sereno e mandate la mente con loro, lontano lontano. Cercate la prima rondine e
non ascoltate quello che dicono: anche sola fa tutto il bello della primavera. Perché
anche solo una rondine ti dice che è il ciclo è compiuto, che chi è partito ha
fatto ritorno, che tutto deve rinascere e che tornerà l’autunno. Camminate
sempre dalla parte del sole, ridete della vostra abbronzatura da muratore e
incantatevi a osservare le lucertole. Sgridate chi taglia loro le code, chi strappa
i rami alle piante e chi prova a schiacciare gli insetti. E poi cantate. Canzoni
stupide, canzoni antiche, canzoni inventate. Canzoni che addormentino come il
sole del primo pomeriggio o che sferzino come il maestrale improvviso. Non
lasciatevi prevedere, non fatevi annunciare, fate qualcosa che non avete mai
fatto e stupitevi di voi stessi.
Non abbassate la guardia, non
smettete di guizzare o il dilemma del “cosa mi metto” si impossesserà di voi e
vi renderà nervose! Non siate pignoli e pedanti, non in questi mesi, o vi
accorgerete che non esiste un fondotinta adatto al vostro colorito
rivitalizzato ma ancora chiaro e vi arrabbierete. Non siate rigidi, o
utilizzerete il tempo in cui potreste farvi il primo bagno per farvi la
ceretta, e il giorno dopo pioverà. Siate benevoli con voi stessi, o passerete
la primavera a prepararvi alla prova costume e poi magari sbagliate il modello
e vi sta male lo stesso.
Piuttosto siate pronti a
prescindere e cogliete i momenti di grazia, quando arrivano: sarete splendide
anche se non sapevate cosa mettervi, ma dovete esserne convinte, altrimenti la
primavera vi farà arrivare qualche turista straniero panzone che non ha mai
usato deodorante in vita sua e vi rovinerà la giornata, per punizione.
Io vi ho avvertito: armatevi di
pazienza, mantenete la calma, dotatevi di antistaminici se serve, ma accogliete
la primavera così com’è, siate folletti di primavera anche se la cosa può
sembrare stressante, o la primavera vi mangerà! E non sarà stata colpa mia.
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