La domenica in Reds
Rossi c’è, Rossi c’è, Rossi c’è!!!!!
Non gioca a calcio? E a me che mi importa? Ma l’avete visto?
Un’opera d’arte. Valentino Rossi, l’unico anziano di Italia. Tutti giovani
tranne lui: pensate che a trentasei anni torna a vincere! Trentasei, mica
cinquanta come i giovani politici, quarantacinque come i giovani architetti,
quarantotto come i giovani registi, no: trentasei!!! Lui a trentasei anni
cammina ancora senza il bastone, sale sulla moto senza aiuto e la guida da
togliere il fiato. Lo toglie a tutti tranne che a lui, nonostante l’età! Vince
e diverte, stupisce e non si sa perché, visto che con questa le sue vittorie
son solo 109. Però è vero che stupisce, perché ogni gara è unica, se la corre
lui. Si, sono di parte, terribilmente di parte da diciannove anni. Me lo sento
affine, il ragazzo. Per il suo nome, il suo cognome in Reds e per la sua
ostinata follia. Tutti in piedi sul divano, perché i/le Valentin* Ross* non l*
fermerà mai nessuno! Olè!
Ma Valentino non è l’unico rosso che vince: domenica, in
realtà, tutto lo sport si è concentrato per farmi onore: la Ferrari, rossa per
eccellenza, anche se non mi sta molto simpatica, Valentino e il calcio. Sì, sì,
il calcio! Non ha neppure perso il Cagliari! Si, ok, non ha giocato, ma secondo
voi perché la Fifa ha scelto questa data e non un’altra per le qualificazioni
agli europei? Ovviamente voleva evitare di rovinare la domenica in Red! Sulla
nazionale no, non dico niente. Concedetemi di stendere un agghiacciato velo
pietoso.
Tranquilli, la domenica non è stata affatto acalcistica:
Atletico Uri – Tonara vi sembra niente? Se la risposta è sì mi arrabbio molto e
sarà peggio per voi. Pur tuttavia cercherò di spiegarvi che fermare la
capolista, avanti di otto punti rispetto ai diavoletti di Barbagia, non era
affatto una cosa di poco conto, sia per la classifica futura che per il morale
e la sicurezza da sfoggiare d’ora in poi in campo. Fermarla dopo che nelle
ultime giornate aveva inanellato una serie considerevole di goleade non era
affatto facile. Fermarla dopo essere passati in svantaggio dopo solo dieci
minuti di gioco non era per nulla scontato. Ma noi abbiamo il Cala! La squadra
lo sa che ai rossoneri di Barbagia non li può domare nessuno, e con questa
convinzione gioca tutta la partita prendendo pali, cartellini gialli,
sportellate e mettendo cuore, fiato e ancora cuore, finché al 92’ il piedino d’oro
di Calaresu ci regala un pari che vale oro. Avanti così, rossoneri belli!
Al nominare i rossoneri mi viene in mente che forse da
qualche parte esiste anche un campionato di serie A, ahimè, e che non vi ho
detto nulla da due settimane. Siccome non sono mica una gobbetta, che quando
perde si eclissa, mi produrrò in un breve riassunto delle puntate precedenti,
così arriviamo a sabato preparati e istruiti.
È tornato Zeman, vi avevo già detto, e forse anche, a
momenti, il gioco. Due settimane fa, a Empoli, è tornato il primo tempo, però
se n’è andato il secondo, porca miseria! E così 1-1, un punto che per come
siamo messi è poco, ma con i tempi che corrono non si butta via niente: non si
sa mai che avvengano miracoli e alla fine manchi proprio il punto frastimmato!
Quindi piga e ghetta in busciacca!
Poi Milano. Povera Milano, grigia e in crisi più di noi, ché
tra Inter e Milan non si sa chi è messa peggio. Beh, grazie a noi (e
all’omuncolo con le corna) Inzaghi si è tenuto la panchina una giornata in più,
ma vista la partita non è molto. C’è da dire che la Rassegna Stronza c’era,
nella persona più acalcistica che io conosca, la nostra adorabile White. Ora,
White è sempre adorabile, ma io trovo entusiasmante l’effetto che ha avuto il
suo arrivo al San Siro. La Rassegna Stronza arriva e i milanisti escono dallo
stadio, grandioso! Curve vuote, niente cori… le ragazze colorate vi hanno fatto
paura, vero? Quel che purtroppo non ha fatto paura ai rossoneri è l’armata
rossoblu! Anzi, un po’ impauriti erano, ma l’uomo con le corna li ha
incoraggiati a non arrendersi. E così vanno in vantaggio, noi li riacciuffiamo,
poi sbagliamo tante preziose e ghiotte occasioni. La storia si ripete, il gol
sbagliato è un gol subito, e il Milan
torna avanti. Poi il rigore. Io non discuto mai i rigori e con Boskov ripeto
come un mantra, per trovare la pace: rigore è quello che arbitro fischia. Ma di
più, aggiungerei, linea è quella che arbitro vede. E infine, sicura di dire il
vero: corna sono quelle su testa di arbitro che vede e fischia. Punto. Tre a
uno. Il fatto è che siamo palesemente in crisi, incrisati persi, come dicevamo
al liceo! Il fatto che ha del miracoloso, purtroppo per gli altri, è che
riusciamo a perdere con gente “incrisata” peggio di noi, che gioca peggio di
noi. Perché, fatemelo dire, ‘sto Milan è messo peggio di noi! Quindi direi a
White: hai visto giusto a non trovare nulla di rilevante in quanto accaduto al
San Siro, e a portare via con te incantevoli dettagli, frammenti di città,
cappellini rossi… era tutto molto più bello della partita!
Il resto del campionato in brevissime pillole: i gobbi sono
gasatissimi. Super primi in campionato hanno avuto, come si dice a Oxford,
anche una bella botta di culo nei sorteggi per la Champions: che non abbiano a
pentirsene!
Delle milanesi si è già detto, Mancini però ha trovato la
soluzione ideale per l’Inter: vincere dieci partite di fila e andare in Europa.
Beh, la strategia è ineccepibile, staremo a vedere.
La Roma continua a darsi randellate sui piedi, ma per un
pelo De Rossi l’ha salvata dal sorpasso della Lazio. Chissà per quanto dura! Io
per ovvie ragioni taccio con tutte le mie forze.
Il Parma è fallito ed è nel campionato solo per non
lasciarci ultimi: grazie!
Il resto della zona retrocessione è in fermento e penso sarà
dura un po’ per tutti.
Il Toro non perde smalto, la Samp lo ritrova contro l’Inter,
la Fiorentina ingrigisce lentamente, il Napoli non mi piace.
Penso davvero che così possa essere tutto, alla prossima! E
forza Casteddu! E forza Tonara!
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