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Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica di “una rondine non fa primavera”


Premessa
E dire che a me il Brescia stava pure simpatico. Perché quando ero un'incantevole fanciulla i Timoria cantavano e suonavano divinamente. Ciccio Renga non aveva ancora intrapreso il sodalizio con Non è la Rai e Omar Pedrini non si era ancora tagliato i capelli. Era bello come il sole, Omar, con i capelli lunghi, e quando il Brescia vinceva lui era tanto felice! A me, a dirla tutta, vedere Omar Pedrini contento faceva piacere. Poi venne Mazzone, il nostro incomparabile Carletto, al quale sempre andrà il mio incondizionato amore e gratitudine; così le rondinelle crebbero ancora un po’ di stima nel mio cuore, anche perché poi le rondinelle sono animaletti graziosi, molto più di aquilacce, bisce e bestiacce varie di cotal tenore incastonate in stendardi, sciarpe e gagliardetti. Mi stava simpatico, il Brescia, dicevo: errori di gioventù, provare simpatia per una squadra solo perché uno suona bene la chitarra e scrive canzoni. Errori che mai più farò: adesso voi mi avete rotto il capitano e io vi lancio le mazzine. Almeno fino a fine anno (ricordo ai miscredenti che la mia “lagrima” ha spezzato ben due campionati - erano menischi? - a Totti). 
Mi spiace, c’est la guerre!

Capitolo 1. Su Casteddu Meu
Svegliarsi primi in classifica soli e irraggiungibili: sono cose tanto belle. Non vi ho raccontato di Spezia – Cagliari e di Cagliari – Ascoli e me ne dispiaccio, ma in fondo, che c’è da aggiungere alla poesia? Questo pensavo sabato mattina, mentre tutta contenta ragionavo sul fatto che finalmente avrei potuto seguire in pace la partita (io di lunedì sera sono impegnata, porca miseria! Lo si può far sapere a chi decide questi impiastri di posticipi?)
Alle tre sono pronta, in posizione strategica, con la mia radio ventiduenne, Violet e tutte la concentrazione del mondo. Quel che non mi piace è che la Primavera ha perso la prima partita in questo campionato di serie A, ma mi consolo pensando che una “Rondine non fa primavera” (soprattutto se un lampo le scende n.d.Red). Comunque sia, alle 15.00 un uomo dalla vaga somiglianza con una renna  fischia l’inizio della partita. Tutto sembra giusto e adeguato, il clima in campo è frizzante, con occasioni alterne e un gioco divertente. Individuiamo subito in Caracciolo l’uomo da abbattere, ma chiaramente le ex simpatiche rondinelle pensano che sia giusto abbattere qualcun altro. Così al 18’ Coly, randello al piede, fa un delicato passo di minuetto per prendere il pallone a Dessena, ma nell’incontro con la gamba del centrocampista rossoblù trova una tibia e un perone di troppo: il Capitano urla che lo sento dal salotto di casa mia. Il signor arbitro, senza scomporsi, mostra un solido palco corneo a tutto lo stadio e un cartellino giallo a quello che non fa primavera. Non capisco perché giallo: non si abbina né alla maglia né al fallo, ma tant’è. Intanto Rastelli, sai com’è, non è proprio contento dell’accaduto e palesa il suo disappunto alla cornuta terna (o quaterna? O cinquina?) e lui sì che è da espulsione! Intanto il primo tempo finisce, le squadre vanno agli spogliatoi, Dessena in ospedale e l’arbitro a cagare. 
La partita per noi finisce qui, il punto è che non finisce qui per il Brescia, che al rientro in campo ce ne fa quattro, uno dietro l’altro, fino al novantesimo. Io non voglio dire che tutta la partita è stata decisa da un episodio, anche se Dessena stava giocando benissimo e Tello non ha minimamente retto il confronto. Potevamo fare altro, potevamo reagire, avere meno paura, rimanere meno intontiti e imbambolati da un infortunio che certamente ha cambiato l’umore e la presenza della squadra. Potevamo tornare in campo armati di asce, potevamo picchiarli, potevamo cercare vendetta come Achille contro Ettore dopo la morte di Patroclo, e invece niente. Le abbiamo prese, le reti insieme ad altri cartellini gialli random del simpatico finto aiutante di Babbo Natale (è inutile che ti sia travestito da renna, Babbo Natale lo sa che non sei stato per niente buono!). Quanto a Coly, non l’ha fatto apposta e gli dispiace, ci mancherebbe anche altro! Non è che ce l’ho con te, ragazzo, è che tu m’hai rotto il capitano e io “te devo spezza’ l’aluccia!”.

Capitolo 2. I Diavoletti del mio cuore
I rossoneri, quelli belli, domenica pomeriggio rimediano un punticino preziosissimo contro il Latte Dolce. Preziosissimo perché in rimonta, perché quando le squadre sassaresi non vincono è sempre più bello, perché il Latte Dolce sta facendo un signor campionato e fermare la sua corsa era tutt’altro che facile, perché, anche se la classifica non è entusiasmante, finché stiamo attaccati al gruppo dei "salvi" va benissimo, perché è meglio un punto avanti al Taloro che un punto indietro… vi ho convinto?

Intanto nell’Olimpo… la Signora Proserpina è uscita dall’Ade, ma ride bene chi ride ultimo!

Epilogo
Dessena è stato operato e tutto è andato bene. I compagni oggi sono andati a trovarlo in ospedale e poi zitti, che siamo in prepartita! Ci tocca la coppa Italia stasera!

Riepilogo

Cari amici del Brescia, avete fatto piangere il mio Capitano, e quindi anche me. Ricordate sempre che io non rosico mai: io cugurro. Non vi gasate per un
quattro a zero: una rondine non fa primavera, e una rondinella nemmeno! Il Porto Corallo fece molto meno a Tonara eppure adesso… ma lo sapete quanti punti ha il Porto Corallo?

Bonus Track... from Red with love!

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