Avevo quasi pronto un numero estivo e bellissimo
sull’abbigliamento per il tempo libero: mare, giardini et similia. Quasi pronto
da un po’, in cerca di un’ora di pace per finirlo. Ma alla fine ho deciso di
rispolverare il vero, più importante e fondamentale tema di Red: le scarpe.
Aspettavo un’occasione speciale per parlarne, ma non c’è nulla di così solenne
ed importante da meritare cotanto argomento… Così lascio l’onore a un
normale e grigio pomeriggio di inizio luglio, per nobilitarlo un po’ e renderlo
degno di menzione futura.
Le scarpe, amici cari… non è questione di moda o di
eleganza. Le scarpe son scarpe, e non son mai troppe. Vorrei dire che non son
nemmeno mai troppo costose, ma purtroppo non è vero! Di certo non son mai
troppo comode, né troppo scomode.
Assolutamente mai troppo rosse.
Semplificando, le scarpe non son mai troppo.
Perché le scarpe non sono un accessorio. Le scarpe sono una
maniera di stare al mondo.
Le scarpe hanno fatto di Marilyn e del suo divino ondeggiare
un mito, mille volte più dei suoi boccoli biondi. Senza le punte le ballerine
non si trasformerebbero in cigni, senza i tacchi e il cinturino alla caviglia
cambierebbe tutta la magia di equilibri e scontri del tango.
Io credo
addirittura che se i soldati marciassero sui tacchi a spillo non esisterebbero
più le guerre!
Siamo nati scalzi, e a piedi nudi siamo esattamente ciò che
siamo, senza fronzoli e maschere. Ma con le scarpe possiamo essere come
vogliamo, perché dalle scarpe che indossiamo dipende tutto il nostro andare sul
mondo: le scarpe fanno il nostro passo, e il nostro passo segna tutta la nostra
vita.
Io voglio essere leggera sulla terra, e femminile. Voglio
ondeggiare un po’, ma non quanto Marilyn, voglio andare sicura e con schiena
e testa dritte e alte. Voglio che il mio passaggio sia udibile, che il mio
passo sia riconoscibile per chi sa ascoltare e conoscere. Voglio poter correre
e soprattutto danzare. E poi voglio essere bella, perché sono vanitosa.
Per questo scelgo scarpe con la suola in cuoio (che fa tac,
tac, ad ogni passo!), amo i tacchi tra i cinque e i dieci centimetri, senza plateau, le forme
classiche tipo decolleté, mary jane, t schoes. Amo che siano colorate, rosse ne ho un paio per ogni tipo, comprese infradito e ballerine. In inverno stivali, con o senza
tacco (trovo chicchissimo lo stile cavallerizza), francesine e, ogni volta che
si può, sempre e ancora le mie adorate decolleté. Per il cantiere le
antinfortunistiche, ché la sicurezza non è mai troppa, e poi, un passo pesante
e sicuro può sempre essere utile per farsi ascoltare; per lo sport, e quasi solo
per questo, le scarpe da tennis (o si dice da ginnastica, in continente?). Per
scendere dal divano e andare ad aprire le finestre mi piace stare scalza: mi
riposa il contatto tra i piedi e la terra, mi fa sentire felice e libera.
I miei gusti non
sono cambiati nemmeno troppo con il tempo: da bambina sognavo
sandaletti rossi e scarpette nere alla bambola, in vernice. La suola di cuoio
già allora era un punto fondamentale: ticchettavo su e giù per i negozi perché
il suono del mio passo fosse quello prescelto (poi mamma portava dal calzolaio
a mettere l’antiscivolo e io rimanevo fregata… uffa!).
Ecco, queste sono le scarpe perfette per me, e non è detto
che siano giuste per tutti, perché ognuno deve avere i suoi piedi e il suo
passo. Un tacco alto per il mio trentacinque è uno scherzo per un quarantadue,
ogni caviglia si armonizza alla perfezione con una postura diversa, ogni gamba
si slancia secondo la giusta inclinazione del piede e ogni schiena reagisce
come meglio può a una giornata in piedi sui tacchi. Io ho trovato le soluzioni
che mi paiono giuste per i miei piedi e il mio passo, ma ognuno deve trovare le
sue! Anche se io di solito vengo trovata dalle mie scarpe… mi adocchiano dalla
vetrina e mi perseguitano finché non vengono a casa con me! Ricorderò per sempre quella notte a Roma, quando un paio di sandali verdi… ma questa è un’altra
storia!
Tornando a noi e ai miei preziosissimi consigli: a volte mi
vien da chiedere nei vostri più profondi desideri volete andare sulla luna?
Perché a volte vedo donne belle, con abiti bellissimi e scarpe da sogno.
Sandali gioiello con tacco quindici e plateau, roba da almeno 500 euro di
follia, ai saldi. Scendono in centro, la sera, da macchine scintillanti come i
gioielli che portano, mettono piede a terra e… sembrano sbarcare sulla luna!
Tale è la fatica di tenere un normale equilibrio sui tacchi che le braccia
avanzano scomposte in avanti, i piedi giungono a terra dopo imponderabili
traiettorie e i tubi delle grondaie si trasformano in appigli da tram. Siete
certe che è questo il tipo di eleganza che avevate in mente? Questo l’incedere
che sognavate per il vostro ingresso trionfale nel locale più trendy della
città?
C’è poi anche chi, al contrario, uccide vestiti da vera lady
con ciabatte da infermiera in servizio, e anche qui mi domando se la comodità
debba sempre e comunque essere il solo bene assoluto, o se a volte un po’ di
buon gusto non possa curare una quota minima di mal di piedi, o almeno farlo
superare con un sorriso. C’è chi usa ballerine e cammina tutto il giorno come una papera, chi
mette le scarpe da trekking a teatro ma non ha idea di cosa sia una suola
vibram, chi si infiamma per delle “hogan cocco”, e tu ti sforzi di capire se il
color cocco sia quello della polpa e della buccia. Poi scopri invece che ce
l’avevano con il tipo di lavorazione della pelle, e che si parlava di un finto
coccodrillo azzurro!
Non so, io inorridisco spesso a guardare le scarpe ai piedi
delle persone, ma c’è posto per tutti nel mondo, e magari qualcuno trova brutte
o demodé le mie!
Per questo il consiglio che mi sento di dare sulla scelta
delle scarpe è quello di guardarsi allo specchio, davanti, dietro, di lato,
tirando su i pantaloni o la gonna per vedere la caviglia, controllando il
sedere, la schiena, la pancia e la postura. Anche la faccia e il sorriso,
possibilmente.
Camminiamo, in negozio, e pensiamo se camminando su quelle
scarpe vengono idee interessanti, desideri belli, immagini di grazia ed
eleganza. Se ci vien voglia di ballare. Se possiamo fare tutto quello che
crediamo fondamentale. Se togliendole al volo per un mal di piedi improvviso o
per camminare in spiaggia, e tenendole in mano, possano aggiungere bellezza al
nostro look come un nuovo accessorio. Se con loro ai piedi sia tutto possibile.
Se quel che accade sbattendo per due volte i loro tacchi è ancor più incredibile
del mondo del mago di Oz.
Non so se siano consigli molto pratici, ma sono
certamente divertenti, e io faccio sempre così!
Ma soprattutto penso che per scegliere le scarpe migliori ci
si debba guardare allo specchio molto bene prima, fuori dal negozio, per vedere chi siamo, riconoscerci e scegliere come vogliamo camminare sul mondo.
Se poi non troviamo le
scarpe giuste per i nostri progetti, almeno possiamo trovare una strada da
percorrere!
I consigli per lui! Vuoi sembrare affascinante, sicuro di
te, ironico, fuori dagli schemi? Il mocassino scamosciato colorato senza
calzino non è la scelta giusta!
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