La domenica della “quasi domenica”
La domenica della “quasi domenica” è una
domenica di calcio che non si svolge propriamente di domenica, perché il
Cagliari di Red gioca nell'anticipo e alla Juve di Pink tocca l'anticipo
dell'ora di pranzo. Siamo quindi un po' lontani dall'idea della domenica di
calcio delle 15 o del posticipo.
Partiamo proprio con il Cagliari e vediamo com'è
andata... Eh, come è andata… Voglio dire, io Red, poteva andare molto meglio ma
ci può anche stare, diciamo che è andata!
Il bello di anticipi e posticipi è che ci si può ascoltare in
pace le radiocronache di “tutto il calcio minuto per minuto” senza essere
perennemente interrotti da Cucchi. Ma non è sempre un vantaggio e sabato è
stato un incrocio tra una tortura e una comica. Le parole Cagliari e Catania
iniziano entrambe con la sillaba ca, ma non sono interscambiabili, soprattutto
quando cerchi di capire che succeda in campo! Frasi come “avanza il Cagliari
con Berghessio” o “riparte il Catania con Dessena” non si possono sentire! Caro
Niki Pandolfini, caro Massimo Barchiesi, perché voi fate i radiocronisti e io
no? Perché dal vostro racconto risulta che Berghessio abbia crossato, tirato,
triangolato, affondato il pallone, lanciato, rovesciato, recuperato, passato…
il tutto in favore di Berghessio?
Ora vi dico cos’ho capito dall’interpretazione letterale
della cronaca dei nostri eroi sugli spalti del Massimino. I 22 giocatori sono
scesi in campo evidentemente pieni di voglia di burle e rum. Gabbando pubblico
e arbitri, ma non i cronisti, hanno iniziato a scambiarsi vorticosamente le
maglie, finché il pupino Vecino, che forse un tempo giocava alla Fiorentina, ha
rotto l’armoria scherzosa in campo con un gol propiziato da un inconsapevole
Sau e ha scatenato Berghessio. A questo punto si è verificato un monologo che
ha dell’incredibile: il campioncino del Catania ha imperversato in tutti i
luoghi, in tutti i ruoli, in tutti i mari, novello Spidi Gonzales ha corso come
un fulmine più veloce del pallone da lui stesso lanciato, lasciando lo stadio
fermo e incredulo ad ammirare le sgommate del fulmine di Sicilia, che incurante
dell’acqua battente ha fatto e disfatto la partita fino a soffiare l’attribuzione
del gol del pareggio catanese all’impotente e attonito compagno di squadra Leto.
Pochi minuti dopo è sempre il Cagliari a cambiare gli assetti della gara: Avelar,
nel tentativo di correre veloce come Berghessio rimedia un’espulsione e
propizia un assedio Catanese alla porta di Avramov intervallato da una
divertentissima discussione dei radiocronisti sul tema: ha segnato Berghessio?
Cercando di interpretare tra le righe deliranti di questa
buffissima cronaca cosa sia successo davvero c’è da dire che il Catania ci ha
provato in tutti i modi, il Cagliari fino alla seconda ammonizione di Avelar è
riuscito a controllare e a creare (ma è più vitale e fantasioso su Casteddu che
piace a me), negli ultimi minuti ce la siamo cavata un po’ grazie alla fortuna
e un po’ grazie alla concentrazione che non si è persa nonostante la stanchezza
e l’affanno, il Catania ci è rimasto male, e anche i cronisti, ma a me nulla me
ne può importare! In fondo va bene così (lo dico oggi, a freddo, perché a caldo
volevo la vittoria a tutti i costi!). Un punto prezioso per la salvezza? Ma chi
se ne frega! Un punto recuperato al Milan: mi diverte di più! (Nel pomeriggio
infatti l’Udinese batte i rossoneri e Red, che è da agosto che dice che il
nostro campionato va fatto sul Milan, ride)
Domenica alle 12:00 Pink non si è ancora
ricordata che la Juve gioca all'ora di pranzo e volteggia per casa cantando
“Man in the mirror” con la gola in fiamme. Poi le viene illuminazione e inizia
a rimpiangere i tempi dell'orario unico perché la partita alle 12:30 è
veramente una cosa terribile. Non riesci nemmeno a goderti il pranzo della
domenica in santa pace. Pink non può seguire la partita perché ha un impegno
proprio a pranzo e non può dire di no (e, onestamente, una partita non si vale
la rinuncia ad una festa in famiglia...). Prima di uscire di casa fa in tempo a
vedere il gol di Asamoah che le piace tanto tanto tanto!!! E poi niente, esce e
va a pranzo. E' una giornata così bella che della partita si dimentica proprio
ma va benissimo così! Solo alla fine, quando qualcuno si sintonizza su “Quelli
che...” capisce che la Juve ha vinto e dentro di se pensa all'orrida battuta
ovvero che la Fiorentina a pranzo è buona. E vabbè, è banalissima, poco
fantasiosa... Ma non offensiva dai! A parte che la fiorentina, quella di
chianina, è buona sul serio ed è, anzi, una delizia per il palato. E poi, su, a
leggere certi commenti a Pink è sembrato di sentire un annuncio simil-Auchan
“E' stata ritrovata la piccola Ironia! I genitori sono pregati di avvicinarsi
al banco informazioni per riportarla a casa, grazie!”. E che è... Ci sta
protestare per i cori razzisti e sono d'accordissimo con la vedova Scirea sul
fatto che il nome del marito – che è stato appunto uno degli esempi maggiori di
correttezza e signorilità in campo e fuori – non debba essere associato a 5
imbecilli con i neuroni in sciopero ad oltranza. Ma la battuta della fiorentina
fa soltanto sorridere. Come se qualcuno si offendesse quando parlano del
trapianto di Conte o dei piagnistei di Mazzarri. Ohia, viviamo serenti ché il
calcio è e deve restare solo un gioco.
Tanto poi la partita si replica di giovedì... E
si finisce in pareggio. Anche stavolta Pink non vede, ma sente solo una piccola
parte della pessima cronaca di Piccinini. Ora.. Esiste già il “caressismo”, a
Pink diverte. Il “piccininismo” non le è mai piaciuto! Per questo motivo non si
esprime sulla partita, perché il giudizio sarebbe inficiato dalla pessima
cronaca.
Il nostro Tonara ricomincia a macinare punti e
centra un importante pareggio in trasferta nella gara contro il Fonni. E' un
risultato importante perché è un piccolo punticino che aiuta mantenere
invariato il distacco proprio dal Fonni, quindi non ci resta che aggiungere:
grandi come sempre i nostri ragazzi!!
Così parlò Nonna Nenna: quando segnano smettono di giocare,
sono proprio brutti!
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