Il canto contro la paura Di lei ricordo con estrema chiarezza il viso. Perfetto l’ovale, grandi occhi scurissimi, tratti regolari e assoluti, da canone classico. I capelli lunghi, lisci e corvini, con la scriminatura centrale. Bellissimi. Estremamente comunicative le espressioni, di una profondità ricca di pathos. Un volto che non si scorda. Nella mia mente è l’indimenticata Marta del Gesù di Nazareth di Zeffirelli. E la voce, così potente, profonda e vibrante. Un canto incantatore, ancestrale, che promana da una figura il più delle volte immobile, ieratica, severa come una statua. Sapevo poco della sua vita. I personaggi noti spesso arrivano al pubblico sminuiti nella loro complessità, è un aspetto che emerge e castra gli altri. Maria ha fatto tante cose, diversissime. Ha cantato sempre, da piccolissima. I canti della sua terra. Dei suoi padri, di una vita comunitaria perduta. Era un modo per ammaestrare la paura, il suo canto, uno scudo contro le Ombre che temeva di inco...