Le domeniche dei battesimi
Abbiate pazienza se arrivo di
sabato, ma questo calendario mi fa impazzire! Prima lascia due settimane vuote,
poi ti piazza due giornate (tre con oggi) quando meno te lo aspetti. E così, non
essendo io Wonder Woman, arrivo anche questa settimana in zona Cesarini.
Abbiate pazienza.
Una settimana fa scrivevo di
Cagliari – Sampdoria, quella bellissima partita, mentre su Casteddu scendeva in
campo a Empoli. Io non ero di corsa, ero di volo. Dovevo completare il mio
resoconto dallo stadio, e meno male che l’ho fatto (oggi a raccontare tre
giornate in un solo post non ce l’avrei mai fatta), dovevo lavarmi, vestirmi,
preparare la borsa e correre veloce verso i miei impegni del sabato pomeriggio.
Alle 16.00 addio a radio e cellulare, come avrei mai potuto fare? Per fortuna i
nostri bei fanciulli in rossoblù hanno pensato alla loro fedelissima (non
guardia, tifosa) Red. Vi racconterò ora come.
Dopo aver abbondantemente
ascoltato “Quando Gigi Riva tornerà” in metropolitana con Violet e aver pranzato
in allegria, vi dicevo, mi sono messa al computer per completare la mia mission
impossibile. Alle 15, mentre scrivevo le ultime parole su Cagliari-Sampdoria,
ho acceso la mia ormai nota radiolina Sony. Intorno al 15’ del primo tempo la
connessione internet inizia a fare i capricci rallentando terribilmente i miei
progetti, in combutta con Vittorio Sanna che mi fa prendere un colpo ogni dieci
secondi attentando alla vita del mio attempato pc. Intorno al 25’ del primo
tempo ce l’ho fatta: spengo il computer, cerco i vestiti, preparo la borsa.
Siamo al 30’. Entro in bagno per fare pipì, lavarmi i denti, pettinarmi e
iniziare la base per il trucco. Esco dal bagno e Vittorio Sanna sta urlando:
“Avelaaaaaaaaaaaar!!!!! Goooooooooooooooooooooooolllllllllllllllll!!!!
Goooooolllllllllllllllllllllllll!!!!!!! 2-0!!!!!”.
Aspetta, due a zero? In cinque
minuti? Ebbene si! Ma non faccio in tempo a capire chi abbia segnato il primo, che urla “rigore! Rigore!”. Mio padre si affaccia in camera per avere
aggiornamenti, era fermo sul primo e discute dell’effettiva presenza del
secondo, io mi sto allacciando le scarpe saltellando su un piede verso il
bagno, è tardissimo, metto il rossetto mentre urlo con Vittorio Sanna "gooooooooooooooooooolllllllllllllllllllllllllllllllll!!!!!!!!
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Prendo la borsa, volo verso la fermata della metro, è in ritardo anche lei, non
l’ho persa, evviva! Prendo il cellulare per avere aggiornamenti e capire chi
sia il sant’uomo che ha sbloccato il risultato e leggo 4-0. Uh, non mi sembra
vero! Mando subito un sms a Violet per informarla dell’accaduto, risponde: “ma
davvero?”. Le rispondo con i nomi dei marcatori, finalmente ho capito che il sant’uomo
è, neanche a dirlo, Pattolino mio Sau, e, a posteriori dico: fuorigioco o no,
che tocco!!! Poi doppietta di Avelar e opera d’arte di Ekdal, che vogliamo di
più? La risposta è nelle parole del mister Zeman “non mi è piaciuto il secondo
tempo”. Bravo mister! Ma tanto io alle quattro ho dovuto spegnere tutto!
Quella stessa sera il Sassuolo ha
pestato il Parma e la Roma ha fatto gioire tanto gli Juventini pareggiando a
Genova con la Samp. Il pomeriggio di domenica, mentre un arbitro piuttosto
cornuto dirigeva a Dorgali un Tonara meno incisivo del solito, decretando un
troppo severo 3-0 per i padroni di casa, giocava anche la serie A, e io me ne
infischiavo abbastanza.
Vittorie per Genoa, Udinese,
Juventus (mi perdonino i nostri amici juventini, non ho proprio visto nulla
domenica scorsa per poter raccontare la partita, ma Pink sicuramente
rimedierà!), Inter, Lazio e Napoli, che col solo fatto di averne segnati sei,
mi irrita il sistema nervoso. Unico pareggio di giornata viene la sera da Milan
e Fiorentina.
Non faccio in tempo a riprendermi
dalla sbronza del 4-0 che arriva mercoledì, e che fatica!
Piero Marras la mattina, ormai è
obbligo, stadio niente per principio, che quelli di Milano non sono i rossoneri
giusti per spendere tutti quei soldi di biglietto. Il sant’Elia è pronto per il
battesimo della nuova curva Sud, sedicimila spettatori ci saranno tutti. Noi
(Io, Violet e Quadernino Rosso: squadra che vince non si cambia) saremo vicini
al Sant’Elia, alla fiera campionaria di Cagliari per sentire il coro di Tonara.
Loro si, sono i rossoneri giusti, i diavoletti di Barbagia. “Cantiamo alla
fiera” dice mister Sulis (noi non dimentichiamo, lo vogliamo in nazionale!) a
Quadernina. Giunte a destinazione con qualche minuto di ritardo ci avviamo
verso il concerto. “Ma dove?” “boh, mi ha detto alla fiera!”. Ci accorgiamo di
essere imbucate ad un convegno, ma la missione va compiuta: dobbiamo propiziare
le imprese di Sau! C’è gente strana che parla in inglese, gente straniera
vestita a festa che “non vuole vista” e poi arrivano loro: con Nanneddu Meu è
un’ovazione, con "non potho reposare" commozione, con “the lion sleeps tonight”
tripudio! Solo tre canzoni, è l’unico difetto dell’esibizione… ma… guarda che
ore sono! Il tempo di complimentarci con i coristi e via di corsa verso Cagliari
– Milan! Una signora che arriva in ritardo ci chiede se è tutto finito.
Risposta: "no, ma la partita sta iniziando!"
Si sente il boato del sant’Elia,
il tempo di salire in macchina e accendere la radio per urlare con la curva “e
con il numero 5, il capitano, Daniele CONTI!!! Con il numero 25, Marco SAU!!!
E via. Dove andiamo a mangiare e
seguire la partita? Propongo il “caddozzone” dell’Ossigeno (per i non casteddai
chiosco di panini antistante i campi da calcetto più frequentati di Cagliari),
ma è tutto pieno e di parcheggio neanche l’ombra. Il Cagliari tiene il gioco da
paura mentre parcheggiamo in via Sonnino. Un po’ di fame c’è, Violet è il
nostro filo diretto con la partita: pendiamo dalle sue labbra e dalle sue
espressioni. Proviamo a prendere una piadina? Dentro ci son solo ragazze e
nemmeno l’ombra di uno schermo o una radiocronaca. Proseguiamo pensando di
provare a fermarci al caffè Europa, poco distante. Siamo a metà via Grazia
Deledda quando Violet, con somma grazia, sussurra “gol! Ibarbo!” Io e
Quadernina, con un filo di grazia in meno, esultiamo come avessimo vinto un
mondiale. Giunte al caffè Europa ci accorgiamo che son liberi solo i posti
sotto il maxischermo, inutili ai nostri fini. Entriamo per controllare meglio: tanti uomini e nemmeno un cavaliere che ci inviti al suo tavolo. Ibarbo sbaglia
un tiro e si lagnano. Sentenzio: “qui è come i distinti, ajò in curva!”. Con
una galoppata siamo all’ossigeno, Violet mi segnala quando il pallone è in
piedi milanisti, io fino a contrordine cugurro: “muori, muori, muori, impiccati”.
Funziona. Ciò che più mi irrita è la presenza di Torres. Con quel nome, al sant’Elia.
Era dai tempi degli Orrù, e della C1 con Claudio Ranieri che qualcosa con quel
nome non metteva piede al sant’Elia! Arriviamo all’Ossigeno, Quadernina
dichiara: qui è davvero la curva! Io replico: sei al battesimo dal caddozzo?
Allora benvenuta a Casteddu! Prendiamo tre panini alla salsiccia, in fila alla
cassa mi metto a discutere su chi paga il conto smetto di dire “muori, muori,
muori” e Bonaventura segna il pari per quelli là. Porca miseriaccia ladra. Dico
solo “qui finisce l’avventura del signor Bonaventura”. Saprò più tardi che il
ragazzo trascorre la notte in ospedale, povera stella!
Fine primo tempo. Ma voi lo
sopportate il commento di Sky? Ma neanche un po’!!! Andiamo in macchina!
Ribadisco: stadio o Radiolina, tutto il resto è ripiego!
Il secondo tempo è un po’ più
duro, noi dominiamo, c’è poco da dire, ma il Milan ha personalità che quando
hanno il pallone nei piedi fanno temere. E poi l’arbitro si incornutisce ogni
minuto che passa di più… La pipì ci porta a casa di Quadernina, che offre
torrone di Tonara per evocare le imprese di Sau. Il nostro capitan Conti è
strepitoso, imperversa, prende un palo, corre come un pulcino. Passano i
minuti, il pallone non entra in porta e noi stiamo per entrare nel televisore
sintonizzato sulla radio. Esce Torres, era ora. Patatine fritte, dopo il
torrone non c’è male! Passano i minuti “muori, muori, muori” “dai, dai, dai”…
nulla, tre fischi sul pari. Va bene così: anche oggi c’è da dire: che partita,
ragazzi! Pattolino Mio non ha segnato nonostante i nostri riti scaramantici
tonaresi, ma che palla ha servito a Ibarbo? Non abbiamo un calciatore, abbiamo
un artista!!! E poi tutta una squadra che quando segue il mister è un incanto, e un
capitano con un cuore grande così! I diavolacci milanisti in confronto a noi sono apparsi solo uno spreco di soldi ed energie, punto guadagnato per loro, grande
orgoglio e soddisfazione per noi.
In tutto ciò il fatto che si
giocassero altre partite me l’ero dimenticato. Un amico gobbetto mi scrive un
messaggio: “lo sapevo che oggi perdevamo!” Io rispondo: “chi???? Noi non
abbiamo perso!” Lui: “la Juve… noi si!” “Ma davvero???” “Un gol di culo del
Genoa al 46’”. Scusate, ma questo è il primo stiletto in tre anni con saldo
punti in favore del Cagliari!!!
Ora, la nuova giornata è partita
con la Roma che, dopo la vittoria sul Cesena, affronta il Napoli (reduce da un
pareggio a Bergamo) in testa alla classifica, coinquilina della Juventus, ma
tutto è pronto a veloci evoluzioni.
L’Empoli, ancora stordito dal
Cagliari continua a stordirsi col Sassuolo, la Fiorentina torna a convincere
contro l’Udinese, Inter, Torino e Palermo strappano i tre punti contro Samp,
Parma e Chievo, la Lazio si prepara ad ospitarci lunedì sera con un pareggio a
Verona.
E adesso… Schhhhhh!!! Che già si
ricomincia!
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