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Ritratto di Signora: Red Phoebe Buffay - by Red


Gatto Rognoso, bel gattone, puzzi come un caprone” chi si ricorda questa bellissima canzone?
La mia lavastoviglie rosa, è una ragazza splendida che mai riposa, perché lei è la mia lavastoviglie rosa” E questa?
Qualche tempo fa la mia cara Pink mi disse: “voglio scrivere di Carrie… mi dicono tutti che le somiglio!” “E io?" Pensai. Non sono uscita da Sex and de City, no, è chiaro! Non sono una casalinga disperata, non somiglio a un medico o a un poliziotto tutto lavoro, a un’antropologa un po’, ma troppo poco, non a qualche fanciulla in cerca di fama, non a una mamma di famiglia. Nemmeno andando indietro trovavo nulla che facesse per me: né Brenda né Kelly, né Vanessa né Rudy! Ci è voluta Violet, che non ci ha pensato tanto e mi ha detto: sei Phoebe! Si, Phoebe!!! Phoebe che canta al Central Perk, lei, la più allampanata creatura che le serie televisive abbiano mai visto. Se non capite come si possa fare a identificarsi con lei non fatevi ingannare dalle apparenze: ricordate Holly Golitly? Dove c’è una donna che si aggira sola per New York con una canzone da canticchiare, storie incredibili e mai raccontate e un’anima da bambina… beh, lì c’è un po’ di Red!
No, io non “Ricordo quando sono arrivata in questa città: avevo 14 anni, mia madre si era appena uccisa e il mio patrigno era tornato in prigione. Sono arrivata qui e non conoscevo nessuno e sono finita a viere con una ragazzo albino che puliva i finestrini delle auto fuori dalla dogana. Poi lui si è ucciso. E poi ho scoperto l'aromaterapia”.
Però credo nelle favole, e se mi capita di schiacciare inavvertitamente un moscerino mi sento una specie brutta di assassina.
Phoebe è così, un essere assurdo, fuori dal tempo, fuori dalla moda, fuori da qualunque canone possibile e accettabile. Provateci a spiegarle Darwin come ha fatto Ross, provate a dirle che Babbo Natale non esiste: saranno dolori! Provate a dire a Red che gli Hobbit sono Hobbit e non Goo goo dolls, provate a farla ragionare sul fatto che se non li chiama col loro nome nessuno capirà che sta parlando di quella palla mortale del "Signore degli anelli"! Entrerete in un turbine di racconti inverosimili e meravigliosi che se Tolkien le avesse dato retta avrebbe scritto libri molto più interessanti! 
Poi si, ci scappa da piangere se muore un fiore, questo è vero, ma siamo sempre sorridenti, o almeno quanto riusciamo ad esserlo quando i fiori e moscerini ci fanno il favore di non affliggerci con le loro dipartite improvvise o quando il Ross di turno non ci viene a rompere le palle per dimostrarci qualcuna delle sue teorie tanto logiche da sembrarci assurde. 
Quando riesci a smettere di ridere per le sue imprese o per le sue uscite esilaranti, però, puoi accorgerti che Phoebe è tanto profonda quanto non te l’aspetti, né da lei né dagli autori che l’hanno inventata. Nelle sue canzoni e nei suoi accordi di chitarra quanto meno alternativi, con le sue storie d’amore che nessuno pensa importanti e poi invece le scopri riaffiorare all’improvviso limpide, intense e strampalate. Nella sua vita apparentemente solitaria che invece non fa che raccattare affetti da amici, nonne, fratelli, sorelle che spuntano quando meno te l’aspetti, gente di passaggio, clienti, gatti rognosi… Phoebe in fondo cuce: cuce affetti fatti di abbracci, cuce gli strappi tra i suoi amici, quelli dentro la sua famiglia. O almeno ci prova. E per quanto irremovibile sui suoi modi di vita è aperta ad ogni idea, ad ogni persona e ad ogni esperienza, mai la si sente, in nessuna puntata di una serie che ci sembrava infinita, dare un giudizio o mettere un’etichetta a nessuno. C’è una possibilità per tutti, una cosa buona o bella in tutti: si può chiamare bontà, si può chiamare ingenuità, si può chiamare purezza, si può chiamare anche stupidità, ma se un po’ in questo le somiglio ne vado molto fiera. E poi è generosa Phoebe: chi non si è commosso quando ha partorito tre frugoletti per dare dei figli al fratello è un bruto, e anche brutto, parola di Red!
È poetica Phoebe, perché dopo tutti i pasticci che colleziona riesce a far sembrare romantico il suo matrimonio, voglio dire: romantico un matrimonio celebrato da Joey, sotto la neve e davanti al Central Perk… 
Come me è stontonata (scusate, non trovo un termine adatto in italiano), è l’anti modernità, è buffa nei suoi atteggiamenti più spontanei, se le capita di apparire sexy non è perché lo fa, e non sa neanche come fa, infine un giorno ha i capelli ricci e un giorno lisci, non come Rachel che ci ha afflitto con lo stesso taglio finchè non ha accalappiato Brad Pitt! Ops, forse sto sbagliando, non era Rachel, era Jennifer Aniston… Rachel stava con Ross… 
E poi, scusate, Phoebe è un’artista, un’artista vera: né per gloria né per soldi: per solo e puro amore dei gatti rognosi e delle orecchie degli amici: cosa volete di più?
P.S. Per chi non lo sapesse “La mia lavastoviglie rosa” è una bellissima canzone scritta da Red, chissà, magari un giorno ve la canto… stay tuned!
P.S. bis: La foto di Phoebe è stata scelta perché il vestito da superman è rossoblù!

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