Da quant’è che è finito il campionato, e quand’è che ricomincerà? Mesi? Anni? Ere geologiche? Anche no, diciamolo: quest’anno ci ha pure un po’ preso all’anima con il colpo di coda della Confederation. Ma si sa, senza calcio come si fa in Italia? E poi il calcio, quello vero, quello che conta, si gioca in estate. No, non parlo del calcio mercato e dei milioni che volano tra una birra ghiacciata e uno spritz, che decideranno e condizioneranno campionati e coppe per un anno. Parlo del calcio giocato, ma giocato davvero. Perché d’estate le strade e le spiagge tornano ad essere il regno del calcio che si gioca, nel mondo dei giochi antichi, semplici e intramontabili. Senza nemmeno l’ossessione, per quanto piccola possa essere, della partitella dei pulcini, il calcio d’estate è quello in cui padri e figli si trovano insieme a non aver paura del sole, mentre mamme e figlie colonizzano i pochi centimetri d’ombra che ci sono sotto l’ombrellone. Ed è bello il calcio d’estate, così bello ...