I sogni son desideri…
C’era una
volta una bellissima città che ogni notte chiudeva gli occhi e sognava.
C’era una
volta il re Gigi, che un giorno sposò i sogni della bellissima città e con i
suoi prodi compagni fu
capace di
realizzare i suoi desideri…
C’era una
volta un’isola che ogni giorno, dal 12 aprile 1970, pensava sempre allo stesso
desiderio.
La loro
figlia prediletta era una squadra che aveva il cuore rosso come un tramonto
infuocato e gli occhi blu come il cielo ed il mare.
Ma un giorno
una strega cattiva cattiva allontanò il re dal trono verde del campo, e la
città bellissima, ma a volte un po’ tonta, non vedendo più in campo il re che
aveva sposato la sua causa, pensò bene di trovare un nuovo sposo.
E fu così
che in città entrò il prepotente Mastro Cugurra con le sue figlie Cugurrina e Cugurretta
che subito si mise a incombere tetro sul destino dell’incantevole e giovane
squadra rossa e blu.
Da allora la
principessa dovette correre instancabile qua e là, tra la B e la A, tra un
rigore in meno e un fallo di mano in più, per cercare qualche volta di
affacciarsi per qualche minuto al gran ballo di corte… Accadde una volta nel
1994, quando venne da un paese lontano lontano chiamato Uruguay, un principe
elegante e gentile… ma Cugurrina e Cugurretta, vestite da arbitro e guardalinee
strapparono il vestito alla principessa in quel di Milano… ma questa è un’altra
storia.
Tra vittorie
e sconfitte la nostra bellissima squadra è dunque giunta fino a noi e ha
iniziato il campionato di serie A tra tante speranze, fondati sogni e cugurre
spianate.
Dopo la
vittoria a Parma doveva accogliere nello stadio di casa il Genoa, in un
tranquillo venerdì sera tutto rosso e blu. Il venerdì porta bene, lo si sa
dallo scorso campionato, ma dopo un’attenta lettura del volo degli uccelli e
dei fegatini di pollo Red e Violet decidono di affrontare la situazione così:
Red alla radio, ma in maniera non continuativa, Violet agli aggiornamenti di
Google proposti dal magico pulsantino “segui” (ma siamo ancora da Alice o ci
siamo spostati nel castello di Cenerentola? Chissà …)
La cronaca è
nota, la gioia del Casteddu anche: qualche nota giusto per fare il punto della
situazione.
1.
Gli influssi benefici del fugace incontro tra
Red e Simeone sono persistenti
2.
Il venerdì porta così bene che non siamo noi a
fare autorete
3.
Joao Pedro continua a danzare la samba in campo
e Cugurretta non regge il suo ritmo
4.
Facciamo un recupero normale e non un
supplementare
5.
Leggere gli auspici del fato e comportarsi di
conseguenza porta bene
Insomma, due
vittorie consecutive e convincenti, ma ahinoi poco tempo per godere dei
risultati. Infatti mercoledì è arrivato presto, anzi prestissimo, e mercoledì
la nostra principessa rossoblù doveva andare allo stadio San Paolo, luogo per
eccellenza propizio alle sciagure più sciagurate… non vogliamo ricordare le più
terribili, ma citeremo almeno l’inutile tripletta di Larrivey, che già di per sé
è un paradosso del calcio.
C’è da
premettere anche che Red alla vigilia incontra per caso Nainggolan e dice: “se
domani giocasse segnerebbe di sicuro, ma porterò bene anche se è infortunato?” C’è
da aggiungere anche che Violet sta affinando con rigore scientifico dei metodi
propiziatori che potrebbero rivelarsi infallibili, e tutto ciò porta le vostre
adorabili bloggers ad affrontare l’ora del giudizio con una calma quasi
surreale. La scelta operata all’unanimità è: non ascoltiamo, seguiamo.
E così,
seguendo, vediamo snocciolarsi i dati della patita perfetta, la partita di
Cenerentola al ballo, la partita degli sfigati. Perché, lo diciamo da anni: il
calcio è degli sfigati e la sua magia è il loro imprevedibile guizzo.
Teniamo la palla per il 32%, realizziamo 5 tiri contro 30, guadagniamo 1
calcio d’angolo contro 13… e vinciamo per 1 rete a 0: un cross di Nandez che
sembrava pennellato da Raffaello, poggiato in rete dal testolino di Castro,
tenacia, concentrazione, atza e garra, una difesa in stato di grazia, Olsen fata
turchina, Cugurrina e Cugurretta mute, rabbuiate, tramortite.
Ma la mezzanotte arriva e Cenerentola deve correre a casa, che arriva
Giulietta! Pardon, il Verona.
Durante la partita Violet ha un impegno che le impedisce di concentrarsi,
Red è in viaggio, ma poco dopo il gol, ancora di Castro, l’autoradio inizia a
non ricevere più… qui gatta ci cova, pensa Red preoccupata, e infatti, forte
della nostra distrazione, la brutta sorellastra fa cadere con nonchalance una
buccia di banana sull’erba, Pisacane ci mette sopra il piede e il resto è
storia. 1-1 e pronti per la settima del nostro Casteddu.
1-1 e
palla al centro tra la fatina e le sorellastre, ci avete prese alla sprovvista,
ma vogliamo mettere la soddisfazione a Napoli? Altro che Verona!
La storia è ancora tanto lunga e non conosciamo il finale, ma lo sappiamo
tutti che i sogni son desideri… e a noi sognare piace proprio tanto. Settimi in
classifica siamo pronti ad affrontare la settima giornata con una squadra che ha
tutte le qualità per farci sognare avvincenti avventure: siamo pronti?
E vissero comunque per sempre felici e rossoblù.
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