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Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica delle cugurre in un minuto


 Ci eravamo lasciati tutti ammufiti dopo la partita con la Roma e ci ritroviamo, più ammuffiti ancora dopo la partita a Torino. Per non parlare di adesso, dopo l’Inter! Lampus e tronos, bufere di vento, e tanta, troppa, pioggia. Ci siamo ammuffiti, è evidente, e questi sono i risultati. Una dramma, una catastrofe psicocosmica. No, non la zona retrocessione, il risveglio delle cugurre!
Ma andiamo per gradi.
Torino – Cagliari, dicevamo. Io la temevo un po’. Il Torino è una squadra difficile e tenace, e da quando non è più dei nostri, con Ventura di solito ne diamo o ne prendiamo, ma non c’è mai da rilassarsi. Tutto avviene in un minuto: il vantaggio rossoblù e il pareggio granata, l’esultanza e il porca miseria, un minuto e un punto. Anche il resto della settimana vola tutto in un minuto, a dire il vero, altrimenti oggi non starei scrivendo due giornate in una.
Poi arriva l’Inter. Fanno tanto i fighi adesso per un 2-1 ma all’andata gliene avevamo fatti quattro, io non lo dimenticherei. C’era Zeman allora, e tanta speranza. E dopo quella vittoria le cugurre giacevano tramortite. Oggi no, tutte vive, vegete e vitali. Ormai è tradizione: il Cagliari gioca solo un tempo, due sono troppi. Con Zola come con Zeman, per dovere di cronaca. Però il fatto strano di questa settimana è che il tempo in bianco se ne va su uno zero a zero, nel tempo buono ne prendiamo due, facendone invece uno solo, per mano, anzi piede, di Longo, al suo primo goal in serie A, bravo bimbo. E sbagliamo un’infinità di occasioni, mangiamo reti come se avessimo finito ora una lunga dieta e fossimo in una fabbrica di cioccolati, e nonostante il gioco, l’impegno e la tenacia, non portiamo a casa nulla di niente. Solo un’orda di cugurre redivive, vitali come non le si vedevano da anni. Serie B, Serie B, Serie B, non sanno dire altro che Serie B. E che sarà mai! C’è anche chi se la passa peggio di noi, non siamo mica il Parma!
A me sta bene, se salvezza dev’essere che almeno venga l’ultimo giorno, così si festeggia. Se invece sarà B, ci libereremo di tutte le cugurre per almeno un campionato, e le daremo in dotazione alla Signora, che tanto raccatta pseudo tifosi delusi da ogni contrada.
Quindi, ricapitolando, proviamo a stilare un piano d’azione per portare a casa questo campionato:
Poniamo come assunto iniziale che il calcio è un gioco e che ci dovremmo divertire, per fare questo occorre:
1 – che i giocatori giochino, come fossero bambini, con quella voglia di vincere che ti fa venir voglia di sgonfiare il pallone a ogni avversario che segna.
2 – che i tifosi tifino, mettano le loro energie in qualcosa di più positivo di portare sfiga.
3 – che i presidenti si salvino, ché “morto un Cellino se ne fa un altro” ormai è una verità inconfutabile.
Questa è la mia idea e secondo me può funzionare.
Fuori da Cagliari la situazione non è molto più rosea, ecco un breve riassunto dei fatti. Ci sono i tifosi del Feyenoord che sono andati a Roma a bere e birra e fare pipì, i tifosi della Roma che non vedono l’ora di andare a Rotterdam per dimostrare che loro hanno le vesciche più capienti, i tifosi della Juventus che non hanno altro da fare che mettere striscioni contro Napoli e Catania, anziché gioire del fatto che neanche ieri contro il Borussia hanno fatto una figuraccia in Europa, come da copione negli anni di Conte. Poi c’è il Parma che è fallito e non si sa se finirà il campionato, la Roma che fa così tanti regali ai nostri più diretti nemico da far rinvenire il Napoli, la Juventus sempre più prima, sempre più gobba e sempre più dimentica del suo antico odio per Allegri. Insomma, meno male che tutto questo è successo in un minuto perché se si fosse trattato di una cosa lunga sarebbe stato insopportabile.

E poi c’è il nostro angolino di felicità, il nostro cuoricino di Barbagia, la nostra più grande scoperta e la nostra più intelligente trovata. Il Tonara nostro che vince a su Nuratze contro la Dorgalese, con uno splendido goal di Pili e una prestazione eccezionale di uno “scatenato Calaresu”, per citare l’Unione Sarda. Sempre meglio ragazzi, sempre più in corsa in un campionato che, secondo me, promette grandi magie!

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