SIGLA!!!
Sole: A Cagliari (lat.
39°21’; lon. 9°13’; alt. 4m s.l.m.) il Sole
sorge alle 7:08 e tramonta alle 19:46 (da oggi, infatti è in vigore l’Ora
Legale).
Luna: Luna calante. Oggi
alle 4:26 la Luna ha raggiunto il perigeo.
Cielo del mese, i pianeti: Oggi, 31 marzo, Mercurio raggiunge la massima elongazione
(cioè la distanza angolare massima) dal Sole.
Onomastici: Tanti auguri
a tutte coloro e tutti coloro che portano il nome di: Pasquale (Pasqua di
Resurrezione), Balbina (di Roma),
Beniamino, Maurilio (31 marzo); Agape e
Chionia, Arca (Madonna dell’Arco – in Campania festa
“mobile” della Madonna, nel lunedì dell’Angelo), Ugo (di Grenoble), Valerico
(1° aprile); Francesco (di Paola), Abbondio, Maria Chiara e Chiara (Santa Maria Chiara – in Sardegna festa
“mobile” della Madonna, vestita di bianco dopo la Resurrezione di Gesù), Teodosia (2 aprile); Riccardo (di Chichester), Sisto (I papa), Ulpiano (di Tiro), Cresto e
Pappo (3 aprile); Isidoro (di
Siviglia), Benedetto (il Moro), Platone (4 aprile); Vincenzo (Ferrer), Alberto
(di Montecorvino), Caterina (Thomas),
Irene (di Salonicco), Ferbuta (5 aprile); Filarete (di Calabria), Galla
(di Roma), Pietro (da Verona), Platonide (6 aprile); Giovanni Battista (della Salle), Calliopo (7 aprile).
Il Santo: Il 31 marzo la Chiesa ricorda Balbina, figlia del tribuno militare Quirino (anche lui santo). Vergine.
Martire a Roma nel 132, sotto Adriano. Seppellita sulla via Appia, dove più
tardi sorse un cimitero a lei dedicato.
Compleanni storici: Il 1° aprile 1873 nacque Gemma Perchi. Fu sindacalista e la prima donna a presiedere una
Camera del Lavoro dopo la Settimana Rossa del 1911.
Questa settimana accadde: Il 4 aprile 1969 Denton Cooley, un
cardiochirurgo statunitense, impiantò il primo cuore artificiale temporaneo su un uomo.
La notizia del giorno… un anno dopo: Il nano e il bianchetto
(L’Unione Sarda, Edizione del 7 aprile 2012, p. 3).
Feste e ricorrenze: Il 2 aprile è La Giornata mondiale per la sensibilizzazione sull’Autismo. Il 4 aprile,
invece, ricorre la Giornata Mondiale
contro le Mine, indetta dall’ONU.
Curiosità: I cattolici e i protestanti in questo 2013 festeggiano
la Pasqua il 31 marzo; gli ortodossi, invece, il 5 maggio. La festività di Pesach,
o Pasqua ebraica, quest’anno, 5773 del calendario ebraico, va dal 26 marzo al 2
aprile. Buon Tempo di Pasqua a tutti!
Le buone maniere di ieri e di oggi: Giorni di gite fuori porta,
questi. Dovrebbero essere momenti in cui riprendiamo contatto con la natura,
nei quali ci sentiamo più vicini al creato e alle creature. Invece, troppo
spesso, si trasformano in giorni in cui la natura teme l’uomo più di sempre.
Esiste un Galateo dell’andar per prati? Niente di antico e paragonabile al Galateo overo de’ costumi scritto dal
Della Casa. Però… qualcosa inizia a muoversi. Vi invito a visitare due siti: http://greenreport.it/web/archivio/show/id/14653;
http://ilprincipe-ranocchio.blogspot.it/2012/08/il-galateo-della-natura.html.
Nel primo troverete regole che possono sembrare impraticabili, ma ci fanno fare
un salto di qualità vero nel vivere in maniera più ecologica e rispettosa la
nostra vita. Ci viene suggerito, per esempio, di non far pesare le nostre gite
sul clima, provando ad utilizzare i mezzi e i piedi. Ancora è importante non
rispettare solo piante e fiori, ma anche il lavoro di coloro che vivono di
campagna, non distruggendo, con il nostro passaggio, i campi coltivati: esistono
i sentieri. In spiaggia non pescare ricci e stelle marine, cosa che nuoce
moltissimo all’ecosistema, specie fuori stagione. E non portar via sabbia e
pietruzze: la natura ci ha messo millenni e millenni a crearli, per il nostro
godimento, ma anche per quello di tutti coloro che verranno dopo di noi! I
suggerimenti del secondo sito sono molto semplici. Vanno dal tenere un tono di
voce basso, al non sradicare piante e fiori; dal non abbandonare rifiuti, e tanto
meno mozziconi di sigaretta, al seguire percorsi e sentieri segnalati. Possono
sembrare ovvi e scontati, ma è importante metterli in pratica e soprattutto non
stancarsi di insegnarli a bambini e ragazzi! Perché, come dice un proverbio dei
Nativi Americani, “Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in
prestito dai nostri figli”.
Il Lama racconta: È notte. Nera e buia. È appena trascorso il
giorno di festa, ma per questa donna è stato il giorno di lutto più fondo e più
cupo della sua esistenza. L’alba è ancora lontana. E lei teme che in realtà non
la vedrà mai più. Troppe lacrime la offuscheranno. Troppe notti insonni la
vedranno, stremata, assopirsi proprio quando riparte la vita. Le hanno ucciso
il figlio, due giorni fa. Il suo unico figlio. Il figlio di tante speranze. Il
figlio buono. Tenero, amorevole. E forte. Il figlio che sapeva parlare ai
cuori. Che sapeva guarire. Le ferite dell’anima, le malattie del corpo, i
possessi malvagi della mente. Appeso. Come il peggiore dei malfattori.
Trafitto. Lei era lì, ha visto tutto. Eppure non riesce a crederci. Se chiude
gli occhi e ascolta, sente il vuoto attorno a sé. Vuoto anche della sua
presenza, così presente persino nelle assenze. Ma, pian piano percepisce
qualcosa. Non è il figlio a farle visita. È la speranza. Non può stare chiusa. Uscirà. Percorrerà le strade del
quartiere, della città. Del mondo. Se sarà necessario rovisterà ogni angolo,
anche quelli più remoti. Più bui. E lo ritroverà. Anche un’altra donna veglia.
Si chiama come lei, ma è giovane. Ha avuto una vita dura. Poi è cambiata,
quando ha incontrato suo figlio e lei. Si è sentita rinascere. Si è sentita
salva. E viva. Anche lei due giorni fa era sul luogo dell’esecuzione. Anche lei
ha visto tutto. Anche per lei non c’è stata festa, ma solo angoscia. Anche lei
esce. Non la guida la speranza, ma l’amore.
Non può attendere l’alba per incamminarsi ad ungere il corpo dell’uomo che
l’aveva salvata. E va’. Al buio, ma va’. Senza speranza. Ma va’. Esce. È notte
di Maria, questa notte. Notte di speranza e d’amore. L’alba, che sembrava così
lontana, che sembrava impossibile, arriva. E le trova in due luoghi diversi.
Maria di Magdala vicina la sepolcro. Maria, la Madre, per le strade del mondo,
alla ricerca del figlio. Di quel figlio troppo speciale per rimanere tra i non
vivi! Come la notte è stata notte di ricerca. Notte di speranza, notte d’amore.
Questa è un alba di vita. Un’alba di incontri,
di gioia e di pace! Nella mia Terra, la mattina di Pasqua è giorno de
“s’incontru”. Esce la Madre, da una chiesa, da una cappella. Esce il Figlio.
Percorrono le strade, dei paesi, delle città. Poi, finalmente, si scorgono. Da
lontano. Nella piazza, si riconoscono. Si inchinano. Si salutano. E Maria, con
gesto e vezzo del tutto femminile, cambia velo. Da nero, a bianco. Dal lutto,
alla gioia. Ché non si può essere tristi, neanche nell’abito, davanti a quel
figlio Vivo per sempre! (S’Incontru,
Violet per la Rassegna Stronza).
Così parlò zio Gecob: Essere amati
profondamente da qualcuno ci rende forti; amare
profondamente ci rende coraggiosi.
Così aggiunse Violet: Buon Tempo di Pasqua a tutti. Tempo di
passaggio, di vita, di pace, di amore, di novità. Tempo di riconoscere che la
nostra strada è piena di fiori e che essi sono un regalo gratuito! Tempo di
arrendersi all’evidenza che la morte, che l’odio, la guerra, la distruzione non
avranno l’ultima parola. E tempo di decidersi e di impegnarsi, perché questa vita
sia responsabilità di ciascuno!!! A tutti, a chi condivide la fede in Cristo
Risorto, a chi crede in altro modo o con diverso sentire, a chi non crede, auguri! Che sia vita nuova, rinnovata,
meravigliosa per tutti, uomini e donne, creato e creature!!!
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