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Stiletto Sport

Siamo arrivati all'ultima di campionato... Lo stiletto non andrà in vacanza, ci sono gli Europei di calcio, le Olimpiadi, le infinite partite a "racchettoni" sul bagnasciuga del Poetto... Però con questo post si chiude il primo campionato in compagnia del nostro Blog, il nostro primo campionato da Giggi's angels! Quindi vorremmo ringraziare tutti i nostri lettori appassionati di sport e di calcio e quelli che hanno seguilo la rubrica anche se il calcio non lo sopportano proprio, i lettori che ci inorgogliscono un po', quelli che ci sostengono e condividono e quelli che non conosciamo.
Buon divertimento!


La domenica in Wonderland

L’estate ha ceduto il posto all’autunno, l’autunno ha lasciato il posto a un lungo inverno, la primavera si è affacciata sui campi verdi e ora che lenta si avvicina l’estate scorrono i titoli di cosa su questo intenso campionato. Sarà il caldo, sarà il finale, sarà che Red e Pink non sono per nulla normali, ma domenica pomeriggio si sono trovate all’improvviso in un’altra storia: passava di lì un coniglio bianco col panciotto, o forse no… Avete visto Alice in Wonderland? Alice cresciuta che torna nel paese delle meraviglie per uccidere il Ciciarampa nel giorno Gioiglorioso e salvare “il sottomondo”. 
Red e Pink nel paese delle meraviglie ci hanno passato tutta l’infanzia, come Alice. Red passando dall’armadio, o diventando piccolissima per entrarci dalla corolla dei fiori, Pink passando dallo specchio o diventando piccolissima per entrare dal barattolo della Nutella. Sono state Alice da bambine, Red e Pink, ma anche Stregatti, lepri marzoline e cappellaie matte, sono arrivate addirittura a diventare la regina rossa, per un momento, attratte nel paese delle meraviglie da una farfalla, senza saperlo nello stesso luogo: nella finestra centrale del castello di Laconi, al “boschetto”. Sedendosi lì non hanno resistito a gridare “tagliategli la testa!”, invece altre volte sono state la Regina Bianca, un po’ streghe e un po’ fate ad aspettare che il giorno gioiglorioso le portasse alla vittoria. Come Alice, Red e Pink, hanno continuato a sognarlo, il loro paese delle meraviglie, e anche crescendo non hanno cessato di credere a più di trenta cose impossibili prima dell’ora di colazione, o forse proprio all’ora di colazione, anche se a volte, mannaggia gli anni che passano, hanno creduto che davvero fosse solo un sogno…
Ma domenica pomeriggio… Domenica… Stava arrivando il giorno Gioiglorioso, e doveva succedere qualcosa di strano!
Red dopo pranzo, prima della partita è andata in camera per cercare una cinta. La cinta del suo bellissimo vestito rosso lungo: ora che si è messo a fare caldo e se lo vorrebbe mettere! Ma nulla da fare, non c’era, eppure era là l’altro giorno, porca miseria, dove se ne sarà andata! E così inseguendo la cinta è entrata senza accorgersi nell’armadio ed inciampando sul bellissimo cappello da diva che Violet le ha regalato per i suoi trent’anni, con una capriola, si è trovata di fronte a una porta e ad un biscotto… L’ha riconosciuto subito quell’ingresso: “ma allora c’è ancora? Anche in questo armadio nuovo e moderno, dove non ho mai pianto dicendo che mi stavo lavando gli occhietti?” Ha aperto felice la porta e si è ritrovata ai bordi di un campo verde, ma con quel cappello in testa e i capelli sconvolti per la caduta… no, non era Alice, ma lui: il cappellaio matto! E sentiva che il giorno Gioiglorioso era alle porte e che il Ciciarampa o lo si uccideva oggi o mai più! Guardava la sua “Alice” in campo, fatta da undici ragazzi in rossoblù. A Firenze a bordo campo non vedeva nulla di interessante a dire il vero: c’era Avramov, che per una volta che giocava si stava ammuffendo, anche a causa della pioggia battente: alla domanda “c’è vita a Firenze?” si sarebbe potuto rispondere “giusto un po’ su Nainggolan!”, ma poca… Non c’era Ibarbo bello, almeno fino al 66’, non c’era Pinilla, porca miseria! E mentre la Fiorentina era spenta e il Cagliari, annoiato, sembrava contasse solo i minuti per archiviare il campionato, Red diceva “Non sei più la squadra che eri prima… prima eri molto più… moltosa! Hai perso la tua moltezza” “ Ho perso la mia moltezza?” “Qui dentro… c’è qualcosa che manca”. Ricordate la moltezza che avevamo nel pareggio alla Juventus? Cossu più che Alice sembrava il Ghiro che stacca un occhio al Grafobrancio con una spada-stecchino, ma poco cambia! O la moltezza al Sant’Elia, contro la Roma, quando avete fatto un bellissimo regalo di compleanno a Red, e quella delle partite perse ma giocate fino in fondo e di quelle belle, vinte a Cagliari in un sant’Elia, rotto e scalcagnato quanto volete, ma a lungo invincibile “spada Bigralace” che col calore dei tifosi ha dato l’arma in più ad una squadra che, l’ha detto il Brucaliffo, può arrivare solo fin dove riuscirà ad immaginare. E poi cos’è successo? Ci è toccato volare fino a Trieste in groppa a Ficcadenti-Grafobrancio, perché Cellino è entrato in crisi di identità, ha messo una parrucca rossa ed ha iniziato a strillare: “Donadoni? Tagliategli la testa! Ficcadenti? Tagliategli la testa! Ballardini? Tagliategli la testa! Sant’Elia? Tagliategli la testa! Sindaco di Cagliari? Tagliategli la testa! Sindaco di Elmas? Tagliategli la testa! Autorità aeroportuali? Taglietegli la testa! Sindaco di Quartu? Tagliategli la testa!” Bette esagerato!!! Be quiet! Sedatelo! Buon non compleanno a tutti! Pincopanco e Pancopinco attenti! Domenica Red-cappellaia era lì, nella Firenze del Sottomondo, per spronare i rossoblù da vicino insieme al ghiro, al dodo, alla lepre marzolina, e ha visto consumarsi uno spento 0-0. All’improvviso si è accorta che il giorno Gioiglorioso non era ancora arrivato, ma che con la moltezza giusta e un presidente Regina Bianca, non sembra poi così lontano!
Pink invece dopo pranzo si è messa a guardare la sua Juventus su Sky e sapeva che come minimo alla fine avrebbe piano. Quello che non si aspettava è che avrebbe iniziato a piangere prima e avrebbe continuato durante e dopo, tipo madonnina di Civitavecchia. Ogni cosa che accadeva in campo era l'ultima per il più grande della storia della Juve, e già vederlo scendere in campo con i suoi tre bimbi (a proposito, ma che belli che sono Tobias, Sasha e Dorotea!!!) ha definitivamente scardinato il cuore marmoreo di Pink dal petto e aperto i rubinetti: a fine partita la signora del piano sotto la "Pink's family house" ha bussato alla porta per chiedere se avevano perdite d'acqua in soggiorno. Primo gol in serie A per Marrone, ultimo per Del Piero, bellissimo peraltro. Sembrava che una botta al ginocchio ne limitasse l'uso in campo, ma Alex no, ci doveva essere. Sembrava una partita lunghissima, la partita più lunga di tutte, quella che vorresti non finisse mai perché il tuo campione, quello dei tuoi poster in camera, quello dei tuoi quaderni con raccolti gli articoli che lo riguardano attaccati alle pagine con la colla Pritt, quello che ha la faccia pulita, l'onestà e la correttezza nelle vene, quello che useresti per spiegare ai bambini cos'è stato il calcio pulito degli ultimi 20 anni, non può lasciarti così. Ma ad un certo punto Alex del Piero è uscito dal campo. Allora la vostra rosa amica, con un groppo al cuore degno dei peggiori addii, ha mandato un messaggio alla sua amica Red, che però dall’armadio si era ritrovata improvvisamente a Firenze per esortare la sua Alice rossoblù ad uccidere il Ciciarampa e non poteva quindi consolarla! Non trovando altro ha cercato un barattolo di Nutella - che quello a tenerne sempre una scorta in casa non ti abbandona mai - e ha iniziato a mangiarne col cucchiaino, che però si era infilato nel barattolo andando in fondo e… non poteva mica farlo fuggire via! Pink in un istante si è ritrovata davanti ad una porta piccolissima e ad un biscotto: “Con la nutella me ne privo?” ha pensato, senza aspettare ha aperto la porta e cosa c’era? Lo Juventus Stadium! Era un anno che Pink sognava di andare a Torino, e si è ritrovata nella Torino del sottomondo durante una partita bellissima, con un finale tutto da guardare da bordo campo! Ma con i capelli dritti per la caduta e il barattolo di nutella in testa, anche Pink era inconfondibilmente Cappellaia, arrivata a giorno gioiglorioso pieno, a Ciciarampa ucciso! Però non la vede più la partita Pink, vede solo Alice-Alex, che la moltezza l’ha trovata e di spade bigralaci ne ha usato più di qualcuna in 19 anni di Juve e vittorie. Con gli occhioni pieni di lacrime gli dice solo: “potresti restare” e lui “che bella idea, che folle, pazza, meravigliosa idea!”. Poi Pink solleva gli occhi in tribuna e vede Agnelli, che ha una parrucca rossa e strilla: “tagliategli la testa!”. Ma porca miseria, tutti così i presidenti? Qui a Torino la vittoria c’è stata, ma Pink, è arrivata nel momento degli addii… e forse si chiama sfortuna, forse invece si dice arrivare al momento giusto, al momento che si ricorderà sempre, anche quando questo scudetto sarà -forse- solo uno tra gli altri.
Poi Red e Pink son tornate sui loro divani, davanti ai loro computer e si sono dette una “Che partita! Sono commossa! Alex…” e l'altra “Che cagata, lasciamo stare, va!”.  Davanti al computer si sono specchiate sullo schermo e c’era qualcosa di strano in fondo… Ma cos’è? Un coniglio bianco col panciotto? Il tempo di una  vertigine e giù: una porta, due biscotti, Red e Pink: "Si mangi! Si apra la porta! Dove siamo?" Siamo nel campo della Cuglieri del sottomondo, e Pili, dopo Calaresu e Floris, sigla il 3-1 che chiude il campionato del girone C della Prima Categoria sarda, nell'ultima partita prima di ritrovarci in Promozione. Anche qui sono Cappellaie, ma anche Stregatte e Regine Bianche e Alice e Brucaliffi che diventano farfalle, perché questa volta sono arrivate al momento giusto, senza se e senza ma: DELIRANZA!
Questa la nostra domenica, ma molti altri paesi delle meraviglie si saranno aperti e chiusi per altri tifosi ed altre squadre: a Udine si saranno sentiti decisamente ciciarampicidi, a Lecce, Novara e Cesena la Regina Rossa avrà tagliato molte teste, il piccolo Filippo, amore della zia Red, non ha conquistato la champions ma ha trovato una spada bigralace con la quale tornare a scuola, e gli amichetti milanisti dovranno stare zitti per un po’; in Inghilterra il Manchester City ha avuto il suo giorno gioiglorioso (alla faccia di Pink che aveva sperato nello United!!!), il nostro Barcellona, vittorie o non vittorie, continua ad emanare moltezza da tutti i pori…
E ora che il campionato è finito e una favola ve l’abbiamo raccontata, possiamo andare tutti a letto e sognare come sarà il prossimo: le squadre piccole potranno sognare di fregare alla grande le grandi, le grandi di vincere, i talenti di trovare la squadra dei loro sogni, gli innamorati di una maglia di continuare a giocare nella loro squadra fino a quando vorranno, i tifosi di aver per presidente una Regina Bianca, le Regine Rosse di avere molte teste da tagliare, i convocati (di ogni nazionale, sulla nostra shhhhh!) di segnare il gol che farà vincere gli Europei… le Giggi’s Angels di raccontare il calcio a modo loro, senza giacca, cravatta, presunzione e serietà, ma solo come un gioco bello e una favola per tutti.



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