La domenica piuccheperfetta
Ih, ta cosa bella!
Andare a letto
domenica sera pensando che non poteva andare meglio di così… Da quante
domeniche sportive non succedeva? Mah…
Ormai che abbiamo la settimana
corta e la domenica lunga quando dovesse andare male sarebbe una lunga agonia,
ma quando va bene, che meraviglia!
Sabato alle quindici puntuali con la radio su Radiolina e tutti gli stratagemmi scaramantici attuati alla perfezione ci prepariamo
a faticare. Dobbiamo affrontare il Latina e a quanto pare si tratta di gente
agguerrita, Pattolino del cuoricino nostro non è in campo per un problema
fisico venuto fuori all’ultimo allenamento e siamo stanche prima di iniziare.
Pronti, via, ojamomia! Ormai è
così, temo che dovremo farcene presto una ragione: il Latina parte scatenato e
prende un palo, per la precisione san Palo martire destro, ma non ha il tempo
di girarsi che Di Gennaro è già dall’altra parte del campo che mette la palla
dove non batte il sole, che come è noto è quell’angolino d’ombra all’incrocio
dei pali. Il Cagliari prova subito a raddoppiare con Melchiorri, con il nostro
Giannetto e ancora col Giannetto, ma il Latina si ridesta e san Palo trema
un’altra volta. Poi arriva il minuto diciassette, che per quanto mi riguarda
potremmo anche abolirlo, e il Latina pareggia. Punto e accapo, vado a prendere
una caramella che qui ci vogliono zuccheri.
A questo punto tutto è possibile, "al mio via scatenate l’inferno", ovvero modalità mincidissi: on.
Si corre da una parte all’altra
come forsennati, Storari cerca di strappare la santità a san Palo, e corri di
qua, rincorri di là, Balzano trasforma un angolo di Di Gennaro in un grido:
gooooooooooooooooooooooollllllllllll! I mincidissi si fermano solo quando
l’arbitro fischia la fine del primo tempo, le squadre vanno negli spogliatoi e
io mi stendo dieci minuti ferma e zitta, che devo recuperare forze.
La pausa
vola, alla ripresa ci impegniamo minicidissamente a fare il terzo goal, ma il Latina
fa il secondo, porca miseria. Per un attimo il Cagliari stenta a reagire con
incisività e Vittorio Sanna ci informa che allo stadio qualcuno osa fischiare.
Ma brutte cugurre, volete andarvene a tifare qualcun altro? C’è tutta la serie
A da infestare, in B si corre troppo veloce per star lì a spiegarvi la regola
del vantaggio, il valore di tenere la palla a terra o per occuparci più dei vostri malumori che del sostegno alla
squadra! Avete pagato il biglietto per vedere una partita, non avete comprato
una vittoria senza patemi d’animo… Non siete Moggi, il Cagliari non è una Signora, ficcatevelo in testa! Quindi, avendo voi pagato il biglietto per una
partita di calcio, dovete rispondere alle seguenti domande, prima di lamentarvi:
-
qualcuno ha tirato in porta?
-
Il risultato si è mosso?
-
Gente che corre in campo ce n’è? O stanno soccorrendo i piccioni in stile Katergiannakis?
- C’è qualche palo fuori sede a centrocampo che conta le
nuvole e devia il pallone solo se qualcuno glielo sbatte addosso?
Se le risposte sono nell’ordine
“sì, sì, sì, no”, allora vuol dire che nessuno vi sta rubando niente e che non
dovete rompere le palle. Chiaro amici cari? Ché i mincidissi corrono, non
aspettano mica voi! Chiusa parentesi.
Dicevamo che dopo il pareggio il
Cagliari stenta a ritrovare incisività, ma con i cambi emerge una tattica
pensata da Rastelli, che devo dire ho apprezzato molto. Dentro Fossati e Cerri,
fuori Di Gennaro e Joao Pedro, ora lo schema è: o victoria o muerte! Tre punte
più Farias possono bastare all’arrembaggio? Ajo ragazzi!
Violet dice “secondo me un
candidato a fare il mincidisso ce l’abbiamo, guarda il Giannetto!” Dopo
pochissimo, all’ottantesimo, il Giannettino nostro, Mincigiannetto del
nostro cuore, anticipa tutti su un passaggio di Fossati e segna il tre a due.
Tripudio!!!!
Ma mica è finita! Nessuno si arrende, il Latina prova in tutti i
modi a pareggiare il conto, dopo mezz’ora dal gol di Giannetti Vittorio Sanna
ci informa che siamo all’ottantatreesimo, dopo un quarto d’ora mancano quindici
secondi all’ottantacinquesimo. All’ottantottesimo siamo stremate, ma non siamo
le uniche: Vittorio Sanna sbotta con un “io vorrei capire chi è che sta
mettendo indietro gli orologi!”, arrivare al novantesimo è una faticaccia,
superare i quattro minuti di recupero… come Violet dixit “sono troppo vecchia
per la B”! Ma al terzo dei tre fischi che meraviglia, che gioia, che
soddisfazione!!! Siamo primi, soli e bellissimi!
Ma la domenica non è finita,
anche perché è sabato… e alle 16 in punto siamo pronte a seguire i risultati di
Tortolì – Tonara. La partita inizia in salita, con un Tortolì in gran spolvero
che all’ottavo minuto si porta in vantaggio. Ma al decimo minuto, dopo il
rischio di un raddoppio, cambia la musica. L’Unione Sarda battezza il
tesuroccio nostro Calaresu e Manca “spina nel fianco della difesa di casa”,
dice che i nostri diavoletti di Barbagia “salgono in cattedra”. Il finale è una
vittoria per due a uno per i rossoneri belli, con gol di Sanna e Manca, una
vittoria in rimonta, fuori casa, di carattere, volontà e bel gioco. Cosa volete
di più? Grandissimi ragazzi, siete a un punto dai campioni d’Italia! Quando ho
comunicato il risultato della partita a Nonna Nenna (per intenderci la mamma di
Red e Violet, colei che diede un passaggio a Gigi Riva sulla sua Cinquecento,
la responsabile della passione per il calcio di famiglia), lei mi ha chiesto: “diglielo
ai ragazzi del Tonara che avevo la maglietta!”. La maglietta è quella della
Coppa Italia, e nonna Nenna l’ha messa appositamente per portare bene… funziona
o no?
Intanto sull’Olimpo c’è freddino
in quota quanto non se ne rilevava da ben quarantacinque anni… su mundu fund’a susu!
Che aggiungere? Vince la
primavera del Cagliari, l’under 15 pure, la Torres si ferma sullo 0-0... questa
domenica non è stata perfetta, ma più che perfetta! Ma ciò che è perfetto è
passato, e il piuccheperfetto è trapassato, ricordatelo in campo nella domenica
che sta per venire!
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