Hei ho hei ho, andiamo a lavorar!
L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Così inizia la
nostra Costituzione ed è molto bello.
Ma per andare a lavorare bisogna pur vestirsi! Nulla contro
il naturismo, per carità, ma, diciamo così, ci sono valide norme di sicurezza
per presentarsi sul posto di lavoro vestiti, e vestiti con un certo criterio.
È vero anche, mi direte voi, che c’è grossa crisi, e non
tutti hanno la fortuna di dover decidere cosa mettersi per andare a lavorare,
ma è il caso di vestirsi anche per andare a cercarlo, un lavoro! Dite che forse
può essere più proficuo il nudismo? Forse! Ma io ve l’ho detto tante volte che
la diplomazia non è il mio forte, quindi non prendete i miei consigli come il
passepartout che vi aprirà le porte di qualunque contratto voi sognate, ma
semplicemente come un’idea su come colorare un po’ le vostre giornate di grazia
e ironia.
Partiamo dai miei consigli su come andare vestite a lavoro,
nel prossimo numero parleremo invece di come andarlo cercare!
Ci sono dieci milioni di mestieri, ognuno con esigenze
diverse quindi, salvo scrivere un romanzo, dovrò fare una scelta. Siccome sono
strana la mia scelta sarà un po’ originale, ma nemmeno troppo: come si deve
vestire una graziosa signora che lavora in un cantiere? D'altronde, tra tutti
gli esperti o presunti tali del fashion, chi si è mai occupato di noi
archeologhe, geologhe, ingegneri, geometri, operaie e chi più ne ha più ne
metta, che la mattina anziché mettere un bel cappello a falda con fiocco alla
Rossella O' Hara dobbiamo indossare il caschetto? Ci penso io!
Ragazze (mi permetto un ragazze tra sorelle, ma ricordiamoci
che sul posto di lavoro “ragazza” non è mai un complimento. Impariamo a
bilanciare e gestire la confidenza, misurando con cura gentilezza e riconoscimento di
titoli e ruoli!), dicevo, ragazze, anche se la tentazione è forte non
abbruttiamoci! Si può essere belle sempre e in ogni occasione! Quindi la mattina alle 5, facendo la
pipì, ripetiamo come fosse un mantra: la bellezza è dentro di me, le scarpe
antinfortunistiche sono graziose e mi valorizzano, quelle sotto i miei occhi
non sono occhiaie, la vita è meravigliosa… Così quando arriverete davanti allo
specchio sarete un filino rincuorate e non vi farete troppa paura.
A questo punto, dopo aver curato la propria igiene, bisogna
vestirsi. La mia regola è che ogni outfit parte dalle scarpe, e le scarpe
antinfortunistiche sono quello che sono.
In realtà, alla disperata ricerca di
un paio nuovo numero 35 (le mie vecchie adorate scarpine iniziavano ad avere la
suola quasi liscia) ho scoperto meraviglie: esiste una linea specificamente
pensata per le donne, e addirittura un modello in rosso! Ma io le volevo con la
caviglia alta e ho dovuto prenderle da uomo miniaturizzate… E qui parte l’appello:
fate almeno un modello di scarponcino per la linea abbigliamento di sicurezza
donna!!! Ho scoperto anche che si dice in giro che noi pulzelle siamo vanitose,
ma nella realtà gli unici tanto vanitosi da pretendere per il cantiere un modello
“elegante” perfettamente confondibile con uno scarpino in pelle sono gli uomini.
Vabbé, forse gli unici che arrivano in cantiere con l’abito sono gli architetti di
una certa età, però che ingiustizia!
Tornando a noi… date le scarpe che ci tocca mettere non ci
sarà chissà quale scelta quanto al taglio dei pantaloni, obbligatoriamente
lunghi. Ci rimangono le opzioni jeans, tela con taglio da jeans e pantaloni stile
militare con i tasconi. Scegliamo il più capo più grazioso tra quelli
compatibili con la mansione che dobbiamo svolgere, ricordando sempre che i
pantaloni da mettere in cantiere devono essere comodi, non brutti!
Mi permetto
una postilla per coloro che, come me, fanno o faranno le archeologhe. Presumibilmente
dovrete assumere durante il lavoro posizioni quanto meno originali: tenetene conto quando
scegliete i vostri pantaloni! Se la vita fosse troppo alta un bottone potrebbe
uccidervi trafiggendo la vostra pancia, se la vita fosse troppo bassa potreste
diventare involontariamente oggetto di osservazione con i binocoli da parte del
vostro cantiere e anche di quelli limitrofi, nemmeno foste pulli di
fenicottero; se la stoffa utilizzata fosse troppo leggera si romperebbero,
lasciandovi all’improvviso sprovviste di un’adeguata protezione contro le
intemperie, se la stoffa fosse troppo rigida sareste legate e rigide nei movimenti!
Il mio consiglio è quello di pensare attentamente anche alla
biancheria intima che indosserete: abbassandovi all’improvviso, nonostante
l’attenta scelta degli strati superiori, non si sa mai che si intraveda
l’elastico degli slip, o che dopo un acquazzone la vostra maglietta diventi un
po’ trasparente… se c’è qualcosa nel vostro cassetto che vi farebbe arrossire qualora a vederlo fosse il vostro capo o i vostri colleghi… beh, non mettetelo!
Passiamo al capocollo: la mia esperienza dice che il dottore si ricosce dai bottoni! Quindi se volete mostrare il vostro
ruolo con poco sforzo potete usare una polo o una camicia. Se siete abbastanza
sicuri di voi stesse da volervi confondere beatamente tra gli operai, una t-shirt
andrà benissimo! Vi prego, non puntate sul decòlleté, fa cafona!
Quanto ai colori… dipende dalla tipologia del vostro
cantiere: se, come me, avete a che fare con la terra… non mettete mai, mai e poi
mai, che vuol dire mai, bianco e nero! Per il resto sono indicatissimi i colori
della terra, per stare abbinate, altrimenti, per osare e strappare un sorriso,
consiglio colori accesi in fantasia.
Dopo che ci siamo vestite ci si pettina… è facile, ma a volte non ci si pensa: la
coda e il caschetto non vanno d’accordo! Io sto comodissima con le trecce:
ordinate, comode e originali, praticamente perfette!
Infine ci si trucca… non si discute, è d'obbligo, correttore e fondotinta
(con protezione solare) sono imprescindibili e non si negano a nessuno, né a
noi stesse né a chi non merita di subire per otto ore la vista delle nostre
occhiaie!
L’altro elemento di make up per me inevitabile è lo smalto
per unghie, rosso. Non so se riuscirò a convincervi, ma io posso avere
l’abbigliamento da muratore, la vita da muratore, lo stipendio da muratore,
l’abbronzatura da muratore… ma le mani no! Le mani le voglio da Red!
Infine, amiche, anche noi donne da cantiere abbiamo a volte
degli impegni “civili”. Ecco, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto ad essere
sobrie, morigerate e a norma antinfortunio (ricordate sempre che in cantiere un
uomo con abbigliamento non a norma è easy, una donna con abbigliamento non a
norma è “ma questa crede di essere in via Roma? Ma non se la riprendono all’Università?
Ci tocca anche la principessa sul pisello… ta dannu!), dicevo, dopo tutta
questa fatica io proporrei: tacchi, tacchi, tacchi! Gonna gonna, gonna!
Abitini, abitini, abitini! Rossetto, rossetto, rossetto! E prendiamocela una
rivincita con il mondo: siamo bellissime, oltre che bravissime!
Il consiglio per lui: quella maglietta gadget, quella gialla
fluo della ferramenta di vostro cugino… ok, è comoda e gli fate un po’ di pubblicità…
ma quanto è orrenda??? Mettetela per andare al mare, ché tanto la dovete
togliere! O dite a vostro cugino che si potrebbero fare delle penne, o una
bella matita da muratore, come gadget!
Commenti
Posta un commento