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Meno male che c'è il MIUR! by Red


Mandate a nanna i bambini, si parla del MIUR!
Eh si, il nostro ministero, il più fantasioso, fantasmagorico, lieto e gaudente ministero della Repubblica Italiana. Non scherzo, ed è giusto che sia così, l’Istruzione, l’Università e la Ricerca sono cose belle, vitali e dinamiche ed è giusto e sacrosanto che il ministero competente metta un po’ di pepe a questa Italia intristita e spaventata dalla crisi. E dobbiamo ammettere, amici, che tiene fede da anni a questa missione, ma negli ultimi mesi, giustamente, di più!
Partiamo dai progetti a lungo termine, formulati per stimolare e rendere più interessante la vita dei suoi dipendenti per eccellenza, i docenti. Chi come me è iscritta alle graduatorie ad esaurimento (nervoso? Ndr) per le supplenze nella scuola, avrà partecipato al gioco dell’anno, per chi invece non ha questo privilegio val la pena di spiegare la mitica caccia al tesoro che si sono inventata i nostri eroi per allietare l’estate.
Come giustamente, finalmente sta accadendo anche nelle più piccole istituzioni e segreterie si sta cercando di snellire la burocrazia con le procedure on line, e il MIUR non è da meno. Ci mancherebbe altro, è grazie alla ricerca che abbiamo la tecnologia per fare queste cose, mica grazie agli alieni! Per questo già dallo scorso bando ci siamo dati da fare con le nuove procedure. Vabbè, in fase di transizione ci sta qualche problema, anche se la password per accedere al sistema è da recuperare a pezzetti è solo per una volta, poi avremo il nostro accouunt e potremo far tutto su internet! Così quest’anno speranzosi ci siamo immersi nel gioco della procedura on line: scarica, stampa, compila, porta in una segreteria i moduli. Facile, si! Sito impallato, impossibile eseguire l’operazione, riprova più tardi, passa dal via, ricarica pagina, pesca dagli imprevisti, apri, stampa, leggi il modulo, scopri che ti serviva il modello A2 bis e non l’A2, ok colpa tua, ripassa dal via, riprova, ricarica pagina, stampa, è tardi, corri a scuola, compila il tutto in gruppo, copiando dai colleghi come facevi in prima liceo, fai la fila, entra in segreteria, e: “dica!?! Lo sa lei cosa deve fare? La devo identificare? Guardi che non è il mio lavoro, è il 13 di agosto e ci sono solo io, ma non è il mio ruolo e non sono tenuta a rispondere a nessuna delle sue domande, sa?” Tutto d’un fiato, prima che tu riesca a dire buon giorno, ma è tutto nelle regole del gioco, è estate, ci dobbiamo divertire! Torni a casa e non è finita, ma tanto hai la tua password, devi solo scegliere le sedi in cui sperare di insegnare! Ma che c’è? Account disattivato. Perché? Boh, non l’ho usato abbastanza? Non sono simpatica? Il sito ha qualche problema? Ok, niente panico! Torni in segreteria, “dica?!?” “ho cambiato idea, mi vorrebbe identificare?” “Vabbè, fatto, le arriverà una email con la password”, torni a casa, aspetti un giorno, aspetti due, lanci maledizioni, aspetti tre, ricevi la mail, il sito è impallato, ricarica pagina, accedi, siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! Scegli le sedi di frontiera, quelle dove nessuno vuole insegnare, speri, fai una preghierina, invia, ce l’hai fatta (ma tanto non ti chiameranno) per un pelo, un’ora in più e la domanda non sarebbe stata fatta in tempo. Altro che andarsene al mare, un bel gioco di ruolo a livello nazionale!
Però il MIUR non pensa solo ai dipendenti, perché ci tiene al buon umore dei cittadini, come abbiamo visto fin troppo bene in questi mesi!
Non ve li siete dimenticati gli amici neutrini vero? Pensate che il MIUR, come il nostro ex ministro ci aveva ben spiegato prima di ritrattare, ha contribuito alla creazione del gioco più strafighissimo dell’intero sistema di luna park mondiale, un luogo in confronto al quale le montagne russe di Mirabilandia sono un bradipo afflitto da ipotermia, un luogo dal quale Valentino Rossi uscirebbe coi capelli dritti e un pilota delle frecce tricolori con lo stomaco in subbuglio. Ma subito dopo averci rivelato questo tunnel delle meraviglie son venute giù tragedie, dimissioni, smentite… perché? Che ci andavano a fare i neutrini nel tunnel anziché stare all’aria aperta? Cosa non aveva il coraggio di dirci la nostra di giallo vestita ex ministro?
Qualche idea sulla “particolarità” di alcune ricerche portate avanti dall’Università italiana ci balena in mente in questi giorni in cui notizia cult è il bando per un assegno di ricerca dell’università di Firenze che titolava così: “from sheep to doggy style”. Ve lo devo tradurre? No, vero? Potete usare il traduttore google volendo, come non fanno certo all’università e al ministero!
Ma analizziamo la situazione nei dettagli: io ho una borsa di studio titolata “Supporto scientifico archeologico alla sperimentazione in campo delle tecniche di photometric stereo”. Perché? Sarà vero che sto antipatica al MIUR, che d'altronde mi aveva anche disattivato l’account? Non importa, mi interessa l’archeologia, A ME! Ma alla facoltà di scienze agrarie di Firenze cosa interessava? E perché oggi “doggy stile” è stato sostituito da “pecorino”? Forse perché stavano fioccando troppe domande di partecipazione e la commissione temeva di non riuscire a fronteggiare l’emergenza di migliaia di domande per un assegno di ricerca? Anche perché, se quel che si dice in giro è vero, ci sarà qualcuno che quella ricerca se la sente già in tasca, e poverino, avrà quasi sicuramente già iniziato le sperimentazioni, avrà già un bel po’ di dati e avrà faticato chissà quanto per fare un’esperienza adeguata! Non sarebbe affatto bello se arrivasse qualcuno a rubargli il lavoro, inutile che diciate che i concorsi non sono trasparenti, si fa fatica a diventare esperti e degni di portare avanti ricerche di tale difficoltà e delicatezza!
E non ci caschiamo anche noi, non ci arrampichiamo sugli specchi, non può essere stato un errore di traduzione: chi ha mai letto su un menù “spaghetti with tomato and doggy style”? O scritto con il pennarello sul cartone sull’ape dei pastori che vanno a vendere il formaggio in paese “doggy style for sale” così capiscono anche i turisti? Non può essere, siamo seri!
Anche perché i bandi di concorso mica li scrivono quegli sfigati che si laureano dopo i ventotto anni, li scrivono fior di docenti con fior di collaboratori, persone attente e preparate, come i funzionari del ministero che poi metteranno il bando on line anche su MIUR.it, mica gente che non si rilegge le traduzioni di google!

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