Sole: A Cagliari
(lat. 39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il sole sorge
alle 5:56 e tramonta alle 20:48.
Luna: Luna gibbosa
calante. Lunedì 11 giugno entrerà nel suo ultimo quarto.
Onomastici: Tanti
auguri a tutte coloro e tutti coloro che portano il nome di: Itamaro,
Maurino, Landerico (10 giugno); Barnaba, Maria
Rosa (11 giugno); Leone (12 giugno); Antonia ed Antonio,
Eulogio, Aventino (13 giugno); Anastasio,
Cipriano, Eliseo, Metodio, Valerio e
Rufino (14 giugno); Germana, Lotario, Modesto
e Crescenza, Vito (15 giugno); Aureliano,
Giuditta, Quirico (16 giugno).
Il Santo: Il 12 di
giugno la Chiesa ricorda sant’Onofrio, anacoreta, figlio del
re di Persia. Morto nell’anno 500. In alcune località si ricorda
il 10 di giugno.
Il nome: Il nome
della settimana è Antonia, nome che, come spesso capita, non
mi piaceva molto finché non l’ho visto portato nel modo giusto. E
da quel momento mi pare abbia un non so che di nobile, antico e
semplice insieme. Quindi diventa bello e proponibile. Questo nome
deriva dalla gens latina Antonius, di probabile origine
etrusca, ed è un nome gentilizio. Al femminile, che oggi
consideriamo, significa “inestimabile”. Il suo numero
fortunato è il 6; il suo colore è il giallo;
la pietra è il rubino; il metallo legato a
questo nome è il ferro. In Italia si chiamano Antonia
circa duecentottantaquattromila donne, cioè poco meno dello
0,5% della popolazione. È al sessantasettesimo posto nella
classifica dei nomi più comuni. È frequente soprattutto in Puglia
(24,6%), ma si difende bene anche in tutto il resto d’Italia,
tranne Trentino (0,8%) e Molise (0,6%).
Compleanni storici:
Tantissimi auguri a Margherita Hack, nata a Firenze il 12
giugno 1922.
Questa settimana
accadde: Il 12 giugno 1965 i Rolling Stones lanciarono la
loro Satisfaction.
Feste e ricorrenze:
Il 14 di giugno si celebra la Giornata mondiale del donatore di
sangue. Grazie a tutte e tutti coloro che compiono questo
grandissimo gesto umano e civile.
Curiosità: Biondo
ondeggia di giugno il grano, pronto sta il contadino con la falce in
mano.
Il Lama racconta:
Una cornacchia, mezza morta di sete, trovò una brocca che una volta
era stata piena d’acqua. Ma quando infilò il becco nella brocca si
accorse che vi era rimasto soltanto un po’ d’acqua sul fondo.
Provò e riprovò, ma inutilmente e, alla fine, fu presa da
disperazione. Le venne un’idea e, preso un sasso, lo gettò nella
brocca. Poi prese un altro sasso e lo gettò nella brocca. Ne prese
un altro e gettò anche questo nella brocca. Ne prese un altro e
gettò anche questo nella brocca.
Ne prese un altro e gettò
anche questo nella brocca. Ne prese un altro e gettò anche questo
nella brocca. Pian piano vide l’acqua salire verso di sé e, dopo
aver gettati altri sassi, riuscì a bere e a salvare la sua vita. A
poco a poco si arriva a tutto. (Favola di Esopo)
Così parlò zio
Gecob: Il lavoro dello scienziato diventa veramente interessante
quando si incontra qualcosa di inaspettato.
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