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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Stiletto Sport - Il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica petalosa M’ama, non m’ama, m’ama non m’ama, m’ama non m’ama… cos’è un campionato se non una bella margheritina in mano a degli aitanti fanciulli che, sfogliando la corolla, propiziano il futuro? Una margherita assai petalosa, il campionato di serie B, quarantadue petali non sono mica uno scherzo! Sembra un giochino da nulla, ma quanto è difficile a volte far dire al delicato fiorellino petaloso: m’ama! Ci sono giorni che proprio non ne vuole sapere, dice no, no e ancora no, ma con la costanza e con l’audacia si può fare tutto! Il Cagliari sabato pomeriggio affronta in casa il Pescara. Il primo tempo al sant’Elia è uno psicodramma: Lapadula porta gli ospiti in vantaggio mentre il Cagliari è ancora nel sottopassaggio, o forse negli spogliatoi, o con la faccia ancora incollata al cuscino, chissà! Siamo sotto e il Pescara si esalta, ma per  nostra fortuna si esalta anche Storari, così, nonostante il dilagare in campo degli ospiti, andiamo a riposo con un solo gol di r

PETALOSI PUNTASPILLI D'AEREI VESSILLI! by I Nostri Lettori

Io v'ammiro nella luce del radioso tramonto,  Petalosi puntaspilli d'aerei vessilli. Giunga brezza a spogliarvi d'aerea sostanza Porti semi e gran luce Per germogliar speranza. Arth

IL FIORE PIU' PETALOSO CHE ESISTA! by I nostri Lettori

Il Giappone ci regala questa storia. Una mamma e la sua bimba vivevano felici in una minuscola casetta nel bosco. E intorno fiori. Tantissimi.  Ma giunse la brutta stagione e tutti i fiori appassirono. Uno solo si salvo' perché la bimba lo custodì in casa. Un triste giorno la mamma si ammalò gravemente. La bimba colse il fiore e lo offrì per la guarigione della mamma. Mentre era in preghiera udì una voce che diceva che la sua mamma avrebbe vissuto tanti giorni quanti erano i petali del fiore e non di più. Allora la bimba, dopo averne contato il numero esiguo, per amore della sua mamma suddivise ogni petalo in striscioline sottilissime. Il più sottili che le riuscì.  La mamma visse ancora per molti anni.  E così nacque il crisantemo, il fiore dai mille petali. Il fiore più petaloso che esista! Laura

ROSE PETALOSE! by I nostri Lettori

Aulentissime rose Sì odorose   Colorate e amorose Siete infin petalose Ricche e generose Non futili cose Ma beltá rigogliose Caducità misteriose Rifiorenti e gioiose! Sian lodate le rose Petalose, oh petalose D'amore e amicizia spose Suadenti e mai vanitose. Arth

FIOR PETALOSO! by I nostri Lettori

Fior petaloso sei splendor come cielo in terra,  fiorisci piccino piccino in un prato pieno di fratelli petalosi, ti chiamano non ti scordar di me,  ma per me tu sei "gli occhi di Maria" Sei azzurro come gli occhi suoi  mentre ai suoi piedi fiorisce un giglio puro e petaloso come te ♡

PETALOSO! by Violet

Grazie alla maestra del piccolo Matteo e all'Accademia della Crusca perché con il loro carteggio hanno fatto una lezione sul "metodo" con cui si tiene viva e si arricchisce la nostra Lingua E grazie a Matteo, per la fantasia... perché dare un nome alle cose e arricchirle di qualità è una delle più belle attività che la mente di un essere umano possa compiere La Rassegna Stronza, nel suo piccolo, ha deciso di utilizzare l'aggettivo "petaloso", sperando di vederlo presto tra le nuove parole della Lingua Italiana Saremo lieti di pubblicare i testi dei nostri lettori contenenti tale parola, se vorrete inviarceli Per oggi, inizia Violet a raccontare una piccola storia Era un fiore assai vanitoso , tanto che tutti lo chiamavano Narciso . Narciso sì, come il mito dello specchio e della bellezza. Quello che si perde in un pomeriggio luminoso a rimirarsi con sguardo amoroso e trasforma un gioco gioioso nell'eternità di un avvenire noiso

Stiletto Sport. Speciale 150!!!

10 BUONI MOTIVI  PER AMARE IL CALCIO Giggi Riva Perché mamma non vuole che teniamo spenta la radiolina quando c'è la partita del Cagliari “Perché la palla è di cuoio, il cuoio è fatto con la mucca, la mucca bruca l'erba e quindi la palla vuole l'erba”, come disse Nené Perché Ranieri e Boskov sono una validissima introduzione alla filosofia... Attru che Abbagnano! Perché siamo ragazze beneducate e ci vuole una scusa per dire le parolacce ed esultare scompostamente... nonché dare del cornuto all'arbitro Per le rovesciate Perché è impagabile vedere uno come il portiere Ricardo, in Inghileterra-Portogallo degli europei del 2004, sfilarsi i guantoni e affrontare a mani nude l'avversario Perché stiamo aspettando di vedere dal vivo un cascione Perché quando gioca l'Italia, nei caldi pomeriggi dei mondiali estivi, Casteddu è deserta e puoi fare tutto quello che vuoi! Perché nel 69-70 non c'eravamo e uno scudetto lo vo

Stiletto Sport - il calcio visto dai tacchi a spillo

La domenica di Carnevale (ogni scherzo vale?)   Eccoci qui, dopo la pausa di Capodanno a raccontarvi una unica, multipla, domenica di Carnevale. Sì tutto il carnevale, da Sant’Antoni ‘e su fogu a martedì grasso: noi il tempo li scandiamo così! Per ricordare tutto per benino, si era chiuso il girone di andata all’insegna del rossoblù, con il Cagliari bello e bravo in cima alla classifica. Il girone di ritorno inizia con un anticipo il 16 gennaio all’imbrunire, all’accensione dei fuochi, mentre il grosso della giornata è il 17, mentre danzano i Mamuthones e a su Nuratze è aperto il campionato di pupazzi di neve. Il big match, lo scontro diretto in cima alla classifica, è il 18, la giornata dei postumi. Ecco, direi che i postumi non portano bene, perché questa trasferta a Crotone è stata un disastro. Per fortuna il lunedì sera abbiamo da fare (a questo punto del campionato si è capito, vero?) così mi sono risparmiata il supplizio. Pur tuttavia non è tutto da buttare: il Crotone a

Le Stelle non sbagliano mai!

Immagine da web Si narra che nella Notte dei Tempi esistesse solo l'Essere Supremo, il capostipite di tutti gli dei. Egli è molto potente, perché è il padrone dell'Universo intero e gli obbediscono ciecamente tutte le stelle e il sole e la luna. Si chiama Taatoa , ma non ditelo a voce alta, non sarebbe rispettoso: il suo nome può essere solo sussurrato, perché egli è l'intimo dell'essere interiore , vicino al cuore di ciascuna donna e di ciascun uomo molto più di quanto possano esserlo la donna o l'uomo stesso. I Maori lo sanno bene e ascoltano sussurrare il suo nome nell'alito di brezza che viene dal mare, lo colgono nelle sfumature rosa dell'alba, lo sentono nello sciacquio dell'onda quando la laguna è calma, lo riconoscono nel riflesso cangiante di una nuvola eterea nell'acqua cristallina. I Maori lo sanno e se parlano di Taatoa lo fanno come quando si racconta un segreto, da labbra a orecchio, perché il mondo non lo venga a sapere. E