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Stiletto Sport - Il calcio visto dalle open toe di Red



Signore e signori, ladies and gentlemen… si ricomincia!
Tripudio e gaudio! Finalmente la piaga delle domeniche acalcistiche è finita e può ritornare lo stiletto! Con alcune novità… Visto che durante l’estate sembrava che nel calcio italiano dovesse cambiare tutto (ma poi, cambierà mai qualcosa?), cambiamo un po’ anche noi: ci sarà una domenica in Red e una domenica in Pink, e poi… leggeteci con attenzione e scoprirete il resto!

Parte Red, cioè, parto io… a volte mi prendono le crisi di identità! Parto col riassunto delle puntate precedenti e un briciolo di antefatto: come dichiarato a fine campionato non ho visto un minuto di mondiali, ma a sentir raccontare di certe imprese quattro risate me le sono fatte, e anche di gusto. L’estate sportiva è passata beatamente all’insegna del ciclismo, che ha dato grandissime soddisfazioni e continua ancora con una splendida Vuelta (uno di questi giorni vi scrivo uno “speciale Aru”, metter qui due parole mi sembra troppo riduttivo per le meraviglie che si son viste!), dell’atletica e di quel meraviglioso piacere per gli occhi che sono gli europei di nuoto. Quanto al calcio tutto il pensiero in Red si può riassumere in un’unica parola: liberi!!!  La sensazione di libertà è stata così piacevole che non mi sono messa neppure a preoccuparmi del mercato, di salutare Astori, Pinilla e fare il conto delle perdite, perché mi dava gioia la sola sensazione che con tutta probabilità avremmo iniziato il campionato con l’allenatore con cui avevamo fatto la preparazione (si “abbiamo”, non “hanno” fatto la preparazione: ho mangiato patate e zucchine anche io quest’estate, mica solo i calciatori!)
Ma libertà per cosa? La dipartita di Massimo Tagliategli la testa Cellino, ovvio! Non voglio infierire, e non aggiungerò nulla se non che non vedevo l’ora. Che non vuol dire che ora tutto è perfetto, ma  a su Casteddu meu servivano cambiamenti e stimoli e sono arrivati! Su Giulini non dico ancora nulla, su Zeman… è così burbero e antipatico che mi sta terribilmente simpatico! Mi piace l’idea di calcio e di squadra che ha, staremo a vedere, e poi zitti: la regola del silenzio non è cambiata e mai cambierà!
Quel che vi posso raccontare non è come andrà a finire il campionato, come tentano di fare sulla Gazzetta e alla Domenica Sportiva (Lampada Alogena r.i.p.) ma come è iniziata. Ovviamente partendo dal Cagliari, ché il mio essere sfacciatamente di parte è sempre lo stesso! Il primo impegno ufficiale di stagione è in coppa Italia contro il Catania, ed ho una solo certezza: il primo gol ufficiale del Cagliari di Zeman deve segnarlo Sau, alla faccia (scusa Diego, ti ho sempre difeso ma l’anno scorso eri fuori come un balcone) di Lopez. Ovviamente taccio, e mentre guardo l’orizzonte dal Bastione, si accendono le luci del sant’Elia. All’inizio mi sembrano degli strani specchi, Violet, lì con me, capisce subito di che si tratta e giustamente mi rimbrotta. Cagliari all’imbrunire con il sant’Elia acceso è meravigliosa, c’è una poesia che non vi so descrivere nell’aria, oltre tutto la birra è ghiacciata, che non guasta. A un certo punto noi sorelle colorate andiamo a prendere un gelato, l’ingresso in gelateria è un presagio: non c’è bisogno di dire nulla se non “mi dia un cono al torrone di Tonara”. Cinque minuti dopo segna Pattolino del nostro cuore Sau. Che altro serve per una serata perfetta?
Poi inizia il campionato, ci tocca il Sassuolo. Red, cioè io, finalmente può sentire la sua radiocronaca diletta dalla sua radiolina Sony, dal 1993 compagna di ansie, soddisfazioni, delusioni, promozioni, retrocessioni. La mia povera radio non ha conosciuto l’era Orrù, sarà la sua prima partita Cellino free… ma ci pensate che emozione? Si è rotto prima il presidente della mia radio! La partita non è facile, e penso che neppure le prossime lo saranno. Il primo tempo si gioca e ci si prova da entrambe le parti, al 42’ Zaza porta in vantaggio il Sassuolo. Il tempo di pensare “lampu!” e un lampo arriva: è Sau sulla palla. Goooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!! Sauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (cit.)
La partita finisce 1-1, giusto così direi. L’inizio va bene, c’è ancora un po’ di pesantezza, ma finalmente si parte con un bel carico di lavoro sulle gambe! Siamo solo a due punti dalla vetta, forza ragazzi!
E la vetta è costituita dalla Juventus di Pink, che ha aperto le danze battendo in casa il Chievo per 1-0. Io non l’ho vista, i giornalisti parlano di grandissima prova di forza. Boh! Anche in casa Juventus ci sono tanti cambiamenti, io per ora dico solo alla mia cara Pink: “coraggio ragazza, prima o poi Allegri arriva per tutti!” Per il resto settimana prossima la parte rosa dello stiletto vi racconterà qualcosa di più, non temete amici gobbetti!
In vetta c’è anche la Roma, che ha pestato un po’ la Fiorentina, il Milan, che ha pestato un bel po’ la Lazio, Cesena, Napoli e Udinese, che hanno lasciato a bocca asciutta rispettivamente Parma, Genoa ed Empoli. Con ventotto non c’è nessuno, tutti gli altri ne hanno uno (punto in classifica, ovviamente!).
E finalmente si arriva in Barbagia. Anche in quel di Tonara ci sono tantissimi cambiamenti: facciamo un grandissimo in bocca al lupo alla nuova presidentessa e al nuovo allenatore. Anche i rossoneri (quelli belli) partono con la coppa Italia, salvandoci dal rimanere orfani di partite a una sola settimana dall’inizio del campionato (la nazionale non l’ho vista e non ve la racconto!). I nostri affrontano fuori casa l’Aritzo e chi ti fa una doppietta? Indovinate un po’? Calaresu gol!!! Per la nostra gioia il nostro beniamino inizia la stagione in una forma strepitosa, e tutta la squadra mostra la tenacia che ce li ha fatti adottare in questi anni: dopo il primo gol che porta in vantaggio i nostri l’Aritzo riesce a pareggiare e raddoppiare, ma il finale di partita è segnato dalla rimonta, che regala ottime speranze in vista della gara di ritorno a su Nuratze: in bocca al lupo, ragazzi, e schhhhhh… non dico niente!


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