Ebbene
si, devo ammetterlo: il mondo è pieno di cose e persone che non
sopporto, e quando non sopporto le cose o le persone mi viene quello
che io chiamo “l’orticaria”: mi rabbuio, mi cambia
l’espressione tempestivamente e mi raggelo. Vengo come invasata da
un forza che vorrebbe strillare “che bruttooooooo!” e poi mi
sensibilizzo nei confronti di tutto, così quel “che brutto”, o
“che schifo”, o “che carogna”, o “porca miseria” che dir
si voglia mi viene di reiterarlo ad libitum finchè non mi passa
l’attacco di insofferenza orticarioide! Eppure è curioso notare
come le persone che mi fanno questo effetto abbiano il coraggio, o
forse meglio, la coda di paglia, di dirmi che sono simpatica e che
faccio così per ridere, poveri stupidi ingenui. Inutile dirvi che
questa falsa benevolenza nei confronti della mia limpida espressività
non fa che peggiorare la mia orticaria nonché la mia convinzione
nella cancellazione delle persone in questione dal campo del
considerabile. Quindi, come premessa a questo argomento e come
attestato di stima e affetto nei confronti dei lettori, vi avverto:
se mi vedete con un’espressione gelida, schifata e perplessa vuol
dire che il mio stato d’animo è perfettamente corrispondente a
quel che vedete. Capite questo e comportatevi di conseguenza: potremo
diventare grandi amici!
Entrando nel merito della
questione, dicevo che non sopporto un sacco di persone, ma non è
carino farvi l’elenco con nomi e cognomi! Volete i soprannomi? Ci
sono Skifoman, Calimero&Cacomero, Majin-bu, Fighettolandia,
Joker, il Panda, Culona, Money, la Famiglia (Echidna, Fifone,
Macaxione e Pistilletta)… quanto mi sto divertendo!
Ma vediamo di smetterla e
di passare alle cose serie… ops, dimenticavo Madame Butterfly!
Non sopporto quando il
computer mi chiede di riavviarsi per aggiornare cose che non so nemmeno se
se esistano, e comunque no, non compro niente caro pc, sono
preistorica, al massimo torno al pallottoliere! Non sopporto chi non
si lava e non mette abbondante deodorante. A proposito, una volta mi
sono sentita in dovere di dirlo e spiegarlo con estrema sincerità a
uno dei personaggi che vi ho descritto all’inizio, di quelli che
pensano che io scherzi quando ho la faccia scura: bene, pensava
scherzassi anche in quell’occasione e non ha provveduto a smettere
di uccidere l’olfatto degli astanti, che, simpatiche carogne
ipocrite, diedero della cattiva a me, profumata e rispettosamente ben
vestita, anziché alla nube tossica ambulante che rischiava di
ammazzarci tutti! Tornando al deodorante, approfitto per proporre al
sindaco Zedda, che sicuramente ci seguirà ogni giorno, di
installare, in giro per la città, idranti di acqua e sapone
intervallati da idranti di deodorante (di quello potente).
Non sopporto i lagnosi di
professione, i calzini bianchi, i gambaletti color carne.
Non sopporto chi non
scoppia mai a ridere, chi mi dà la mano per dirmi “piacere” un
attimo dopo aver smesso di mangiarsi le unghie, i maniaci schifosi
del pullman e i capelli unti.
Non sopporto le
donne-amuchina che perseguitano i figli e i mariti, i baci in aria
anziché sulla persona da baciare e i festeggiamenti sguaiati.
Odio profondamente chi
usa il clacson in città e chi supera il pullman sulle strisce
pedonali, la carta e le schifezze per terra in strada.
Non sopporto i
pettegolezzi, l’invadenza, la scortesia e l’indelicatezza.
Non sopporto il vino
annacquato, il caffè dolce e le paste con poca crema.
Non tollero il poco
rispetto per l’arte, la cultura e la bellezza, il cinismo, il
menefreghismo, il pragmatismo ostentato.
Non tollero il maglioni
gialli della Gelmini e mi chiedo come sia possibile chiedere a
studenti, docenti e ricercatori, di evitare di protestare a oltranza
contro tale scempio.
Non posso sopravvivere
all’ascolto di Gigi d’Alessio e della sua “bella”, non
sopporto “i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana,
il free jazz punk inglese e neanche la nera africana", ma è chiaro
che amo Battiato.
Non sopporto il grigiore,
la banalità, le città troppo ortogonali e la mancanza di variabili.
Non sopporto quando i
miei capelli non mi danno retta e quando al mattino non so cosa
mettermi, non sopporto quando qualcuno mi rompe un giocattolo nuovo e
quando al bar non ci sono più paste.
E poi basta, meglio che
smetto di pensare a cose insopportabili, qui l’intolleranza si fa
brutta e con l’attacco di orticaria mi arriva anche il mal di
pancia, attru che lattosio! La prossima frase del giorno sarà: che
bruuuuutttoooooo!!!!
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