Sole
A Cagliari (lat. 39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il
Sole sorge alle 6:37 e tramonta alle 20:06.
Luna
La Luna è
calante. Il 22 aprile, alle 5:22,
entra nel suo ultimo quarto.
Al mattino del 26 aprile la
sottilissima falce di luna calante e Venere sorgono insieme ad Est circa
mezz’ora prima del Sole. La Luna
si trova nella costellazione dei Pesci, mentre Venere è nell’Acquario.
Cielo
del Mese, i Pianeti
Il mese di aprile segna il passaggio dal cielo invernale a
quello estivo. Al calare del crepuscolo, possiamo ancora scorgere per qualche
ora le costellazioni che hanno dominato il cielo
invernale: il cacciatore Orione,
con le sue splendide stelle Betelgeuse
e Rigel; i Gemelli, con Castore e Polluce; il Toro, con la luminosa Aldebran;
l’Auriga con Cappella. Dalla parte opposta, nel cielo orientale, invece,
osserviamo le costellazioni che caratterizzano il cielo estivo. Allora, al tramontare a Sud-Ovest di Sirio (la stella più luminosa del cielo
boreale), nella costellazione del Cane
Maggiore, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega (nella costellazione della Lira),
la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo e Bootes, la
costellazione del Bifolco. Vega è
vertice, insieme a Deneb, della
costellazione del Cigno, e ad Altari, della costellazione dell’Aquila, del triangolo estivo. Nei mesi
estivi sarà proprio sopra le nostre teste, allo zenit.
I Santi
21 aprile: Lunedì dell’Angelo, sant’Anselmo d’Aosta
22 aprile: santa Maria Chiara, sant’Agapito
23 aprile: sant’Adalberto di Praga
24 aprile: san Fedele da Sigmaringen
25 aprile: san Marco evangelista
26 aprile: san Marcellino papa
27 aprile: santa Zita, Divina Misericordia
Feste,
Ricorrenze Curiosità
Secondo la leggenda, il 21 marzo del 753 a .C. fu fondata la città
di Roma. Oggi se ne festeggia, quindi, il natale.
Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra.
Il
Lama Racconta
I luoghi sono come la gente. Esistono, vivono. Portano
dentro delle storie. A volte tristi, altre liete. E ce le narrano, se solo
abbiamo occhi per guardare e orecchi per ascoltare. Ma i luoghi, come le
persone, portano dentro anche dei desideri: sono storie fantastiche, di quelle
che si dipanano tra il sogno e la veglia, tra la veglia e il sonno. Spesso non
raccontano ciò che è accaduto realmente, ma dicono chi si è nel profondo.
Perché i luoghi, come le persone, sono molto più simili ai propri desideri che
alla cruda realtà…
Tutti lo chiamavano cielo.
Ma, per lui, era tutto. Anzi
Tutto.
Era la casa in cui abitare. Era
l’orizzonte a cui anelare. Era il vuoto da riempire. La pienezza da realizzare.
E la corrente su cui librarsi.
Era il colore della sua vita, la
tavolozza da cui attingerlo e la tela sulla quale stenderlo.
Era il sereno e la tempesta.
Era l’aria che respirava. Il
fiato che gli toglieva. Il cuore che gli saltava nel petto, quando vi si
buttava a picco, per risalire e ricominciare.
Era la paura e la pace che gli
dava.
Era l’infinito da esplorare.
L’angolo da girare. L’alba da precedere. Il mezzogiorno da vivere. Il tramonto
da dipingere. L’accendersi delle prime stelle.
Era la forza che gli nasceva
dentro e la debolezza di esservi sperduto.
Era la vita, la morte e la
rinascita.
Era la gioia e il canto.
Era una ferita.
Un dolore pulsante che si
diffonde in tutte le membra e intrappola.
Era la prima cosa che vide e
l’ultima che avrebbe veduto. L’unica di cui i suoi occhi potessero sentirsi
pieni.
Era il suo nido. E la sua
libertà.
Il suo nemico e il suo unico vero
compagno.
Era il richiamo.
La sua origine. La fine ultima.
Il suo mondo.
Il suo librarsi in aria e volare
e garrire… abbandonarsi alla corrente, risalirla in un battito d’ali e
discenderla in picchiata… il suo vivere solo di lui, del cielo…
Era l’unico vero
grazie che sapeva dire…(Il
Cielo, Violet per La Rassegna Stronza ).
Così Parlò zio
Gecob
Ogni vera gioia ha una paura dentro.
Commenti
Posta un commento