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Cinquanta sbavature di Pink

Iniziamo subito col dire che questo titolo, estremamente paraculo, non c'entra poi così tanto con il succo del post per come io ce l'ho in mente adesso che mi appropinquo a scriverlo. Parliamo di romanzi, parliamo di stronzi ed ebeti letterari e cerchiamo di capire perché, in un romanzo, le eroine si innamorino sempre dell'idiota di turno che prima o poi le molla, gettandole nel baratro della sofferenza. Cosa che succede sempre anche a noi, giovani donne moderne che abbiamo letto questi romanzi. 
E' opinione abbastanza comune che Heathcliff di Cime Tempestose sia il perfetto prototipo di "stronzo da romanzo". Un uomo votato alla distruzione della felicità di tutte le persone che hanno o hanno avuto a che fare con la donna che ama, riamato, per un equivoco. Se ricordate Heathcliff, che già odia Edgar Linton per partito preso, sente solo parte della conversazione di Catherine, quella in cui pare lodare Edgar, ma non sente che lei in realtà ama solo e soltanto lui, Heathcliff. Con una spietata indole vendicativa non si mette scrupoli a distruggere la vita di Isabella Linton, di suo figlio e anche di Cathy, figlia proprio della sua amata. Alla fine impazzisce, grazie a Dio. Doveva esplodere prima o poi... Il romanzo è indubbiamente bellissimo, ma perché Catherine si va ad innamorare proprio di un pazzo del genere, quando a portata di mano ha un giovane calmo, serio, un po' introverso che la ama alla follia? Non riusciamo a trovare risposta nemmeno ascoltando la bellissima canzone di Kate Bush, dove Heathcliff viene definito addirittura crudele. Una domanda perciò che resta forse senza risposta... Sta di fatto che dopo Cime Tempestose Emily Bronte è morta!
Passiamo altrove, ma restiamo sulle sorelle Bronte. Charlotte scrisse un altro romanzo dove la stronzaggine letteraria è equamente spartita tra due maschietti: Mr. Rochester e St. John Rivers. Il primo, dal carattere ironico e sprezzante, si innamora veramente di Jane però, ecco, si "dimentica" di quel piccolo particolare: è sposato e sua moglie è viva. Dico, ma sei scemo che organizzi un matrimonio con tua moglie pazza che gira per casa mettendo fuoco ai letti? Eppure Jane Eyre è una donna estremamente intelligente, altrimenti non sarebbe stata in grado di rinascere dopo una tragedia del genere, tuttavia il personaggio maschile che incontra poi non brilla certo per acume sentimentale. Il giovane St. John Rivers chiede a Jane di sposarlo con una certa insistenza, ben sapendo che ella non è innamorata di lui. Lei vorrebbe andare in India, ma solo per aiutarlo nella missione, non certo come sua moglie. Il curato però è insistente, troppo insistente, tanto che alla fine Jane dice "Vabbé, meglio a Thornfield che qui!" e difatti torna sui suoi passi scoprendo che Rochester nel frattempo è rimasto vedovo e cieco in seguito ad un incendio provocato dalla moglie. That's love, true love! 
Ma la maestra degli ebeti letterari resta l'inarrivabile Jane Austen. Dalla sua mano infatti sono stati scritti due capolavori letterari "Ragione e sentimento" e "Orgoglio e pregiudizio". Nel primo romanzo i personaggi maschili, degni di nota per questo post, sono tre: Edward Ferrars, John Willoughby e il Colonnello Brandon. Il primo ha una sola dote degna di nota: la coerenza. E' così tanto coerente da non essere in grado di rompere il fidanzamento con Lucy Steele anche quando resta senza un penny. Peccato che di questo fidanzamento non ne parli, se non una volta che viene a galla, con la donna che ama veramente (e che lo ama veramente) cioè la povera Elinor Dashwood. E che dire di sua sorella? La giovane Marianne si innamora di un porco di prima categoria, John Willoughby, che nel suo recente passato ha ingravidato, all'insaputa del mondo, la figlia adottiva del Colonnello Brandon. Il porco supremo improvvisamente lascia Marianne, scappa a Londra e sposa la ricca signorina Grey ed è proprio il Colonnello Brandon a rivelare tutto ad Elinor. Quella scema di Marianne, perché una così è scema, finisce quasi per morire a causa di un potente raffreddore infettivo per essere andata a vedere sotto la pioggia la casa di Willoughby. L'unico dotato di senno è proprio Brandon, che alla fine corona il suo sogno con una Marianne sana e rinsavita. 
Su "Orgoglio e pregiudizio" pesa già un titolo notevole. Lasciando stare l'inconsistente Bingley (uno per romanzo la Austen lo deve mettere!) e il vomitevole Collins, concentriamoci su Darcy. Qui per me è difficile, perché io sono una delle vittime del fascino criminale di Darcy. La sua descrizione più fedele dice che è intelligente, onesto, altezzoso, orgoglioso e introverso. Wow, che summa di doti. Come non innamorarsi di uno così? Spero che abbiate presenti le parole della prima dichiarazione di Darcy a Lizzie, lui le dice qualcosa tipo che ha lottato contro il suo orgoglio, contro l'inferiorità della classe sociale di Lizzie, contro la vergognosa condotta della famiglia di lei in occasioni pubbliche ma nonostante tutto la ama. Qui Lizzie è l'unica intelligente perché lo rifiuta insultandolo il triplo, roba che un "Vaffanculo, stronzo!" passerebbe per una buona parola. Ma l'amore, si sa, fa cambiare anche i muri... Darcy infatti aiuta e non poco la famiglia di lei per ritrovare Lydia che è scappata con quel porco solenne di Wickham, che prima ha tentato per soldi di sedurre la sorellina di Darcy, poi ci ha provato con Lizzie e infine con Lydia. Questo fa cambiare idea a Lizzie che scopre di amarlo veramente. E vissero felici e contenti. 
Un'altra di cui non ci spieghiamo del tutto le scelte in campo sentimentale è Anna Karenina. Va bene, vive una storia d'amore con un marito che è tutto fuorché il principe Azzurro, ma perché deve andare ad impastoiarsi il cuore con Vronskj? Un uomo del tutto impalpabile che anche quando decide di suicidarsi sbaglia mira. Anna, perché? Con un figlio ancora piccolo vale veramente la pena di perdere dignità, famiglia e anche la vita per un ebete così? Perché è evidente che, pur appassionato quanto volete, Vronskj non sia l'uomo adatto ad una donna forte come Anna. Lei lo ama, è vero, ma onestamente non ne vale la pena. Meglio sola, a questo punto. 
E che dire di Natasha Rostova? Sull'eroina di "Guerra e pace" pesano un'enorme ingenuità di fondo e il buon cuore di un'antesignana di Madre Teresa. S'innamora di quel figone di Bolkonskji, viene sedotta dal giovane Kuragin e finisce per sposarsi con Pierre Bezuchov. Che vita travagliata. Di Pierre, e della sua ingenuità, lasciamo perdere anche se una svegliata doveva darsela ben prima di sposare Helena, concentriamoci su Andreij. Intelligente, ironico, insoddisfatto della sua vita coniugale, decide di partire militare, venendo ferito ad Austerlitz. Già qui avrebbe dovuto capire che la vita militare non faceva per lui, ma pazienza. Comunque, rimasto vedovo si innamora di Natasha, ma -inspiegabilmente- accetta la richiesta di suo padre di attendere un anno per il matrimonio. Andreij, e che cacchio, tira fuori le palle! Non lasciare quella ragazzina sola e abbandonata in città con la guerra che imperversa fuori, tanto più che è molto, troppo, ingenua. Anatole Kuragin, lui si vero fetente, ha la strada spianata per sedurgli la fidanzata e rovinargli la vita. Andreij infatti ripudia Natasha che cade nel baratro della disperazione, salvo poi perdonarla sul letto di morte. Molto facile.
Finiamo (anche se si potrebbe andare avanti ancora per moltissimo!) con gli eroi dei giovani d'occhi: Edward&Bella di Twiligh. La storia: lei ama lui che è un vampiro e che potrebbe ucciderla ogni volta che la bacia. Anche se si mette in mezzo un lupo mannaro, alla fine si sposano e lei inspiegabilmente resta incinta. Dopo il parto è praticamente morta, ma lui la trasforma in vampira. 
Io ho pianto molto mentre lo leggevo. Ero in una fase tardoadolescenziale e ho pianto molto. Però... Bella, ma che gente frequenti? Uno è vampiro, uno è lupo mannaro: innamorarsi di uno normale no? L'idea della tontaggine di Bella è resa bene dall'inespressività di Kristen Stewart, che mantiene la stessa espressione anche mentre partorisce una figlia che si fa strada dentro di lei a morsi. E mentre lui piagnucola "Bella perdonami" davanti alle ennesime sofferenze mortali di lei, tutti noi speriamo che lei riprenda le forze per tiragli due schiaffi urlando "Bella perdonami un cazzo! E' per colpa tua se rischio di morire! Tira fuori le palle, invertebrato!". Per strada, davanti ai cinema, le ragazzine urlano: "Edward, mordimi!", ma anche no! Meglio centomila volte uno come Heathcliff che almeno ti fa incazzare! Ma io poi mi sono chiesta: e se questi divorziano? Va bene, è un romanzo, ma immaginatevi il seguito: Edward e Bella divorziano e lei gli rinfaccia di averla vampirizzata perché ora non può nemmeno suicidarsi per la disperazione!
Quindi, per ricollegarci al titolo, mio caro Christian Grey, prima di ambire ad essere ricordato non bastano tre romanzetti che mi hanno fatto sganasciare dalle risate, tanto più se (come si dice) sarai interpretato al cinema da Justin Bieber! E adesso immaginatevi Justin Bieber come un perverso erotomane...
Quindi, perché non riusciamo a fare a meno di uomini così? Non lo so, ma se l'alternativa è il "marito-divano" ciabattante e con la pancetta da birra non ci vuole molto a capirlo. Il tutto è ben sintetizzato da una canzone di Mina: "Con te dovrò combattere, non ti si può pigliare come sei. I tuoi difetti son talmente tanti che nemmeno tu li sai. [...] Ti odio, poi ti amo, poi ti amo, poi ti odio, poi ti amo... In un attimo tu sei grande, grande, grande, come te sei grande solamente tu". 
La verità? Ci innamoriamo dell'attimo, però poi ci prendiamo anche il resto!

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