Sigla!!!
Sole: A Cagliari (lat.
39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il sole sorge
alle 7:02 e tramonta alle 18:10.
Luna: Luna crescente. Il primo di marzo all’1:20:33 entra nel suo primo quarto.
Onomastici:
Tantissimi
auguri a tutte e tutti coloro che portano il nome di: Agricola, Alessandra e Alessandro,
Andrea, Ilaria e Ilario (26 febbraio); Basilio
e Anna (27 febbraio); Macario, Rufino, Giusto, Teofilo e Pupolo (28 febbraio); Augusto
e Ilaro (29 febbraio); Agnese, Albino, Bono e Domnina (1° marzo); Angela, Carmela e Carmelo (2
marzo); Anselmo, Camilla, Tiziana e Tiziano (3
marzo).
Il
Santo: Pupolo
fu martirizzato con i compagni Caio, Cereale e Serapione.
Il nome:
Il
nome che vi propongo questa settimana è Agnese.
Etimologicamente deriva dal greco ἀγνός, che significa “pura, casta”. A Roma si pensava, erroneamente, che il
nome derivasse dal latino agnus, agnello: per questo sant’Agnese è
raffigurata con in braccio un agnellino. La forma Ines è diffusa in
Spagna, Portogallo, Francia, ma anche in Italia; il diminutivo Nancy,
invece è diffuso nei paesi anglossassoni. In Italia portano il nome Agnese più di settantanovemila persone,
circa lo 0,13% della popolazione, ed è il 219° nome più comune. La regione dove
è più diffuso è il Trentino Alto Adige dove lo porta circa il 12,6% degli
abitanti, seguito dal Veneto; quella dove è meno diffuso è la Sicilia con
l’1,3%.
Compleanni
storici: Tantissimi
auguri a Gioachino Rossigni, nato il
29 febbraio 1792.
Questa
settimana accadde: Il
2 marzo 1919 si tenne a Mosca la prima
Internazionale Comunista.
Feste e
sagre: Vi
segnalo a Laconi, il 3 di marzo alle ore 15:30, la IV edizione di Segaripezza, sfilata di maschere
tradizionali della Sardegna. Sfileranno: Sos
Colonganos di Austis, Maschera a
Gattu di Sarule, Su Mascadore di
Padru, S’Urzu e Mamutzones di Aritzo
e Su Corongiaiu di Laconi.
Curiosità:
È
iniziata la Quaresima. Il nome, come
quasi tutti sanno, deriva dal latino Quadragesima
e indica “quaranta” giorni in preparazione alla Pasqua. Quaranta come i giorni del diluvio; come gli anni del
pellegrinaggio del popolo d’Israele nel deserto, tra la fine della schiavitù in
Egitto e l’ingresso nella Terra promessa; come i giorni di Mosè sul Sinai; come
i giorni che camminò il profeta Elia per giungere all’Oreb; come i giorni che
trascorse Gesù nel deserto, prima della predicazione. Ma, se si fa il conto,
calendario alla mano, dal mercoledì delle
ceneri a Pasqua non sono quaranta giorni esatti. Vediamo perché e le
differenze tra i vari riti cristiani:
i quaranta giorni sono giorni di digiuno. Secondo il rito romano non è giorno di digiuno la domenica quindi ci sono 6
settimane di quaresima più quattro giorni della settimana precedente, dal
mercoledì delle ceneri al sabato, appunto (6x6=36+4=40). Secondo il rito ambrosiano la quaresima inizia la
domenica e finisce con l’ora nona del giovedì che precede pasqua. Secondo il rito bizantino, invece, non si digiuna
né sabato né domenica e la quaresima dura otto settimane (8x5=40).
Il Lama
racconta: Un giorno, dalle mura di una città,
verso il tramonto si videro sulla linea dell'orrizzonte due persone che si abbracciavano.
“Sono un papà e una mamma”, pensò una bambina innocente. “Sono due amanti”,
pensò un uomo dal cuore torbido. “Sono due amici che s'incontrano dopo molti
anni”, pensò un uomo solo. “Sono due mercanti che han concluso un buon affare”,
pensò un uomo avido di denaro. “E' un padre che abbraccia un figlio di ritorno
dalla guerra”, pensò una donna dall'anima tenera. “Sono due innamorati”, pensò
una ragazza che sognava l'amore. “Chissà perché si abbracciano”, pensò un uomo
dal cuore asciutto. “Che bello vedere due persone che si abbracciano”, pensò un
uomo di dio. Ogni pensiero rivela a te
stesso quello che sei. Esamina di frequente i tuoi pensieri: ti possono dire
molte più cose di te di qualunque maestro.
Così
parlò zio Gecob: Serba
nel tuo cuore la pietà, per non scacciare un angelo dalla tua porta.
Finale alternativo della storia del lama:
RispondiEliminaPensò Giovanardi:"Oh, guarda! Due a cui scappa la pipì!"
E aggiunse: "Mettetevi almeno il panno. Sporcaccioni!"
RispondiEliminaSe non che il nipotino lì accanto gli fece eco: "Chi lo dice lo è, chi lo dice lo è..."