Era il 23 settembre del 2011 la
prima volta che le mirabolanti avventure del Tonara si affacciarono sullo
Stiletto Sport. Come primo atto raccontammo una vittoria grazie a un gol di
Calaresu, il nostro bomber preferito, e dichiarammo il nostro desiderio di
poter tifare i nostri eroi dal vivo, a Su Nuratze. In
quel periodo Red, il lunedì, tornava a casa trionfante e raccontava… raccontava
i titoli sulle vittorie del Tonara letti sull’unione nella pausa caffè. E sì,
alla fine, lo adottammo tutti, il Tonara, in casa stronza, come delle brave
ziette!
9 maggio 2014. Ci
siamo: Red e Violet, alla finale di Supercoppa che si giocherà il 10 alle 16.00, contro il Porto
Corallo. Ci abbiamo messo un po’ ma siamo state di parola, e Tonara ci accoglie
con grande calore. Per noi ha ordinato il sole, una brezza piacevole, cielo
azzurro e un verde brillante ad incorniciare con grazia il paese. Per noi ha
creato un incantevole composizione di colori perfettamente abbinabili al rosso
e al viola. Ok, ok, forse non ha fatto tutto questo solo per noi, ma è stata gentile
lo stesso a offrirci delle splendide giornate di primavera!
Tonara ci appare subito un luogo
straordinario: ci presentano come La Rassegna Stronza
e tutti capiscono chi siamo! Chi non lo sa ci identifica con possibili spie di
Porto Corallo (nessuno infatti si fa una ragione che il Porto Corallo sia la squadra
di Villaputzu, vabbé!), e si stupisce che siamo arrivate da tanto lontano per
la finale di supercoppa. Due donne, poi. E giovani!
(le apparenze, attenti alle apparenze). L’altra cosa bella è che ad ogni
angolo di strada troviamo ragazzini che giocano a pallone, e hanno pure piedi
buoni: a quanto pare la scuola calcio funziona a meraviglia! Violet, da brava vecchia zia, se li adotta subito e
vorrebbe portarsene a casa almeno una folta rappresentanza di ragazzi così.
Il dopo cena ci rivela che il
talento calcistico dei tonaresi non si esaurisce nel gioco, ma in un paio di
“arzia e cala” scopriamo (ormai siamo delle vere e
proprie talent scout! Un consiglio agli osservatori del Cagliari calcio: non
venite a vedere solo i giocatori. Parlateci con i ragazzi… ma ci pensate al
Cagliari con un giovane allenatore sardo!!! <3) un perfetto sostituto
di Prandelli, nonché l’unica possibilità di vittoria ai mondiali: il
giovanissimo mister Sulis, mette su una formazione che regalerebbe emozioni sicure e che qui riportiamo
per dovere di cronaca e amore del bel gioco
Il portiere del Livorno, quello
che a Cagliari ha tirato fuori dalla porta anche i santi
(Bardi n.d.r.)
Murru Nesta De Sciglio
De Rossi
Montolivo Izco Cerci
Sau Immobile Berardi
Purtroppo sappiamo che Prandelli
non verrà sostituito prima dei mondiali, e neppure ascolterà i consigli del
giovanissimo talento tonarese, ragion per cui l’Italia non farà tanta strada in
Brasile, e non avrà il nostro appoggio convinto e incondizionato, anzi!
La mattina della finale sveglia con un sole
meraviglioso, un programma nutrito di impegni e un’ottima marmellata di mele
cotogne.
Fin ora abbiamo parlato di calcio, ma ovviamente Tonara è piena di
meraviglie anche senza un pallone di cuoio: è vicoli stretti e case colorate,
sguardo che si perde tra i tetti e all’improvviso si apre verso l’infinito del
cielo e dei boschi, luoghi che parlano di storia, natura possente che supera i
secoli con un castagno che ha visto passare settecento anni di storia ed ha
ancora la forza di lottare contro i parassiti e le politiche miopi. E’ compagnia
ottima, ragazzi all’uscita di scuola, saggezza condivisa, regali inaspettati,
incontri graditi…
Con questi ingredienti la mattina passa veloce e arriviamo
alla fase prepartita, ospiti dello “spuntino della curva”. Come prima cosa
grazie ai Criminal Boys che ci hanno accolte, nutrite, dissetate, edotte sui
cori (quanto era bello quello dei pompieri!!!), accompagnate allo stadio e
raccontato tanto della loro passione rossonera (i rossoneri quelli belli,
ovviamente).
Promuoviamo appieno questi ragazzi (zia
Violet li vuole a Cagliari. E ripete: ad avercene giovani così!!!) come
“l’ultras che chiunque vorrebbe in casa”, e con loro mettiamo piede (gratis…
non ci siamo mai sentite così VIP!) al glorioso su Nuratze. Dopo due anni che
lo scrive senza cognizione di causa, Red conferma: basta Is Arenas e sant’Elia!
Vogliamo il Cagliari a Tonara!!! Certo, anche qui c’è da completare i lavori
all’impianto… Però il campo di gioco è ottimo, e la vista che si può godere
dalla tribuna è qualcosa di meraviglioso.
L’incontro si apre con la
presentazione di tutte le squadre, dai pulcini alla promozione, e dobbiamo dire
che la vista d’insieme è decisamente uno spettacolo! Al termine della
presentazione alcuni mini calciatori si siedono avanti a noi, e tra il colore
delle tute e le creste per un istante temiamo che ci sia stata un’invasione
milanista.
L’ingresso delle squadre in campo
invece nasconde alcuni oscuri presagi: il Porto Corallo è vestito di
giallo-arbitro, gli arbitri sono in pink (e a
Violet, si sa, le pink-terne non piacciono: no no no) e il Tonara (con Calaresu in tribuna per
squalifica) veste invece di bianco. In confronto a questo, il fatto che il
Tonara militi in promozione e il Porto Corallo abbia rischiato la serie D
sarebbe un problema del tutto marginale, non fosse che gli arbitri (così ormai
sono stati ribattezzati per via della loro divisa) sono fisicamente il doppio
dei nostri eroi. La partita mostra subito alcune verità indiscutibili: tutti
vorrebbero il Cala in campo, gli arbitri hanno un gioco noioso ma tengono in
pugno la partita, il numero 4 degli arbitri è detestabile come pochi al mondo,
i cori dei Boys tengono sveglio l’intero stadio, la presenza di undici arbitri
più tre in campo porta male. Così gli arbitri gialli segnano, sugli sviluppi di
un calcio piazzato, e replicano alla coatta cinque minuti dopo. Il Tonara non è
reattivo e soffre, non tanto il gioco quanto la superiorità tecnica del Porto
Corallo, che controlla sonnacchiosamente manco fosse la Juventus (antipatici!!!).
Passa pochissimo che gli arbitri fanno il terzo su rigore, d’altronde non
poteva essere il contrario! Tre gol, tre fischi e riposo. Le squadre vanno
negli spogliatoi, i bimbi prendono un pallone e giocano ai piedi della tribuna,
i Boys, infastiditi dalle scelte in campo spostano il loro tifo e il loro
striscione, ma seguono la partita fino all’ultimo (sulla
cronaca della partita Violet non aggiunge nulla… anche perché l’ha fatta sabato,
in diretta, sulla nostra pagina fb. E si stupisce ancora della propria imparzialità!).
Il secondo tempo si
apre come si era chiuso il primo, dopo un quarto d’ora di gioco i primi cambi
fruttano un’evidente ripresa del Tonara, mentre l’arbitro numero 4 continua a
stare sotto i nostri occhi nonostante il cambio campo, giusto per farci venire
l’orticaria. Ci si prova in tutti i modi ma nulla, il pallone non riesce a
entrare in porta, i cambi portano all’ingresso dell’arbitro numero 13, che
riscuote un discreto successo tra le ragazzine del pubblico (ma è più bello il
Cala, ecco!), l’arbitro 4 pare afflitto da Baresite, con quel braccino sempre
alzato, lampu! E allo scoccare del 90’
Ale Tocco ci regala la soddisfazione di festeggiare un gol del Tonara a Su
Nuratze… tripudio, non importa se si è persa la partita, è festa lo stesso!!!
E
si festeggia con la squadra che tante volte abbiamo raccontato senza averla mai
vista: con Luca Sau, Nanni Curreli, Ale Tocco… e con il nostro mito Calaresu,
che non ci crede che tifiamo il Tonara grazie a lui, ma è proprio così, e
glielo raccontiamo una volta e due e tre! Facciamo una foto, beviamo una birra
e ci rendiamo conto che ci abbiamo proprio visto lungo!
Il nostro bomber non
delude, e lo si vede dagli occhi suoi e dei tifosi che è un’anima della
squadra, una delle cose belle del calcio: si vede anche dalla tribuna che il
nostro bomber ha solo voglia di giocare a calcio, e di giocare a Tonara, per
sé, per la squadra e per amore del gioco. E basta, senz’altri grilli per la
testa. Insomma, quel che vediamo ci piace! Scusate,
ma qui zia Violet ha bisogno di aggiungere qualcosa. Sì, perché io Cala me lo
adotto volentieri come nepod’e anima. E vi spiego perché: l’ho guardato negli
occhi il nostro ragazzo e, da una che nutre da sempre l’insana passione
dell’educazione, vi assicuro che quegli occhi sono particolari. Sono occhi che
hanno vissuto, sono occhi che velano e svelano una storia. E vi assicuro anche
un’altra cosa: non è importante a che livello tu faccia sport, non è importante
che si militi in promozione o che si sia Bolt e si battano e abbattano tutti i
record possibili. Fare sport, sempre e comunque, richiede impegno e sacrificio,
tanto. Richiede dare la vita, anche se contemporaneamente ti salva la vita,
perché ti regala uno scopo. Ecco, zia Violet negli occhi dei giocatori del
Tonara, e per primo Calaresu che è stato così gentile da fermarsi a parlare con
noi, ha letto sacrificio e dedizione. Per questo se lo adotta e dice a tutti:
forza ragazzi, continuate così!!!
E poi si festeggia con tutti e
con la società (grazie grazie grazie agli amici
della dirigenza! Ma noi adulti lo sappiamo: i protagonisti è giusto che siano
loro, i giovani… e zia Violet si raccomanda: che bello vedere i pulcini, i
giovanissimi e tutti gli altri. Curateli sempre come il bene più prezioso.
Usate tutte le energie, tutte per loro!!!), fino a tarda sera, si
mangia, si beve, si chiacchiera, e finalmente si consegna nelle mani del
presidente uno stronzissimo trofeo, che, vi ricordiamo, dovete mettere vicino
alla coppa Italia!!!
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