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L'Almanacco di Violet


Sole
A Cagliari (lat. 39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il Sole sorge alle 6:31 e tramonta alle 18:32.
Il 20 marzo, alle 16:44, è l’Equinozio di Primavera. Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad Ovest e si trova esattamente nel punto di intersezione tra equatore celeste ed eclittica, denominato punto d’Ariete. Il giorno e la notte hanno la stessa durata.

Luna
La Luna è calante per tutta la settimana.
Nelle ore centrali della notte tra il 18 e il 19 marzo è possibile ammirare il sorgere e il successivo elevarsi a Sud-Est di un suggestivo terzetto di astri: la Luna, Marte, e Spica, la stella più luminosa della costellazione della Vergine.

Cielo del Mese, i Pianeti
Dopo una lunga attesa (per diversi mesi il pianeta rosso era osservabile in cielo solo nelle ore centrali della notte), Marte ritorna protagonista delle volta celeste già poco dopo il tramonto del Sole. A fine mese, infatti, esso sorge poco dopo il calare dell’oscurità e nella prima parte della notte lo si può riconoscere facilmente ad Est. Marte si muove di moto retrogrado nella Vergine, dove lo possiamo seguire nel suo graduale avvicinamento alla stella Spica.

I Santi
17 marzo: san Patrizio patrono d’Irlanda
18 marzo: san Cirillo di Gerusalemme
19 marzo: san Giuseppe, sposo di Maria
20 marzo: santa Alessandra di Amisio e compagne
21 marzo: santa Benedetta Cambiagio Frassinello
22 marzo: santa Lea
23 marzo: san Turibio de Mogrovejo

La Notizia del Giorno… un Anno Dopo
Avverto i miei “sette” affezionati lettori che, per ora, questa rubrica è sospesa.

Feste, Ricorrenze Curiosità
Il 17 marzo è la Festa dell’Unità Nazionale.
Il 19 marzo è la Festa del papà.
Il 21 marzo è un giorno importante e ricco di ricorrenze: è il primo giorno di primavera (anche se, astronomicamente nel 2014 l’equinozio si è avuto il 20 marzo); è la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale (ONU); è la Giornata Mondiale della Poesia (UNESCO); è la Festa degli Alberi (Italia).




Il Lama Racconta
Si narra che, nella notte dei tempi, i telai d’oro delle Janas riempissero di ticchettii regolari i boschi di lecci di Sardigna, che allora erano fitti. L’uomo non li aveva bruciati, metro su metro. Non li aveva sradicati. Allora c’era rispetto per tutte le forme di vita, che Natura ci ha regalato. Allora i lecci più anziani e maestosi erano i Custodi delle fate. Ma ancora oggi i suoni del silenzio riempiono di presenze i boschi di Sardigna. Che tu ci vada di giorno o la notte, entraci con rispetto. Cammina al ritmo del tuo cuore. Respira profondamente. Procedi con animo puro, con lo spirito libero. E ascolta il silenzio. Allora, se è giorno e il sole si fa strada tra le foglie, potrai udire il ticchettare dei telai delle fate. Non oziano mai le Janas: la notte è il luogo delle loro scorribande, degli incontri, delle inaspettate sortite al villaggio. Il giorno, invece, le vede operose, a creare le stoffe più belle e preziose, che siano mai state indossate da donna. I loro telai sono piccoli, color del sole. Fatti del metallo più pregiato. E così anche gli sgabelli. Si riuniscono le sorelline nelle radure dei boschi di lecci, alcune dipanano la lana, altre filano e altre ancora si siedono al telaio. Cantano, ridono, raccontano. Vivono, e godono della bellezza della natura che le circonda. E restituiscono vita al bosco e ai suoi abitanti, con la loro bellezza limpida e luminosa, con la loro presenza giocosa. Si dice che le accompagni un cagnolino e che il suo abbaiare sia il segnale che qualcuno viene. Allora, si nascondono veloci. E a chi attraversa la radura capita di non immaginare tutto il rimestare che vi si muoveva un attimo prima. Se vai per il bosco e trovi una stoffa preziosa, color dell’oro, non cercare chi l’ha perduta. È un dono. Se vai per il bosco e senti abbaiare un piccolo cane, tre volte, non essere curioso. Le Janas conoscono il bosco, i suoi nascondigli, i suoi segreti, dalla notte dei tempi. Non le troverai. Se vai per il bosco e senti abbaiare un piccolo cane, tre volte, non affrettare il passo, non alzare la voce a chiamare le fate. Le Janas hanno bisogno di pace e tranquillità per svolgere il loro lavoro. Semplicemente sii onorato, e grato. Hai varcato la soglia del mondo delle fate e dei loro Custodi. Non c’è privilegio più grande (I telai d’oro delle Janas, liberamente tratto da una leggenda della Sardegna, Violet per La Rassegna Stronza, 17 febbraio 2013).

Così Parlò zio Gecob
L’amore non vuole avere, vuole soltanto amare.


Così aggiunse Violet
Ripropongo una storia scritta, ormai, più di un anno fa. È una storia a cui sono molto affezionata per diversi motivi, perché in quest’anno si è arricchita di vita e di presenze, di canto e di condivisione. La ripropongo perché mi sembra il modo giusto per celebrare la Festa degli Alberi. Giorno importante. Giorno nel quale dovremmo ricordarci di quanto la nostra vita sia legata a quella degli alberi e del creato tutto…

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