La domenica del cuoricino spezzato che esulta Ci vuole cuore per giocare a calcio, ci vuole cuore per amarlo, seguirlo, tifarlo. Ci vuol cuore perché il sangue arrivi presto a tutti i muscoli per farli scattare veloci, ci vuole cuore per ossigenare il cervello e lasciargli decidere in una frazione di secondo se è meglio un colpo di tacco, di piatto o di collo del piede, ci vuole cuore per non prendersi un infarto sugli spalti, o attaccati alla tv, alla radio o al cellulare per carpire qualche preziosa notizia della propria squadra. Serve cuore perché il cervello serve fino a un certo punto per dare tutta questa importanza a una cosa che in reltà non importa per nulla, che è solo un gioco. Ci vuol cuore, e ad avercelo un cuore a volte si spezza, e una parte festeggia e una rimane delusa delusa delusa… ma va bene così, ed è pure divertente, se si sa vincere e perdere, così. Quando io ero bambina (anche se nell’81, quando sono nata, il Cagliari era in serie A, al sesto posto in c...