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L'appartamento tedesco. Tutti i colori di una cronaca tedesca


Corna e buoi dei paesi tuoi

Il titolo è fuorviante, lo so. Non intendo raccomandare, infatti, il matrimonio tra persone dello stesso ambiente, ma soltanto descrivere usi e costumi quotidiani di questa brava gente. Potrebbe essere, quindi, una sorta di ammonimento.
Tanto per iniziare, non stupitevi se vedeste gente prepararsi la pasta con il pesto, al sugo, all'arrabbiata ecc. Amano la cucina italiana e cercano di riprodurla, in base al loro gusto, nella loro cucina e con i loro ingredienti o con le marche italiane, o pseudo-italiane con tanto di tricolore e nome italiano di garanzia.
E' molto probabile che, dopo aver mangiato lautamente, abbandonino le pentole, i piatti, le posate e i bicchieri al loro destino nei pressi del lavello. Non si tratta della tanto ipotizzata credenza teutonica dell'autopulitura, ma molto più semplicemente del "ci penso dopo". Ovvero, quando potrò e ne ho voglia in attesa che se ne accumuli un tot. A quel punto l'ora del loro destino batterà nel cielo, sarà l'ora delle decisioni irrevocabili. E perciò, soltanto allora, li vedrete compiere veri e propri riti arcaici legati al culto dell'acqua. Immersione di piatti, allagamenti di pentolami e abluzioni di stoviglie. Talvolta senza detersivi. E se li usano, è possibile che non risciacquino (neanche a dovere) piatti&co. Messi così schiusamente bambini ad asciugare.
A questa abitudine si ricollega quella più nota della pulizia degli spazi e della persona. Ma sorvoliamo...come sulla birra (Prost!). Al contrario stupefacente che bevano tè come gli Inglesi dell'immaginario collettivo. Ogni essenza è nella loro credenza. Affianco al caffè. O al Nesquik.
La cortesia e il sorriso sono il tratto esteriore più evidente del loro modo di porsi nei confronti degli altri soprattutto nelle situazioni ufficiali, in negozi, uffici e simili. Sarà in relazione di dipendenza e clientela, ma lo si nota anche nei volti delle persone quando ci si incrocia casualmente nei corridoi dei supermercati, mentre salite sull'autobus o aprite la porta e c'è qualcuno che sta uscendo o entrando a sua volta. Certo, ci sono le eccezioni. Credo che non si debba farecondizionare dagli sguardi torvi e acidi che qua e là pungono senza spiegazioni il vostro. Dietro questo aspetto, quello benevolo dico, forse c'è un po' di ironia e giocosità. Sì, anche i ghiaccioli ridono. Capiamoci, hanno un'ironia tutta loro. Ma ce l'hanno. Ridono a crepapelle e si fanno battute, oggettivamente incomprensibili. 
Ma fanno ridere loro quando piove. Non usano l'ombrello e preferiscono bagnarsi. Sì, esatto. Se c'è una pioggiarella insistente non sentono il bisogno di adoperare quell'antico e pratico oggetto che si pone, aperto, sopra la testa per difendersi dalle cateratte celesti o di fermare la bici e mettersi, magari un attimo, al riparo. E questo capita anche se si tratta di goccioloni...E vai ad affrontare chilometri di strada e passeggiata come se nulla fosse. Lo strano sei tu...
L'organizzazione è un dettaglio palese che non fa ridere. Tutto è ben ordinato, previsto e predisposto. E si fa in modo che le persone siano bene informate di cosa, come e quando. Dagli uffici pubblici all'Università, dai negozi ai locali. Grandi e piccoli cartelli che illustrano le pratiche, gli ambienti e i divertimenti. Con profusione di scritte, disegni e colori. Non sapevate della serata anni '70 in disco o di Das Urteil di Kafka a teatro? Colpa vostra, i cartelli erano ovunque. Anche sotto la scritta Plakatieren verboten.
Qui, poi, è una regione prevalentemente cattolica. Quando è festa è festa. Tutto chiude secondo il calendario cristiano e non ci sono scuse. Ma non c'è manco la scusa di fare ponti. Infatti, tutti gli uffici pubblici, compresa l'Università, chiudono nelle date comandate e non ci sono aggiunte o invenzioni di feste per allungare il riposo o risparmiare qualche soldino. Il risparmio è affidato a tutta la cittadinanza (poi bisognerebbe vedere in quanti partecipano effettivamente). Può capitare, per tanto, che vi siano indicazioni ai fruitori, per esempio, di appartamenti di non sprecare la corrente elettrica, anche con le spie degli apparecchi, oppure l'acqua. O di chiudere le finestre e le prese in biblioteca quando si va via. Il comportamento collettivo è molto sentito, benché alcuni sostengano che il popolo tedesco sia composto da individualisti. 
Tra le altre cose curiose dell'organizzazione, ancora un esempio universitario. I libri sono richiedibili in prestito con internet. Utile per tutti, per chi chiede e per chi presta. Non si sfugge al controllo, altrimenti multa. Puoi chiedere un'ulteriore proroga o che il libro ti venga consegnato alla biblioteca da te prescelta, magari quella dietro casa. Un segnale di amore e attenzione per la tecnologia, ma anche per la praticità.
Pannelli alle fermate degli autobus e dell'S-Bahn, per i parcheggi e per ordinare alla mensa...Mancano solo i robot e siamo in Blade Ranner o Terminator. "Ho visto cose che voi umani...".
Certo è curioso scoprire che magari non c'è un bibliotecario nella biblioteca dell'Istituto. Si alternano studenti volontari che fanno la guardia agli scaffali e a chi accede. E molti degli avventori-studiosi sono forniti di una chiave poichè la porta viene chiusa sempre. Come Buffy si possono fare incursioni pure nel cuore della notte per le proprie indagini. Fiducia incondizionata ? No, "forse in Turchia...". Ecco la teutonicità che ci aspetta. Una "prudente fiducia". 
Attenzione però: è un affresco che, secondo testimonianze (anche locali) sempre più frequenti, si sta scolorendo con l'avvento delle nuove generazioni americanizzate e multiculturali rasentando costumi solitamente riferiti, anche soltanto a livello di luoghi comuni, ad altri popoli dei quali non si fa il nome. Conservano, però, le nobili liturgie del lavello.

Paul_Blau_Vierzig

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