Alessandro Del Piero, un bianconero per Miss Pink
Estate 1993 o 1994
Pink e suo
fratello sono davanti ad una stalla a casa della nonna a Crastu,
(fraz. di Laconi, OR):
“Dai, devi imparare a parare le
punizioni...”
“Ma non ce la faccioooooo...”
“Smettila di lagnarti, nana!!! Guarda
che te la tiro all'incrocio, eh!”
“No, all'incrocio no! - piagnucola
lei - Mi sono spiaccicata la faccia sull'armadio l'ultima volta...
(la cameretta del fratello di Pink era “a ponte” e lui le tirava
le punizioni usando il ponte come porta, con i due armadi come pali.
Prenderli di ¾ in faccia non era bello! NdR)”
“E' colpa tua che non ti distendi
bene nel salto, le braccia son rachitiche!”
Lui si piazza il pallone e tira
all'incrocio. Farà così per tutto il pomeriggio, ogni tanto Pink ne
parerà qualcuna e ogni tanto no, suo fratello scuoterà la testa tante e tante volte. Non era ancora il tempo di
estasiarsi davanti ad altre punizioni.
Primavera tarda del 1995:
Gita dell'ACR. Tutti sono in piazza a
fare festa cantando cori a squarciagola con adolescenti di altre
sezioni dell'ACR della Sardegna. Pink è sul pullman con la radiolina
fastidiosamente attaccata alle orecchie, non prende bene porca
miseria! Ad un certo punto la gente da sotto il pullman sente colpi
al finestrino e urla ovattate: la Juventus ha vinto lo scudetto! Si
distinse quell'anno un giovanissimo Alessandro del Piero, che nel
giro di poco (facciamo 2 o 3 giorni) divenne l'eroe calcistico di
Pink.
9 novembre 1998:
Pink e sua madre escono dallo studio
del dentista. Pink ha la faccia a terra, la mamma le chiede:
“Ti fa male l'apparecchio?”
“Non più dell'altra volta... Solo
che, uff che palle, mi hanno messo la parte di sotto il giorno del
mio compleanno (17 anni NdR) e quella di sopra oggi che è il
compleanno di Del Piero! Non posso nemmeno fare seriamente gli auguri
al suo poster! S'è pure infortunato ieri! Stiamo male in due! Che
compleanno di m....!!!”
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La cameretta di Pink a 18 anni, ottobre 1999. |
Erano passati poco più di 3 anni e
mezzo da quel pomeriggio sul pullman a festeggiare lo scudetto e la
cameretta di Pink si era foderata di poster di quel ragazzo con le
basette strane che giocava a calcio in maniera così spettacolare e
divina che era un piacere per tutti guardarlo. Il giorno prima si era
infortunato e Pink era disperata: era la fine per il suo campione?
Tutti i santi giorni, tutti, si metteva li con i giornali davanti per
sapere com'era andato l'intervento, come procedeva la riabilitazione
in quel lontanissimo Colorado, come stava la mamma Bruna. Ogni
articolo di giornale veniva meticolosamente ritagliato e incollato in
uno degli ormai innumerevoli quaderni e quadernoni (in 3 anni e mezzo la Pigna ha fatto
affari d'oro...) che la nostra usava per
conservare gelosamente tutte le notizie di Pinturicchio. Si
registrava le partiteeeeeeee!!! La finale di Intercontinentale se l'è
vista un “fottìo” di volte! Ok, stiamo parlando della Juventus,
che è la sua squadra del cuore, ma insomma era maniacale!
Ottobre 2011:
Pink sbarca dall'aereo che la riporta
da un viaggio lampo a Barcellona per motivi universitari. C'è il
fratello ad attenderla con la faccia appesa. Lui ha “Tuttosport”
in mano e il titolo dice che questa sarà l'ultima stagione di Del
Piero alla Juventus. “Preparati...” le dice, cupo.
L'avete capito, Del Piero è stata la
mia passione calcistica giovanile. Mio fratello aveva vissuto la Juve
di Platini, io ero alla ricerca di un campionissimo che potesse
diventare il simbolo della mia Juventus. Passato Baggio i miei occhi
si sono concentrati su un faccino pulito e semplice. Pure un bel
ragazzo, ecco. Io ero in piena adolescenza, devastata dagli scompensi
sentimentali e, toh!, arriva lui... Un periodo d'oro per la Juventus:
scudetti, coppe, titoli... Del Piero brilla più di una stella! Forse
in nazionale non fa sfracelli, è vero, ma chi se ne frega! Alex,
Alex, quanti pianti mi hai fatto fare, eh! Di gioia, ma non solo!
C'era stato un casino spettacolare sollevato da Zeman sul doping. Io
non ci potevo credere che tu (perdonami, se mi prendo tutta questa
confidenza...) fossi invischiato in un giro così sporco. I giornali
vi stavano maciullando e a me non sono mai piaciuti i giornalisti
cannibali. L'avevo già provato con Pantani e mi davano ormai la
nausea. Non potevi essere così. E infatti non lo eri. C'è stato
l'infortunio e quel recupero lungo e lento, che sembrava non dovesse
finire mai. Ti davano per morto i soliti giornalisti iene, ma io non
ci ho creduto neanche lì. Te lo si leggeva in faccia che il fuoco
del talento non era spento né nella tua testa, né nei tuoi piedi.
Segnavi praticamente solo su rigore... Io lo sapevo che c'eri però.
Non solo sei tornato quando tutti ti davano per bollito, in un giorno
così particolare per te e per la Juve, ma sei diventato l'uomo dei
record! Nessuno ha fatto di più nella Juventus tra gol, presenze e
titoli. Hai vinto tutto, compreso il titolo di capocannoniere della
B: chi l'avrebbe mai detto? Io non ci pensavo neppure. Però l'hai
fatto: chi ha fame di vittorie non si accontenta mai e vuole tutto. E
tu la B l'hai fatta con una dignità ed un rigore che in pochi
avrebbero avuto. Vedo i miei genitori che ti guardano giocare, loro
che hanno visto l'epoca di Riva (siamo a Cagliari, Alex), Rivera,
Mazzola, e di te dicono che sembri un signore d'altri tempi sia in
campo che fuori. Mia madre dice che tua madre dev'essere ben
orgogliosa di te, non tanto per il successo ma perché sei rimasto
sempre dentro le righe, mai divo esuberante e cafone, sempre
lavoratore silenzioso e quieto. Perfino Maradona, dopo quella
splendida doppietta al Real Madrid quando perfino il Bernabeu si alzò
in piedi per te, disse che non invecchiavi mai. Sembri ancora lo
stesso ragazzino della tarda primavera del 1995, quello dei miei
poster in cameretta. Sono passati 19 anni. DICIANNOVE. La generazione
che arriverà ora non conoscerà le tue prodezze in campo in Italia,
ma io me le ricorderò tutte una per una. Mio padre mi faceva vedere
Sivori e Riva, mio fratello Platini e Cabrini, io farò vedere a
figli e nipotini (ne ho uno di due anni e mezzo con un sinistro
micidiale!) quello che hai fatto tu. Sei riuscito a mettere d'accordo
tutti, nessuno potrebbe dire una cosa negativa su di te, sarebbe come
sparare sulla Croce Rossa. Hai fatto tanto, hai realizzato il tuo
sogno ma non solo, hai realizzato il sogno di tanti altri ragazzi che
si sono identificati in te e che ti porteranno sempre nei loro cuori,
come me. Sii orgoglioso di questo, lo sono stati i tuoi genitori, lo saranno i tuoi figli.
Grazie.
13 maggio 2012:
La madre e il fratello di Pink sono di
nuovo a Laconi e fissano la radio. Lo speaker ha appena detto che Del
Piero è uscito dal campo e sta raccogliendo un'ovazione:
“Mamma, secondo te Pink sta
piangendo?”
“Secondo me si.. E non poco...”
In quel momento a Cagliari, Pink scrive
un sms a Red: “Del Piero esce e mi spunta la lacrimuccia...”
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