Avete presente “Iodio”
dei Bluvertigo? Bene, è la canzone che mi frulla in testa in questo
preciso momento. Stamattina mi sono svegliata alla grande, in
ritardo, ma comunque alla grande. Ero allegra e felice come quando
nel mio Ipod passa “The sunnyside of the street” dei Pogues e io
mi immagino a cantarla con la bottiglia di Guinness a farmi da
microfono. Ero così, la gioia personificata. Poi la tragedia: salgo
sull'autobus per andare al lavoro ed era strapieno di gente. Nulla di
anormale, se anche voi usate i mezzi pubblici del capoluogo
cagliaritano. Poco dopo di me è salito un altro gruppo di persone
tra cui un “essere” che puzzava di vomito di vino e ascella
sudata. Rivoltante vero? Ecco. Mentre cercavo di trattenermi da
rimettere tutto quello che avevo mangiato anche a ferragosto, ho
provato a pensare a quali sono le cose che proprio non riesco a
tollerare, sia da un punto di vista di urto fisico, sia dal punto di
vista morale ed estetico. Non sono così ipocrita da dire che mi
danno fastidio soltanto le cose ovvie come le guerre e le violenze
sugli indifesi, perché questi abomini sfociano nel campo dei crimini
contro l'umanità, ma le cose che non sopporto hanno a che fare molto
più col quotidiano.
La mia esperienza odierna
mi porta a dire che odio quelli che non si lavano. Non parlo di
quelli che hanno scompensi ormonali e che sono portati ad avere un
odore pungente anche 12 centesimi di secondo dopo essere usciti dalla
doccia (per quanto una bella curetta sarebbe raccomandabile), io odio
chi si trascura. Odio la sciatteria umana. Non me ne frega se la
persona in questione legge Goethe o sa sfagiolare tutto “I discorsi
alla nazione tedesca” di Fichte, se è sciatta su di me genera
disgusto. Non sopporto chi maltratta la sua esteriorità e l'aspetto
che Dio (o chi per lui) gli ha dato. Un palese insulto alla genetica
e all'estetica. Per questo motivo sono stata tacciata molto spesso di
superficialità, ma non mi pare di esserlo. Sono una persona libera e
tollerante, a volte ho eccessi di frivolezza, ma da qui a dire che
sono superficiale solo perché ritengo che l'ordine e il decoro nei
vestiti e nell'igiene dovrebbero essere sanciti dalla Costituzione
credo che ce ne passi. Siate onesti con me: in un momento di
difficoltà siamo tutti pronti a chiedere aiuto a chi ci sembra di
aspetto più “rassicurante”, nonostante magari sia un serial
killer di bambini, per giunta antropofago. L'aspetto esterno conta
eccome. Per questo predico con forza che tutti dovremmo avere una
buona immagine di noi, ma per noi stessi in primis. Non sopporto chi
sostiene il contrario e sono portata a pensare che chi si scaglia con
tanta violenza sul miglioramento dell'aspetto fisico lo faccia perché
è perfettamente cosciente di non avere niente di gradevole (non
bello, gradevole) di sé da offrire al mondo. La sciatteria non è
giustificabile. A chi mi dice che uscire col mio fidanzato ben
vestita, truccata e profumata (tenete presente che la maggior parte
del mio tempo la passo con jeans, scarpe basse, magliette
raccapriccianti e come trucco il copriocchiaie e il kajal) è
soltanto un modo per viziarlo e che lui non mi vorrà più dopo che
mi avrà vista col tutone e la pinza nei capelli, vorrei rispondere
che anche se dovesse accadere pregherei il mio fidanzato di
ricordarmi ogni giorno che prima di tutto devo rispetto a me stessa,
che faccio un lavoro che mi porta ad essere a contatto ogni giorno
con tante persone e che il mio ordine e rigore nel lavoro deve
corrispondere anche ad un ordine e decoro nella mia persona, e che se
non voglio farmi gnocca per lui lo devo fare per me.
Ma saltando di palo in
frasca, un'altra cosa che mi fa sclerare sono le infrazioni degli
automobilisti. Prego per l'istituzione dei Vigili Urbani Fetenti,
quelli che ti spaccano i finestrini con le mazze da golf se sei
parcheggiato male e ti scrivono la multa col pirografo sul cofano
motore. Le infrazioni di questi ebeti provocano incidenti,
rallentamenti al traffico e malattie al fegato. Assieme a loro non
sopporto le rotatorie: mai nulla di più dannoso è mai stato creato,
a memoria d'uomo, per una genia di persone che non hanno idea di cosa
sia la precedenza.
Non sopporto gli
impiccioni. Vivo col terrore di “farmi gli affari degli altri”,
di ficcare il naso negli interessi altrui. Devo avere molta
confidenza con le persone per chiedere dei loro affari personali,
figuratevi a mettermi in mezzo. Con la stessa forza con cui mi tengo
fuori dalle vite degli altri mi aspetto si faccia con la mia, se non
sono io la prima ad aprire una porta.
La una categoria umana
che proprio trovo esteticamente (dal “di dentro” e dal di fuori)
ripugnante sono i “saggi ad ogni costo”, quelli che non perdono
l'occasione per estrinsecare da sé la loro saggezza. Non richiesta,
peraltro. Da quando esiste internet, o meglio da quando esistono i
social network, siamo sommersi da dichiarazioni sagge e
autoreferenziali tipo “Non provare a farmi male o scatenerai la
tigre che è in me”; “le mamme sono il bene del mondo”; “un
pensiero dolce per tutti i bambini down”; “2000 link per Taricone
morto e 0 link per un neonato morto in Africa”. Cose che esistono
per farti sentire in colpa mentre sfogli l'ultimo numero di Glamour,
con di fianco il tuo fidanzato che legge Vogue Uomo. Saggezza
stantia, sa di vecchio. Areare veramente i vostri cervelli e rendete
la vostra pelle splendida. Siamo imperfettamente esseri umani.
Rischio che questo post
diventi chilometrico, per cui faccio un brevissimo elenco di cose mal
sopportate: la vicina che accende il BBQ quando ho le mutande stese;
gli abiti da uomo di tessuto lucido; le sigarette senza filtro, chi
beve solo acqua; il numero 58 del CTM; i padroni che non sanno tenere
i propri cani; le scarpe costosissime che ti fanno venire le vesciche
nei piedi; i capi d'abbigliamento ultra costosi che puzzano un
secondo dopo che li hai messi; gli sposi (i maschi intendo) che
vestono di bianco alla cerimonia; il sentenziare senza sapere.
Ci sarebbe molto altro,
ma lo lascio a Red e a voi che leggete: quali sono le cose che
proprio non sopportate? Avete voglia di dirlo? Commentate, commentate e fatemi sapere!
"chi beve solo acqua; il numero 58 del CTM; i padroni che non sanno tenere i propri cani; le scarpe costosissime che ti fanno venire le vesciche nei piedi"
RispondiEliminagrandeeee xD
questo articolo mi trova d'accordissimo.. prendersi cura di sè, della propria immagine, è solo apparentemente frivolo: cela in realtà un desiderio più profondo di ordine e bellezza e anche di un sano amore per sè stessi e per ciò che ci circonda.
cosa non sopporto... i biscotti secchissimi, i libri riposti a casaccio o maltrattati (aaargh), il fondotinta grosso 3 dita, quelli che ti dicono gradisci un the? e ti danno acqua calda col limone!!
bene, sono stata fin troppo saggia e quindi mi defilo..
baci baci :)
lisa