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Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica dei mincidissi.


Io la faccio semplice in realtà, e dico che questa è la domenica dei mincidissi, ma la questione è assai più grave: come ho già detto nello scorso Stiletto la serie B è la serie mincidissa, e sarà dura che i nostri cuoricini reggano a quarantadue partite infestate di simili spiritelli.
Ora, per chi non lo sapesse, Mincidissu (con tutte le varianti dialettali, perché sa Limba ha tante varianti ed è una lingua, anzi La Lingua, l’unica ovviamente, ma ora non posso star qui a farvi un trattatello di glottologia) è compare di Coixedda (codetta) e da bravo diavoletto si diverte a portare scompiglio in terra e agli inferi. Da quanto ne so io, mentre Coixedda è specializzato nel nascondere le cose, Mincidissu invece preferisce correre qua e là senza meta finché non ti scoppia il mal di testa e sei perduto. Ora, è chiaro e sicuro, la serie B è piena zeppa di mincidissi che cercano di farti perdere la pazienza, la calma e l’organizzazione del gioco e magari, se la lasci incustodita, passa pure Coixedda e la frittata è fatta.
Queste sono, in breve, le insidie della B, e dal racconto che segue capirete che “no est brulla”.
Sabato alle 15.00 parte Cagliari – Avellino, e noi, io e Violet, siamo ai posti di combattimento, radiolina sintonizzata su Radiolina alla mano.
Pronti, via, ojamommia! I mincidissi partono e si scatenano in ogni angolo di campo. Individuiamo un nome, Insigne, e ci chiediamo se si sia replicato solo per romperci le palle anche in B, e in effetti sì, più o meno: ahinoi mamma e papà Insigne hanno scelto di iscrivere tutti i loro pargoli alla scuola calcio e questo fatto non ci piace poi tanto, ché potevano anche darsi, che so, all’ippica. L’affanno sembra calmarsi intorno ai venti minuti di gioco, quando Farias e Sau iniziano una controffensiva da diavoletti di classe, fantasiosi e con piedini dorati, che risveglia e anima il gioco casteddaio, che si colora di affondi e raffinatezze in tutte le zone del campo. Al ventottesimo la succitata coppia d’attacco realizza il gol del vanaggio e il grido “Sauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!” che riecheggia per la casa direttamente dalla piccola cassa della mia radiolina mono ci riempie di felicità. Ma il vantaggio non è certo motivo di tranquillità! Il vantaggio va gestito e incrementato, bisogna fare una bella figura: siamo pure in casa! Poco dopo la mezz’ora di gioco Violet è stanca morta, stesa dall’andirivieni di spiritati diavoletti e proferisce solennemente: “sono troppo vecchia per la B!”, mentre con le ultime energie residue va a cercare un dolcetto che ci tiri su, ché ci sentiamo stanche come se avessimo zappato per dieci ore. Superiamo vive il primo tempo e respiriamo profondamente in attesa del secondo.  
Il secondo tempo riparte in crescendo, i ritmi rimangono sostenuti e i nostri eroi raddoppiano. Inizia una fase meravigliosa in cui non solo corriamo anche noi come mincidissi, ma giochiamo da artisti! Parte una sinfonia, Vittorio Sanna pronuncia quasi esclusivamente nomi rossoblù e quasi (QUASI) ci rilassiamo, quand’ecco che il nostro commentatore di fiducia, mi tocca dirlo, fa un errore. Dice “il Cagliari sta giocando proprio bene”. È vero, per carità, e capisco non sia facile osservare la regola del silenzio quando sei lì per fare una radiocronaca, ma tant’è: dopo trenta secondi da questa dichiarazione i mincidissi dell’Avellino riprendono forze ed energie e iniziano un assedio da cardiopalma. All’ottantacinquesimo accorciano le distanze e di lì al novantaetroppesimo la percentuale di capelli bianchi sulla mia testa raddoppia come per magia. A pochissimo dalla fine potremmo chiudere la pratica con un rigore, ma come predico da settimane e viene sottolineato anche in radiocronaca, noi NON siamo la Juventus della B (e non ditelo mai più, capito?) e il gioco prosegue senza interruzioni. Ci tocca soffrire fino all’ultimo dei tre fischi finali, che ci lasciano tanto felici, perché che gusto c’è quando si vince senza soffrire neanche un po’? Siamo il Cagliari e siamo belli così, noi!
La domenica è il giorno del debutto del Tonara nel campionato di Eccellenza. Il Tonara nostro per la prima volta viene a Cagliari e non ne sapevamo niente! Ahi, che dolor!!! Portiamo bene noi! Per dire, ci trovavamo per fatti nostri a Lanusei, io e Violet, e andando via dalla ridente cittadina ogliastrina abbiamo guardato per un attimo con benevolenza il campo, pensando al nostro ex capitano Pili… tanto è bastato al Lanusei per inaugurare con una vittoria le partite casalinghe di serie D… capite, portiamo bene, è innegabile!
Ma tornando a noi e ai nostri rossoneri, quelli belli… il campo del La Palma non è facile e non lo è mai stato, tanto più con un maestrale che mette il suo piede invisibile su quasi tutte le palle (o forse c’era Mincidissu in persona? Chissà!). Il primo tempo è molto equilibrato e si chiude sullo 0-0, ma il secondo si rivela più duro del previsto e Festa segna il gol decisivo che lascia i nostri tesorucci belli senza punti. La cosa grave non è tanto il risultato quanto l’infortunio che terrà fuori dal campo il nostro capitano Luca Sau per un po’ di tempo… questo non ci voleva proprio! Ma forza e coraggio, capitano, e tutti i nostri auguri per una guarigione più rapida possibile e con tanta voglia di tornare in campo!
Ma il tempo corre anche lui come un mincidisso, e non lascia tempo né al Cagliari per festeggiare né al Tonara per recriminare: martedì siamo belli felici e contenti a Chiavari, mentre mercoledì il Tonara ha da accogliere il Ghilarza.
Per ordine... Chiavari. Diciamo che la questione è insidiosa. L’Entella si sarà anche rinforzata quanto volete, ma quel cinque a zero agostano non ci lascia margini di figuraccia! E poi il Livorno viaggia a punteggio pieno e non mi piace affatto l’idea che allunghi. D’altra parte già dalla coppa Italia con quel bel ricordo di un Cagliari dilagante e strabordante si è visto che l’Entella è il simbolo stesso della squadra di mincidissi: non erano proprio consci di dove stavano andando, però correvano e randellavano a destra e a manca come pazzi!
Per fortuna non posso seguire la partita. Vedo solo il risultato alla fine del primo tempo (1-1) e alla fine di tutto: 3-1. Mi pare possa andare, anche perché, da quel che ho capito correvano tutti come mincidissi, sgambettavano, correvano, randellavano, ricorrevano… meno male che avevo da fare, sono stanca solo a pensarci!
Mercoledì a su Nuratze… Partita soffertissima con una delle favorite del campionato, ma arriva il primo punto di stagione! 0-0 non è uno di quei risultati che restano nel cuore, ma in questo momento era fondamentale muovere la classifica e ricordare che con sacrificio e costanza i punti arrivano! In questo senso la missione è compiuta e c’è tutto il tempo e il margine per migliorare e prendere le misure a questo nuovo campionato! Forza diavoletti di Barbagia, avete tanto entusiasmo e tantissima tenacia, siamo con voi!

Intanto dalle alte sfere… Pare che a volte i mincidissi dalla terra tentino la scalata alle pendici dell’Olimpo, molte leggende antiche ne portano gli echi. Pare, così ho sentito, che un mincidisso sia stato avvistato con scatto felino nello stadio di una grande città del Nord, nota per una grossa fabbrica italiana (ora non più) di automobili, e pare che con un guizzo fulmineo abbia stroncato cori angelici di vittoria… sarà vero?

È tutto anche per questa lunga settimana, ormai alla vigilia della prossima giornata. Il consiglio con cui vi lascio è: correte più degli avversari, Mincidissu è tra voi!

Quasi dimenticavo... mentre la nazionale di Conte fa quel che fa, la nazionale femminile, quella delle dilettanti, quella che nessuno si fila... esordisce alle qualificazioni per i prossimi europei facendone sei contro la Georgia! Grandissime ragazze!!!

   

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