Passa ai contenuti principali

Un anno, un mese, una settimana e un giorno


Foto da Web


Nei tempi lontani, in un piccolo centro del Logudoro, in terra di Sardigna, alle feste grandi, gli abitanti del paese si riunivano per ballare su ballu tundu intorno al fuoco. A quei tempi, alle danze venivano anche le fate che abitavano nei dintorni. Erano molto belle le fate e un giorno un giovane si innamorò di una di loro: era una fanciulla piccola e gentile, dal portamento elegante. I piedi leggeri non toccavano terra durante il ballo. Il cerchio era come un'onda e la jana si lasciava portare dal ritmo che andava e veniva, veniva e andava, per poi ritornare. Il giovane innamorato, la guardava incantato e non capiva se fosse il chiarore del fuoco a rendere luminoso il sorriso della fata o se fosse quel sorriso ad illuminare il mondo che le girava attorno. Intanto, dal cielo, anche la luna sorrideva e spandeva sulla terra il suo bianco chiarore.
Il giovane voleva dichiarare il proprio amore, ma non riusciva, perché la jana andava e veniva alla sua vista e nessuno sapeva dove avesse dimora. Allora un amico più scaltro gli consigliò di stare all'erta: quando la fata fosse tornata a ballare al suo fianco, doveva cucire, senza farsi notare, il lembo della gonna di lei ai suoi calzoni. Così legata, la fata sarebbe rimasta per sempre con lui.
La jana venne al ballo e il giovane cucì. Ma mentre si apprestava a chiudere il punto, si udì una voce che chiamava: “Genziana, Genziana!”. A quelle parole la jana strappò la cucitura e scomparve. E non tornò mai più a ballare su ballu tundu intorno al fuoco con gli umani. L'innamorato cercò e cercò, a lungo e ancora, ma invano.
Un giorno, mentre era a monte a lavorare, il giovane vide passare la sua fata e la seguì finché lei non entrò in una piccola domus sul pendio della collina. Si avvicinò all'ingresso, dove trovò la madre della fata e le confessò il suo amore. “Conquistare la mano di mia figlia è un'impresa difficile”, disse la jana. “Se vorrai farlo, dovrai superare una prova. E per superare la prova dovrai farti sordo, cieco e muto”. Il giovane accettò e si sedette, in attesa. Allora la fata si mise a impastare la farina, fece una bella focaccia, l'avvolse in un tovagliolo e la pose sui carboni accesi. “Brucerai il tovagliolo!”, gridò il giovane. Così facendo scatenò la rabbia della jana che, presa una scopa di saggina, lo spinse via con quella. E subito scomparve.
Il giovane non si dava pace. Rimase a lungo seduto lassù, sulla collina, immobile. Scese la notte, si alzò il vento e capì che l'aveva persa perché aveva ascoltato e udito, aveva guardato e visto ma, soprattutto, non aveva mantenuto il silenzio del muto. Allora scese, per tornare verso casa, e giunse nel punto in cui aveva veduto la jana prima di seguirla. C'era un talismano, per terra. Si chinò, lo raccolse e lo strinse al cuore. Il vento era venuto giù per la collina, dietro a lui: portava voci, parole. Era carico di storie, meravigliose e terribili. Gli sembrava di udirle e di vederle. Aveva paura e voleva chiamare aiuto, ma non lo fece.
Allora ricordò il detto delle vecchie, giù in paese, che se vuoi ottenere qualcosa devi tentare per un anno, un mese, una settimana e un giorno. Si volse verso la collina e prese una decisione. Sarebbe tornato. Avrebbe affrontato il vento e le sue storie. Forse in esse c'era un insegnamento. Forse poteva ancora imparare come farsi sordo e cieco e muto. E ritrovare la sua Jana.


(Liberamente ispirata ad alcune leggende sulle janas e sas fadas della Sardegna, in particolare le Fate di Mores e una antica leggenda di Thiesi).

Commenti

Post popolari in questo blog

L'Almanacco di Violet

Sole A Cagliari (lat. 39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il Sole sorge alle 6:51 e tramonta alle 19:53. Luna La Luna è calante. Luna Nuova il 4 settembre. Cielo del Mese, i Pianeti Giove è l’astro più luminoso della seconda parte della notte. Appare ad oriente e già prima del sorgere del Sole è già molto alto in cielo a Sud-Est . Il pianeta si trova nella costellazione dei Gemelli . Degni di nota i suoi quattro satelliti, Io , Europa , Ganimede e Callisto , che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore, creando spettacolari configurazioni. I Santi 2 settembre: san Zenone e figli 3 settembre: san Gregorio Magno 4 settembre: santa Rosalia 5 settembre: beata Madre Teresa di Calcutta 6 settembre: sant’Umberto 7 settembre: san Grato 8 settembre: Natività della Beata Maria Vergine La Notizia del Giorno… un Anno Dopo Avventure spaziali nelle grotte sarde (L’Unione Sarda, Ediz

Stiletto Sport - Ritratto di campione

Il campione del giorno è: Enrico Albertosi . Quando la nazionale italiana era rossoblù. Indubbiamente uno dei portieri migliori che l'Italia calcistica abbia mai avuto. Cresciuto nella Fiorentina, passa poi al Cagliari nel 1968. Due anni dopo vincerà lo scudetto stabilento il record del minr numero di reti subite in una stagione. Con la nazionale vince l'Europeo del 1968, dove però a causa di un infortunio deve cedere il posto a Zoff nella fase finale. Sarà tra i protagonisti del Mondiale del 1970, dove sarà lui a difendere la porta dell'Italia nella celeberrima semifinale Italia-Germania 4-3.

Stiletto Sport (il calcio visto dai tacchi a spillo)

  HULK Amici… Giulini ci ha letto, ne siamo sicure! No? Non è così?   Ribadiamo. Giulini la settimana scorsa ha letto il nostro Stiletto e ha preso spunto per uscire da questa complicata situazione. Prova ne è che, pur non avendo ancora aderito alla nostra affermazione più importante, “ il calcio è degli sfigati ”, ha capito che a guidare la reazione di orgoglio, la risposta di carattere, la svolta della stagione di questa nostra meravigliosa e scarcagnata banda di supersfigati chiamati ad essere eroi, non poteva che far arrivare lui. Uno che sfigato lo sembra davvero e proprio per questo nasconde, ma non troppo, dentro di sé un autentico, incontenibile, inarrestabile, imponderabile supereroe! Semplice, no? Semplici!!!   Notte funesta su Cagliari quella tra domenica 21 e lunedì 22 febbraio 2021. Le urla roboanti dello scirocco si erano impossessate della Città del Maestrale. Il mare mordeva furibondo la riva, un cielo apocalittico incombeva plumbeo sulla Sella del Diavol